Lo Stato specula sul dolce veleno quotidiano

Lo Stillo specula sul dolce veleno quotidiano Anche in Italia sui pacchetti di sigarette verrà stampigliato l'avvertimento che il fumo è nocivo alla salute Lo Stillo specula sul dolce veleno quotidiano // tabacco fa male ma il Monopolio non rinuncia alle entrate miliardarie Dopo incertezze, tentennamenti, rinvii, sta per essere applicata la norma che impone di apporre, sui pacchetti di sigarette del monopolio, il seguente avvertimento: «Il fumo è gravemente nocivo alla salute». Che il fumo faccia male lo sanno tutti e persino i più ferventi sostenitori del piacere che esso dà a chi ne è assuefatto, si limitano a obiettare come, talvolta, il nervosismo conseguente alla meditata rinuncia provochi scompensi maggiori rispetto ai vantaggi dell'imbrigliata astinenza. Ora, le verità in parte assiomatiche, in parte intuitive, in parte dimostrate, come nel caso del fumo, è inutile ripercorrerle per fare loro la punta o, al contrario, per indebolirle attraverso i distinguo: ed è facile osservare che le eccezioni confermano la regola, secondo gli insegnamenti scolastici dell'epoca in cui si teneva in gran conto la grammatica e si riconosceva solo a pochi grandi la facoltà di sciogliersi dalle sue leggi, nella presunzione che tanto essi la conoscessero, la grammatica, da poterne fare, ammiccantemente, a meno. C'è ad esempio chi porta a testimone delle proprie tesi minoritarie l'esempio di qualche avo, il quale tanto campo nonostante il perenne sigaro fra le labbra da stufarsi in tarda età dell'esistenza scegliendo di estinguersi attraverso una caduta da cavallo, se l'impenitente era nobile di schiatta, o con il contributo d'una indigestione di bagna caoda nel caso che si trattasse di un plebeo. C'è chi afferma che, essendo tutti diventati dei grandi nel mondo attuale, non si vede perché ci si debba sottrarre al privilegio delle eccezioni richiamate poco fa per altri frangenti. Qualcuno ricorda che se la naja d'un tempo passava sette sigarette giornaliere, questa dev'essere la razione innocua calcolata con il bilancino alla maniera delle calorie nelle porzioni alimentari. Altri attestano che la permanenza tra le spire azzurrine del vizio è frutto d'una sfida con il destino e giurano che si convertiranno solo al primo manifestarsi d'una raucedine insolita o d'un colpo di tosse mattutino e malandrino, perciò allarmante: e aggiungono che bendarsi il capo anzitempo è insensato. Tante scuse dialetticamente eleganti per giustificare una debolezza o per mimetizzare una spavalderia: non ultima quella estrema di ritenere, in buona fede o per burla, che i nocumenti non appaiono mai generalizzabili e che perciò si può filtrare attraverso le loro maglie, si può dribblarli con l'ottimismo di chi insegue mille domani, stavolta sul serio. Ci sono infine i sostenitori di una tesi ardita, cioè che il provocato adattamento al fumo di sigarette metta al riparo l'organismo dai danni maggiori favoriti dai vari inquinamenti. Ma più che sui fumatori, l'avvertenza pseudo liberatoria che sarà stampigliata sui pacchetti di sigarette punta l'indice contro l'ipocrisia di uno Stato che mette in vendita del tos-. sico, consapevole dei suoi danni individuali e sociali, se lo fa pagare in maniera spropositata, si ritiene a posto con la coscienza per il fatto di avvertirti sulla nocività di ciò che egli produce per destinarlo al consumo. Uno Stato che, in questo caso, punisce il contrabbando non per il veleno introdotto furtivamente e diffuso, ma perché su quel veleno non si pagano gabelle erariali. Uno Stato dove le rappresentanze parlamentari e talora le titolante ministeriali promuo¬ vono disegni di legge, dibattiti, tavole rotonde contro il fumo e sollecitano la Scuola nell'opera di dissuasione dal vizio-piacere, e che annovera tra le proprie entrate di bilancio le centinaia, le migliaia di miliardi ottenuti grazie alla fabbricazione e alla vendita di un prodotto che agevolerebbe il ricongiungimento con il Creatore. _ In che strano, contraddittorio mondo noi viviamo, immersi in veleni contro i quali tutti parlano e poco fanno. Si preoccupano, attraverso l'allacciamento delle cinture in auto, di non farci battere il naso contro il parabrezza, e ci danno una spinta al trapasso agevolato tendendo la mano per ricevere •la mancia: però ci avvertono che si tratta di una nostra scelta. Qualcosa non quadra, qualcosa non va. Parola di fumatore prudente. Franco Picchiali

Persone citate: Franco Picchiali

Luoghi citati: Italia