Per gli investimenti c'è fondo e fondo

Per gli investimenti c'è fondo e fondo OPINIONI Per gli investimenti c'è fondo e fondo Lm INIZIO di gennaio è epoca di consuntivi. Anche per gli investimenti e in particolare peri fondi comuni. La mole dei riscatti nel corso del 1989 evidenzia un'ampia insoddisfazione. Far di ogni erba un fascio sarebbe però un grave errore: se alcuni gestori hanno causato più danni che benefici, altri hanno fatto invece guadagnare bene. Poiché però i fondi comuni non sono di per sé un investimento, bensì una soluzione tecnica per farsi gestire un certo capitale in un certo campo, più che le performances in assoluto contano i confronti. Innanzitutto con l'andamento dei mercati e poi con altri fondi o amministrazioni di patrimoni. Chi, come il sottoscritto, s'è occupato, in ambito accademico e professionale, della valutazione delle gestioni mobiliari, sa quanto sia a volte arduo esprimere un giudizio su di una gestione, soprattutto se non specializzata in un singolo comparto di investimento. Ma altre volte i risultati sono molto eloquenti. I fondi di diritto italiano sono ormai circa 150 e non è quindi possibile in questa sede analizzarli tutti. Ma anche prendendone in considerazione solo alcuni, scelti fra i più vecchi e i più noti, emergono grandi differenze. Partiamo dagli azionari. Qui non si può fare a meno di considerare da un lato Imicapital, il fondo comune più grosso e coi risultati peggiori l'anno scorso (esclusi alcuni a vocazione esplicitamente estera); e d'altro lato invece Fondo Professionale. Entrambi azionari, entrambi con investimenti concentrati in Italia, il primo ha reso un misero 10,2%, il secondo un superbo 24,4%. Nello stesso periodo le azioni hanno reso in media il 18,8% (compresi i dividendi), e questo è il primo confronto da fare. Molto buono appare quindi il risultato di Fondo Professionale, soprattutto se si tiene conto che non è mai stato totalmente azionario. Bassa invece la performance di Imicapital. Molto significativo è poi il confronto fra questi due fondi, aventi un'analoga politica d'investimento: 14 punti in un anno sono tantissimo. Si può dire che è stato un caso? Vogliamo considerare un periodo più lungo? Prendiamo allora cinque anni e scopriamo così che 100 milioni sono diventati, da fine 1984 a fine 1989, cioè in un lustro esatto, 242 milioni con Imicapital e 354 col Professionale. In altri termini chi ha dato i suoi soldi ai venditori porta a porta della Fideuram anziché al fondo promosso da Abbondio, ha guadagnato 112 milioni in meno. E non si può sostenere che 5 anni siano pochi per valutare I una gestione. I Ma se il fondo azionario meglio gestito negli anni passati è di Milano, quello coi migliori risultati fra i bilanciati è invece torinese. Si tratta di Fondersel, facente capo allo studio Giubergia. La sua performance nel 1989 è stata del 21,7%. Qui un confronto corretto è quello con un patrimonio bilanciato che, per far le cose semplici, possiamo pensare investito metà in azioni italiane e metà in Cct e Btp. Ebbene, un tale patrimonio nel 1989 ha reso mediamente un 14,5%. Si può dunque parlare di un plus di gestione grosso modo del 7% per Fondersel nell'anno scorso. A parte le performances passate (partito a 10 mila lire a fine agosto 1984 era a oltre 32 mila e 500 lire venerdì scorso), questo fondo presenta altre caratteristiche interessanti, non solo a titolo di curiosità. E' l'unico in Italia senza venditori a domicilio e senza banche che ne collochino le quote, essendo peraltro sottoscrivibile da chiunque. Ed è il fondo proporzionalmente con più clienti grossi: il suo conto medio è di 220 milioni, rispetto per esempio ai 18 di Imicapital o ai 13 di Gestiras. Caratteristica comune a Fondo Professionale e a Fondersel è poi quella che entrambi hanno avuto sempre lo stesso gestore dalla nascita fino ad ora: l'uno il ragionier Angelo Abbondio e l'altro l'ingegner Renzo Giubergia. C'è però un altro fondo bilanciato che brilla per gli ottimi risultati conseguiti: è Libra della «Fondigest» (controllata dalla Cariplo). La sua performance è stata inferiore a quella di Fondersel l'anno scorso ( + 20 per cento) e dall'inizio, ma superiore per esempio nell'ultimo triennio. Più in generale merita osservare che, oitre.a quelli ci- " tati, due soli fondi azionari hanno reso nell'89 più della media del mercato azionario e sono Lagest Azionario ( + 21,8%) e Euromobiliare Risk (+19,5%), mentre quasi venti bilanciati sono sopra o almeno vicini al 14,5%. Il discorso sui fondi obbligazionari sarebbe invece più complesso e molto lungo, tranne su quelli detti obbligazionari puri. Ma quanto ha reso nel 1989 per esempio Interbancaria Rendita? Uno striminzito 8,1 % e i suoi propagandisti e venditori hanno un bel dire al riguardo che esso ha reso più dell'inflazione. Praticamente tutti gli investimenti obligazionari hanno reso il Italia più dell'inflazione. Sarebbe piuttosto interessante scoprire come uno o più gestori, per altro lautamente pagati, sono riusciti a ottenere contemporaneamente meno dei Cct (+11% circa), meno dei Btp ( + 9,5% circa) e meno dei Bot ( + 9,7%, sempre secondo i dati della Banca d'Italia). Beppe Scienza ,zaj

Persone citate: Angelo Abbondio, Beppe Scienza, Giubergia, Libra, Renzo Giubergia

Luoghi citati: Fondo, Italia, Milano