La discesa si fa, ma è a pezzi

La discesa si fa, ma è a pezzi La Coppa del Mondo di sci sempre più nel caos per mancanza di neve sulle piste La discesa si fa, ma è a pezzi AKitzbuehel inedita Ubera con due mini-manches KITZBUEHEL DAL NOSTRO INVIATO Bisogna riconoscere che i padroni del circo, fino a ieri, si erano comportati abbastanza bene date le difficoltà che la mancanza di neve aveva creato quasi ogni giorno a questa sfortunatissima Coppa. Ma l'asino è caduto a Kitzbuehel, dove quattrini e prestigio devono aver convinto i soloni della Fis che era ora di cambiare tutto, perbacco, proprio tutto, per1 dare la possibilità ai califfi locali di godersi in pace lo spettacolo e la festa. La combinata dell'Hahnenkamm, la più fascinosa del mondo, compie cinquantanni e le gare non potevano essere cancellate. Non potevano proprio, cioè era necessario fare qualsiasi cosa pur di salvarle, specie la libera di oggi visto che per lo slalom non ci sono problemi. Chiari i motivi: ogni hotel, ogni buco della località tirolese è esaurito da mesi e per la superba e ricca Kitzbuehel sarebbe stato uno schiaffo cedere ai capricci del cielo. E così, dopo aver schierato nella santa crociata elicotteri e cannoni, camion e volontari e soldati, dopo essere stata sul punto di gettare la spugna a dispetto delle centinaia di milioni buttati nell'impresa, gli organizzatori hanno scoperto l'uovo di Colombo: se nella parte alta della Streif non c'è neve, e se il regolamento dice che una libera deve avere come minimo 800 metri di dislivello, perché non dimezzare la pista e raddoppiare le manche? Sulla soluzione, che salvava capra e cavoli e che sarà applicata per la prima volta in Coppa del Mondo, si sono trovati subito tutti d'accordo, e non poteva essere diversamente. Il presidente della Fis, il presidente del comitato organizzatore della Coppa del Mondo, che è poi il nostro Eric Demetz, il presidente dello sci alpino e gli organizzatori di casa, cioè gli uomini che hanno preso la storica decisione, hanno tessuto gli elogi della libera in due manche (1890 metri di lunghezza e 520 di dislivello), un'idea brillantissima, si sono detti e hanno detto in coro, che giaceva nei cassetti da anni e non si capisce perché, udite, udite, non era mai stata presa in considerazione. Demetz ha anche aggiunto che la cosa può ripetersi in futuro, se in qualche posto mancherà la neve. Ha presentato insomma l'inchino a Kitzbuehel come una sorta di medicina per lo sci: il problema è di vedere se ci credeva davve¬ ro. In tal caso, e facciamo solo uno dei tanti esempi che ci frullano per la testa, che senso avrebbe ancora disputare il superG, che sarebbe addirittura più lungo della doppia libera? In verità, quello dei padroni del circo, è stato un vero e proprio golpe, un colpo di mano in omaggio a Kitzbuehel e ai suoi ori. Il regolamento infatti non è stato cambiato, si è semplicemente deciso di fare così, «di mettere il carro davanti ai buoi» come ha detto Demetz considerando l'eccezionalità della situazione. Sulla quale lasciamo decidere i lettori: noi siamo sicuri che la gara sarebbe stata semplicemente rinviata, se non si fossero stati di mezzo Kitzbuehel e i suoi compleanni da festeggiare. Resta la leggerezza con la quale ancora una volta hanno scavalcato il regolamento. Può anche darsi che la doppia libera, dal punto di vista tecnico e spettacolare, sia più valida dell'altra, vedremo oggi cosa faranno Zurbriggen e Ghedina, ieri piuttosto in ritardo nei tempi dato che era la prima volta che provava la pista. Ma il problema vero è un altro: le regole non si cambiano solo perché lo vogliono i mercanti. Carlo Coscia

Persone citate: Carlo Coscia, Demetz, Eric Demetz, Ghedina

Luoghi citati: Kitzbuehel