Sciopero pro-Baggio e stadio presidiato

Sciopero pro-Baggio e stadio presidiato Dopo che il viola ha chiarito di non aver mai trattato con la Juve, si scatenano i tifosi di Firenze Sciopero pro-Baggio e stadio presidiato FIRENZE. Un giocatore soddisfatto, felice, e una città in rivolta. Un ragazzo di 23 anni che sfida le leggi del mercato e un esercito di tifosi pronto a scatenare una vera e propria battaglia per trattenerlo in viola. Roberto Baggio è felice perché ha vinto un'altra importante battaglia personale: da ieri torna «pulito». Se mai la sua immagine è stata sporcata, nessuno adesso può più addossargli la responsabilità di un divorzio da Firenze. Almeno la gente di questa città mai più crederà ad un suo disimpegno, ad una sua volontaria fuga. Baggio sorride perché ha ottenuto che fossero definiti ruoli e competenze. Lui non ha partecipato a riunioni segrete con i dirigenti torinesi. Non è lui quello che tratta con la Juve, ma i Pontello in prima persona e da tempo immemorabile. Non è lui che si è promesso ai colori bianconeri, anzi continua ad esprimere forti resistenze a lasciare Firenze. E' felice e non vuol stravincere. Dopo la minaccia di portare tutti in tribunale, ieri allo stadio si è limitato a cogliere il successo personale: «Se mi bastano le rettifiche apparse sul giornale sportivo milanese circa le voci di una mia presenza ad una riunione con i funzionari della Juve? Mi bastano e non mi bastano, non è più importante. Io sono una persona pulita: lo ero ieri, lo sono oggi...». E alla sera, botta e risposta in un'intervista televisiva: allora sei già della Juventus? «Lo smentisco. Lasciate in pace me e la squadra: troppi si sono dimenticati che l'ultima parola spetta a me». Non sei sprecato a Firenze? «No, la classifica è brutta, ma spero migliori in futuro». Inter, Juve, Milan e Napoli: dove preferiresti andare? «Decidessi io, resterei qui». Ma perché i Pontello non ti hanno ancora offerto il rinnovo del contratto? «Non so, chiedetelo a loro». Resteresti in questa squadra? «Sì, resterei anche nella Fiorentina attuale: ho appena 23 anni, ho tempo per maturare». Non si è concesso tempo invece il capo dell'Ufficio Inchieste, Consolato Labate, che ha deciso di aprire un'indagine esplorativa sul comportamento delle società implicate nel casoBaggio, violando i regolamenti che non consentono trattative di mercato in questa stagione. E si è scatenato è il microcosmo del tifo. Una delegazione accreditata della curva «Fiesole» ieri sera si è incontrata con il direttore generale della società, Nardino Previdi. Un faccia a faccia teso, duro, al termine del quale il d.g. della Fiorentina ha voluto sottolineare il suo ruolo subalterno, da impiegato, all'interno della vicenda cessione-Baggio. I tifosi ne sono usciti profondamente scontenti e hanno richiesto una tavola rotonda con tutta la famiglia Pontello, il presidente Righetti e lo stesso Nardino Previdi per «evitar lo scaricabarile, per ancorare i dirigenti a tutte le loro responsabilità». Nel frattempo il tifo organizzato ha organizzato un numero incredibile di iniziative: 1) una assemblea generale dei club del tifo viola, convocata per lunedì prossimo; 2) una proposta di sciopero generale del tifo in occasione della partita Fiorentina-Napoli, in programma il 28 gennaio. Quella domenica l'intera curva Fiesole e anche il settore Maratona resterebbero assolutamente vuote. L'iniziativa sarebbe accompagnata dal presidio dello stadio e da un volantinaggio di protesta; 3) se non ci sarà un chiarimento con la società attraverso la riapertura immediata delia trattativa per il contratto di Baggio (ma anche di Dunga, Battistini & C.) nuovo sciopero in occasione della partita Fiorentina-Milan della successiva domenica 4 febbraio; ■4) immediatamente dopo verrebbe organizzato un corteo cittadino che si concluderebbe proprio sotto la palazzina che ospita la società viola. Le parole d'ordine dei tifosi ricordano quelle del maggio francese: «Non è che l'inizio, la lotta continua». Seguite da: «Baggio è con noi, noi siamo con Baggio». Al giocatore verrebbe anche offerta la tessera di socio onorario del club più numeroso della curva viola: il Collettivo. Tutto questo perché i tifosi sono sicuri che dietro a Baggio si stia tramando una vera e propria congiura. I Pontello tenterebbero di scaricare sul giocatore la loro responsabilità, il loro desiderio (o è un'autentica necessità?) di cederlo alla Juventus. Una congiura sventata proprio dalle dichiarazioni del giocatore che, memore della vicenda di Nicola Berti e del suo contestato trasferimento per cui si scontrarono Napoli e Inter, non intende assolutamente assumersi responsabilità che sono solo dei soci di maggioranza della società viola. Sono'le premesse di una crisi trasversale clamorosa, una delle tante che hanno investito i Pontello negli ultimi cinque anni, ma forse anche la più pericolosa. I padroni della Fiorentina appaiono anche divisi, almeno nelle dichiarazioni. L'avvocato Claudio Pontello, per esempio, si era mostrato disponibile a chiudere in tempi brevi (e su una base di un'offerta di un miliardo netto all'anno di ingaggio) la trattativa per il rinnovo del contratto con il giocatore. Diverso l'atteggiamento del fratello, il conte Flavio, che aveva sposato la decisione di congelare fino ad aprile la trattativa. Nervosismo e perplessità anche all'interno della squadra. I giocatori, già in crisi di risultati, temono lo sciopero del tifo, anche se c'è chi, come Dunga, conviene sul diritto dei tifosi a chiedere chiarezza, una volta per tutte. Intanto è stato deciso che Fiorentina-Napoli di Coppa Italia, si giocherà mercoledì a Perugia, per indisponibilità dell'impianto toscano. [a. r.] Baggio insiste: «Spetta a me l'ultima parola sulla mia destinazione» Tribune vuote contro Napoli e Milan, volantinaggio e cortei , E l'Ufficio Inchieste sta per aprire un 'indagine sulle trattative