Al voto, ma quando?

Al voto, ma quando? I Verdi: alle urne con le amministrative, Gava contrario Al voto, ma quando? Referendum, scontro sulla data ROMA. La macchina dei referendum si è già messa in moto. Apche se la Corte Costituzionale dispone ancora di una decina di giorni per depositare le sentenze sull'ammissibilità delle quattro consultazioni, sin da ieri associazioni, sindacati e partiti sono scesi in campo con una raffica di comunicati, in vista della lunga corsa elettorale, che prevede, oltre ai quattro referendum, anche le elezioni amministrative del 6 e 7 maggio. E sin dalle prime prese di posizione è chiaro che i referendum (se si voterà) sono destinati a provocare lacerazioni su più fronti. Nel mondo comunista anzitutto: il pei ha promosso i due referendum contro la caccia, ma sono moltissimi gli iscritti comunisti all'Arci-caccia, quindi in profondo disaccordo col proprio partito. Stessa lacerazione sul fronte dei pesticidi: la Confcoltivatori (che organizza contadini comunisti e socialisti) proprio ieri ha fatto sapere di essere contraria al re ferendum, ma anche in questo caso tra i promotori ci sono il pei e la Cgil. Imbarazzo anche sul fronte dello Statuto dei lavoratori: «Meglio una nuova legge che il referendum», hanno detto quasi in coro l'ex segretario della Cgil Antonio Pizzinato e il dirigente comunista Antonio Bassolino. Ma quando si voterà? Nel corso della seduta del Consiglio dei ministri di ieri mattina non se ne è parlato, perché — fanno notare a Palazzo Chigi — la questione verrà esaminata soltanto quando la Corte Costituzionale avrà reso note le quattro sentenze. Se il governo prende tempo, i Verdi ribadiscono che elezioni e referendum vanno abbinati. I deputati del «sole che ride» Anna Donati e Gianni Lanzinger hanno chiesto ieri un incontro al presidente della Repubblica Cossiga e al presidente del Consiglio Andreotti per far loro presente che «la data del 6 maggio è ideale perché permetterà un consistente risparmio finanziario alla collettività e, allo stesso tempo, eviterà speculazioni politiche ai danni dei cittadini che hanno diritto ad esprimersi su quesiti approvati dalla Corte costituzionale». La decisione sulla data dei referendum spetta al presidente della Repubblica, su proposta del governo. E' prevedibile che Palazzo Chigi faccia conoscere il proprio orientamento verso la metà del mese di febbraio, cioè subito dopo aver preso atto delle sentenze della Consulta. Il ministro dell'Interno Antonio Gava ha già fatto sapere che, a suo avviso, l'abbinamento è inopportuno e che sarebbe meglio votare per i referendum in una delle successive domeniche di maggio. Il braccio di ferro sulla data nasconde forse il timore, da parte dei partiti di governo, che gli ambientalisti possano avvantaggiarsi dall'abbinamento? Da più parti, ieri, sono partiti appelli perché il Parlamento modifichi, prima del voto, le leggi che sono oggetto di referendum. A proposito di quello che vorrebbe estendere lo Statuto dei lavoratori (nella parte sui licenziamenti per giusta causa) anche alle aziende con meno di 16 dipendenti, «La voce repubblicana» annuncia da subito «il no del pri», ma aggiunge: «L'impressione è che neanche i sindacati gradiscano questo referendum e che non dovrebbe essere difficile evitarlo». Anche per il comunista Antonio Bassolino «un nuovo provvedimento legislativo» in materia di licenziamenti sarebbe preferibile al referendum. Sulla stessa linea il segretario confederale della Uil Musi: chiede che il «governo legiferi tempestivamente». Una nuova legge «per un uso corretto dei fitofarmaci» è stata chiesta ieri a gran voce dalla Confcoltivatori, che ritiene il referendum «una scelta che tende a colpevolizzare i coltivatori che usano prodotti regolarmente autorizzati». E anche l'Arci caccia ha annunciato fin da ieri propositi battaglieri: «Non ci sentiamo né frustrati né demotivati: chiederemo all'Unavi di convocare unitariamente una imponente manifestazione di massa a Roma per giungere al più presto ad una riforma della legge sulla caccia». [f. mar.)

Persone citate: Anna Donati, Antonio Bassolino, Antonio Gava, Antonio Pizzinato, Cossiga, Gava, Gianni Lanzinger

Luoghi citati: Roma