Con un «sì», le doppiette in soffitta

Niente stop ai pesticidi Niente stop ai pesticidi II «sì» metterà fuorilegge solo i cibi che li contengono ROMA. I pesticidi continueranno tranquillamente ad essere venduti e utilizzati. In compenso gran parte dei i cibi e delle bevande in commercio diventerebbero fuorilegge, perché quasi tutti contengono, in quantità più o meno elevate, residui dei prodotti chimici usati in agricoltura che la legge vieta oltre certi limiti. E proprio questi limiti verrebbero cancellati. La situazione che verrebbe a crearsi il giorno dopo un «sì» al referendum contro i pesticidi è apparentemente paradossale. Così almeno la descrive l'ufficio legale della Lega Ambiente, concorde in buona parie i'Agrofarma che associa le industrie produttrici di quegli insetticidi, anticrittogamici, fumiganti, fitoregolatori, diserbanti considerati fino a oggi indispensabili all'agricolura moderna. L'articolo che ambientalisti, verdi, pei, Cgil, Federconsumatori e movimento dei giovani socialisti, vorrebbero abolire per referendum appartiene infatti a una legge del 1962 sulla «disciplina igienica della produzione e della vendita di sostanze alimentari e delle be¬ vande». Il comma in questione, affida al ministro della Sanità il compito di fissare, attraverso ordinanze, i limiti massimi per i residui di fitofarmaci tollerabili negli alimenti. Abolendolo, resterebbe un vuoto che dovrebbe necessariamente essere colmato da una nuova norma. 11 paradosso sarebbe insomma solo un segnale. «In sostanza, si tratta di arrivare a nuovi strumenti istituzionali e soprattutto a regole nuove», spiega Cesare Donnhauser, esperto in agricoltura della direzione della Lega Ambiente. Gli obiettivi degli ecologisti sono vari. A breve termine si tratterebbe di arrivare a sfoltire l'elenco dei 1500 preparati chimici, frutto di 300 principi attivi, oggi in commercio, togliendo di mezzo quelli obsoleti e più nocivi. E di modificare i limiti tollerabili considerando non solo la tossicità dei singoli principi chimici, ma anche la loro somma e riconoscendo il maggior danno che la concentrazione di inquinanti nei cibi produrrebbe sui bambini sotto i 5 anni. Elementi tutti contestati dall'Agrofarma. [m. g. b.)

Persone citate: Cesare Donnhauser

Luoghi citati: Roma