Trappola mortale per i banditi di Amedeo Lugaro

Trappola mortale per i banditi Luino: la magistratura sta ricostruendo la dinamica della sparatoria Trappola mortale per i banditi I quattro uccisi coinvolti in altri sequestri LUINO (Varese) DAL NOSTRO INVIATO Quattro morti « un interrogativo. I carabinieri non potevano catturare vivi i banditi dell'Anonima? Il procuratore capo di Varese. Giovanni Fierantozzi, non chiude la porta ai dubbi: «I quattro avevano due fucili di grosso calibro e una mitraglietta giocattolo. Io non so ancora se questi fucili hanno sparato. Non ho ricevuto le perizie balistiche». Il sospetto c'è: Orazio Passante, il carabiniere colpito, è già stato dimesso: può un fucile a pallettoni provocare ferite così lievi? La guerra alla malavita dei sequestri questa volta ha lasciato sul campo quattro banditi dai vaghi trascorsi mafiosi, pedinati e sorpresi dai carabinieri mentre attuavano il rapimento di Antonella Dellea, 27 anni, figlia di un grossista di Luino. Ma è una vittoria che s'annuncia difficile, se lo è davvero, piena di incognite e di paure. Il blitz, lasciano intuire gli inquirenti, non è ancora finito. Gli investigatori sono sulle tracce del basista: un calabrese che lavora nell'edilizia, in Lombardia. E forse stanno controllando pure i complici. L'altra sera a Germignaga, sul Lago Maggiore, i quattro arrivati per rapire Antonella Dellea non erano soli. Qualcuno li aspettava per il cambio di macchina, qualche chilometro più in là. E qualcuno li aveva aiutati nei giorni che avevano preceduto il tentato sequestro, dando loro rifugio. I carabinieri li seguivano da tempo, nei loro spostamenti dalla Calabria alla Lombardia. Non erano nomi nuovi per gli inquirenti: Sebastiano Strangio, 25 anni, cugino del sindaco di San Luca, roccaforte della 'ndrangheta nel cuore dell'Aspromonte, aveva precedenti per piccoli reati contro il patrimonio; ma Giuseppe Ietto, 28 anni, di Careri, era considerato un pezzo da novanta, e l'avevano sospettato per altri rapimenti; Salvatore Romeo, 29, era ritenuto da alcuni investigatori il telefonista del sequestro Casella; e Sebastiano Giampaolo, 38 anni, «apparteneva a una delle famiglie vincenti della 'ndrangheta», dicono i carabinieri. Perché gli investigatori erano sulle loro tracce? «Normali indagini», rispondono. Niente pentiti, aggiungono, tanto meno Giuseppe Strangio, coinvolto nel sequestro Casella, ferito e arrestato alla vigilia di Natale. Risposte che non convincono. Da quasi un mese i militari seguivano tutte le mosse di Ietto e degli altri. E avevano notato persino un incidente che aveva intralciato la preparazione del sequestro Dallea. I banditi avevano rubato un'Alfa 75, a Como. Ma s'era rotto il motore. E allora, altro furto, questa volta vicino a Saranno: una Golf bianca, quella utilizzata per arrivare a Germignaga. Più di venti carabinieri li stavano aspettando. Due, nascosti nell'ufficio con Antonella Dellea, e Edoardo Tondini, 55 anni, operaio; cinque, in un furgone Fiat, che ha seguito a distanza la Golf e s'è piazzato dietro il cancello per impedire la fuga ai banditi; uria decina dietro le pile di mattoni, nel cortile, sopra i tetti delle villette lì vicino; e altri ancora sulle auto disseminate lungo la provinciale. Per i quattro rapitori non c'era davvero scampo. Una trappola senza via d'uscita. Dicono i carabinieri: «Abbiamo intimato l'alt. E loro hanno reagito». Così, il blitz s'è trasformato in una strage. Antonella Dellea piange e ringrazia commossa: «Sono i miei salvatori. Devo tutto a loro». Ma sei famiglie di ostaggi vivono ore d'angoscia. Cosa succederà adesso? Come reagirà la 'ndrangheta? Ieri a Varese, in Procura, c'è stato un vertice fra gli investigatori. C'era anche Marcello Cardone, della Criminalpol, responsabile dell' antisequestri in Lombardia. Questo gruppo di banditi era coinvolto anche in qualcuno degli altri sequestri m atto? Cardone nicchia: «Troppo presto per rispondere». Mirella Silocebi, in mano all'anonima da quasi sei mesi, fu rapita a Parma da falsi finanzieri. Gli inquirenti, però, sono convinti che la donna sia ostaggio dei sardi. I collegamenti riguarderebbero invece altri rapimenti avvenuti in Lombardia: quello di Cesare Casella e soprattutto quello di Andrea Cortellezzi, 24 armi, sparito il 17 febbraio dell'anno scorso da Tradate, in provincia di Varese. La famiglia, titolare di fabbriche di laterizi, seppe che si trattava di un sequestro solo mesi dopo. Per costringerli a pagare il riscatto, i banditi ad agosto mozzarono un orecchio al ragazzo. Pierangelo Sa pegno I SERVIZI Quattro morti per un sequestro sventato Lietta Tomabuoni PAGINA 2 Nella sede dell'Anonima Francesco La Licata PAGINA 2 Erano veterani dei rapimenti Diego Minuti pagina 2 «L'inferno è durato due minuti» Pierangelo Sopegno pagina 3 La ragazza: «Non sapevo del blitz» Renato Ambici pagina 3 Ucciso anche il telefonista di Casella Amedeo Lugaro PAGINA 3