Trapattoni si sente trascurato

Trapattoni si sente trascurato a lecce Gli elogi ai cugini rossoneri fanno da stimolo nella difficile trasferta dell'Inter Trapattoni si sente trascurato «Anche noi facciamo tanti gol e divertiamo» LECCE DAL NOSTRO INVIATO Baggio, ancora Baggio più che il Lecce. «Cosa mi fate dire? — diventa rosso Trapattoni —. Io non ho mai confidato a nessuno che siamo in ballo per Baggio. Non mettetemi fantasmi nell'armadio, magari c'è la Juve lì sul giocatore e voi mi fate dire che siamo favoriti fra tutti i pretendenti. Proprio quando dobbiamo giocare col Lecce che ci farà un mazzo così, col Mazzone arrabbiato che si ritrova». Il tecnico spara raffiche mentre a due passi Aldo Serena ha tonalità molto più contenuto, ammettendo di attraversare una specie di crisi, più che altro morale: «Non ho più i vertici di entusiasmo di un anno fa, non riesco a spiegarmelo. Forse è inevitabile l'anno dopo uno scudetto conquistato con record ineguagliabili. Non è che mi senta appagato, diciamo che non sento gli stessi stimoli: forse c'è stato qualche infortunio di troppo, forse parlo così per via del rigore sbagliato ad Ascoli che mi ha assai disturbato, fatto sta che gioco con minor entusiasmo anche se sono il primo ad augurarmi di ritrovarlo presto, subito». Trapattoni a volte si diverte a fare il cattivo: ma stavolta non scherzava, tanto è vero che è intervenuto lo stesso Pellegrini per chiarire la vicenda: «L'Inter non si è mai interessata a Baggio e non lo farà in futuro. Il ragazzo è molto bravo, un campione, ma non rientra nei nostri programmi. Probabilmente c'è stato qualche malinteso». Dunque, argomento chiuso mentre Trapattoni con tono sibillino mugugnava: «Dagli amici mi guardi Iddio». E' tornato a sorridere quando ha affrontato l'argomento Lecce anche se si tratta della «nostra trasferta più delicata. I pugliesi non hanno mai perso in casa, l'ultima loro sconfitta si deve proprio all'Inter un anno fa ma, lo riconosco ancora, fu un episodio particolare. Per motivi agonistici, tecnici e per via delPambiente questa, ripeto, è la trasferta più insidiosa. Anche perché precede un momento molto impegnativo: "domenica la Samp, poi la Roma in Coppa Italia quindi la Juve, tutte squadre che sono pronosticate, o lo erano sino a poco tempo fa, per lo scudetto. Oltretutto il Napoli viene ad essere favorito dal calendario: si trova davanti ad un momento fruttuoso per la sua classifica, potrebbe utilizzarlo a fondo per aumentare o conservare il distacco». Baggio a parte, Trapattoni aveva qualcosa d'altro nel gozzo e lo tira fuori. Non gli vanno giù tutti questi elogi per il Milan anche se si guarda bene dal citare i «cugini». Parla in generale, ricorda che l'Inter «ha realizzato ultimamente 11 punti in 6 partite e a parte la sconfitta di Ascoli, già circoscritta, continuiamo a coltivare grosse speranze per lo scudetto. Lasciatemi dire tranquillamente che anche quest'Inter gioca, segna e diverta. Offre momenti di calcio spettacolare, esaltante. A Cremona molti si sono complimentati con noi dicendo che non avevano mai visto una squadra come la nostra, capace di divertire e di annullare il gioco ad una rivale che in fin dei conti aveva battuto il Milan e bloccato Napoli, Samp e Juve». Già, ma come la mettiamo con questi nefasti mercoledì? «Credo che ad Ascoli sia stata più che altro una sconfitta sul piano psicologico, dovuta ad un eccesso di sicurezza. Col Malmoe fu diverso: la squadra non era ancora brillante, non c'erano ancora undici giocatori che davano il massimo. Ora siamo a nove-dieci undicesimi, il rendimento è più elevato. E' chiaro che poi le gare vanno interpretate, non si sa mai cosa possa saltare fuori. L'importante oggi sarà interpretarla bene. In difesa abbiamo acquistato l'intercambiabilità necessaria raggiungendo un buon equilibrio nonostante assenze importanti. Anzi lasciatemi dire che anche nei momenti topici, pur mancandoci Matthaeus, Ferri e Mandorlini, non ci sono stati cali di tensione. Il problema semmai è un altro: il Napoli vince o non perde anche nelle giornate no, grazie a quel furbastro di Maradona. Ho avuto anch'io campioni che sanno inventare quello che non ti aspetti nei momenti difficili. Dunque, non vedo perché, come fanno alcuni, dovrei escludere il Napoli dalla lotta per lo scudetto. Fin che resta lì tutto è possibile, così come non posso escludere Milan, Samp e magari la Juve. Non dimentichiamoci dei confronti diretti a febbraio, della Coppa Italia e delle Coppe a marzo. Il campionato si deciderà lì, non prima. Intanto pensiamo a questo Lecce, sento che ci farà dannare». Giorgio Gandolfi

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