Maradona è pronto, per il ring di Curzio Maltese

Maradona è pronto, per il ring L'argentino annuncia che oggi sarà regolarmente in campo contro il Cesena, dopo l'ultima imprevedibile bravata Maradona è pronto, per il ring Ha assalito un giornalista prima del suo show-tv NAPOLI dal nostro inviato Non c'è giorno che Dio mandi in terra che Berlusconi non compri qualcosa e Maradona non litighi con qualcuno. Il vero duello del campionato è ormai questo. L'ultima vittima dell'ira funesta di Diego si chiama Giuseppe Pacileo, inviato del «Mattino» di Napoli. Nella notte di lunedì — a Maradona la notte non ha mai portato consiglio — il giornalista è stato assalito dall'argentino negli studi di una tv privata, dove era stato invitato al solito dibattito sul campionato. Una «proditoria aggressione verbale», secondo il comunicato emesso dalla redazione della tv. Canale 34. Ma secondo i testimoni oculari sono volati anche spintoni, insulti e sputi. Tanto che Pacileo non ha voluto partecipare alla trasmissione e se n'è tornato a casa. Maradona invece, sfogata la naturale esuberanza, ha ritenuto non solo di prender parte alla discussione ma ha addirittura avuto l'improntitudine di «giustificare» la sua impresa. Pacileo, capirete, non pago di avergli affibbiato un 3,5 nella pagella di Udinese-Napoli, era arrivato al punto di scrivere che Maradona avrebbe dovuto vergognarsi. «E io non ho nulla di cui vergognarmi» ha tuonato in diretta il Rocky argentino. Naturalmente, molti hanno «stigmatizzato» e «condannato», dal «Mattino» all'unione stampa sportiva, a Canale 34, che pure aveva organizzato il match con qualche malizia di troppo, secondo l'insegnamento dei più celebrati lunedì nonletterari di mamma Rai. Il Napoli, no. Il Napoli, per bocca di Luciano Moggi, ha stabilito che «bisogna prima accertare i fatti». Non è comunque la prima volta che Maradona, invece dei piedi, usa le mani. Il pugno al fotografo argentino il giorno delle nozze e lo schiaffo a un tifoso di Cagliari, alla vigilia di Italia-Argentina, per onorare il santo Natale, sono soltanto le tappe più recenti dell'escalation pugilistica di Diego. Ma questa è la prima volta che Maradona si sente attaccato nel suo regno, dal giornale della sua città, e decide «farsi giustizia» da sé. In altri tempi ci avrebbero forse pensato i tifosi, con metodi ancora più truculenti. Ma ormai perfino i fedelissimi pensano che in fondo un poco di riposo e di autocrìtica non farebbero male all'idolo. Certo non era il modo migliore per preparare il ritorno di campionato al San Paolo, dove la squadra l'ultima volta contro l'Ascoli è stata rintronata di fischi. Maradona sarà in campo contro il Cesena. L'ha deciso lui, forzando la mano ai medici e a Bigon che s'erano mantenuti assai vaghi sulle prospettive di recuperare il capitano. Diego invece ieri s'è presentato al centro sportivo, ha presenziato all'omelia di Bigon, una replica (lunedì il capitano non c'era) e ha perfino giocato la partitella. Alla fine, ha annunciato la formazione: «Gioco di sicuro. Il ginocchio destro mi fa male per una botta. Ma non è un problema serio. Vedremo di migliorare il gioco, oltre naturalmente a vincere». Poi si è infilato in auto, verso casa. Non ha partecipato al ritiro, con immaginabile rammarico, perché deve seguire la dieta dimagrante di Chenod, della quale denuncia chiara necessità. Ma prima di chiudere la portiera, Diego ha rivendicato ancora una volta l'aggressione notturna: «Uno può darmi anche 2 o 1,5 in pagella, ma non può scrivere in malafede, altrimenti... Quello che ho fatto lo rifarò molte volte». Di avvertimenti e segnali di guerra, il padrino era stato prodigo anche nella calda notte televisiva. Quasi tutti diretti al Napoli e a Napoli. «L'estate scorsa ho chiesto a Ferlaino di lasciarmi libero. Volevo andare a Marsiglia, dove mi avrebbero dato anche qualche mese di vacanza in più. Lui non ha voluto e adesso si continua a dire che il Napoli vince senza Maradona e perde per colpa di Maradona. Ma ormai sono troppo vecchio per cambiare ancora, ho due bambine. Mi dovrete sopportare fino al '93. In campo, in panchina o per strada». C'è sempre una ragione per quello che Maradona fa e almeno un'altra per quello che dice. Se ha deciso di annunciare la permanenza è perché sa che il Napoli sta manovrando sul mercato e sull'opinione pubblica per trovargli un sostituto. Ma ora, qualunque cosa succeda, il re fa sapere che tiene famiglia e non rinuncerà all'appannaggio di due milioni di dollari alranno. E' stato difficile fare arrivare Maradona a Napoli, ma Ferlaino suderà ancora di più per sbarazzarsene. Però, come sono meschine e amare le separazioni dopo un grande amore. E come cambia Napoli sotto il cielo: quella che sei mesi fa sarebbe stata una promessa («Resto al Napoli, rispetto il contratto»), oggi ha il suono cupo di una minaccia. Curzio Maltese Imprevedibile Diego. Ha detto che giocherà, ma ha male a un ginocchio

Luoghi citati: Cagliari, Marsiglia, Napoli, San Paolo