Quei due minuti decisi da Pairetto

Quei due minuti decisi da Pairetto L'ARBITRO CONTESTATO Solo il presidente Pozzo lo accusa Quei due minuti decisi da Pairetto TORINO. Il dottore in veterinaria Pierluigi Pairetto era regolarmente nel suo studio torinese, nel pomeriggio di ieri, e in piena attività. «Posso lavorare e non sento dolore, adesso, anche perché qui non debbo correre». Si era sottoposto in mattinata alla visita medica, dopo l'infortunio al Friuli dove è stato in campo sino alla fine. Della visita ha potuto comunicare il referto: «Stiramento al muscolo adduttore della coscia destra». Chiedergli altro, come sbattere contro un muro. Questo regolamento che trasforma gli arbitri in muti è forse necessario, ma fuori dai tempi. A voler interpretare un sorriso, si può dire che Pairetto è stato soddisfatto della lealtà udinese. Ci mancherebbe che protestasse: Marchesi è stato di estrema correttezza nei commenti alla tv, e gli studi televisivi friulani non hanno nascosto il gesto eloquente dell'arbitro che con le dita alzate ha segnalato i due minuti di recupero. E il gol del pareggio di Corradini è arrivato quando il cronometro segnava 46' e 17". Che si sia arrabbiato il presidente Pozzo non sorprende, Rozzi evidentemente fa scuola fra i colleghi. Pairetto aveva già fatto recuperare alla fine del primo tempo i cinque minuti persi a causa del suo infortunio del 10'. Lo stiramento era stato curato subito con una puntura calmante, la gamba stretta da una fascia elastica. Infiltrazione locale nell'intervallo, ha spiegato il medico dell'Udinese. C'è chi considera un mistero invece i 2' di recupero, segnalati, del secondo tempo. Ma basta rileggere il tabellino per trovarne sufficienti motivi. Tre cambi (Oddi per De Vitis e Zola per Baroni al 60', Bruniera per Gallego all'84') bastano e avanzano. E l'ultimo cambio friulano sul 2-0 a soli 6' dalla fine possiamo immaginare quanto sia durato. Chi era alla partita, rileggendo sul suo taccuino, trova infine l'annotazione su un infortunio a due giocatori a 5' dalla fine. Parecchi altri secondi persi per strada. [r.s.] Quei due minuti decisi da Pairetto L'ARBITRO CONTESTATO Solo il presidente Pozzo lo accusa Quei due minuti decisi da Pairetto TORINO. Il dottore in veterinaria Pierluigi Pairetto era regolarmente nel suo studio torinese, nel pomeriggio di ieri, e in piena attività. «Posso lavorare e non sento dolore, adesso, anche perché qui non debbo correre». Si era sottoposto in mattinata alla visita medica, dopo l'infortunio al Friuli dove è stato in campo sino alla fine. Della visita ha potuto comunicare il referto: «Stiramento al muscolo adduttore della coscia destra». Chiedergli altro, come sbattere contro un muro. Questo regolamento che trasforma gli arbitri in muti è forse necessario, ma fuori dai tempi. A voler interpretare un sorriso, si può dire che Pairetto è stato soddisfatto della lealtà udinese. Ci mancherebbe che protestasse: Marchesi è stato di estrema correttezza nei commenti alla tv, e gli studi televisivi friulani non hanno nascosto il gesto eloquente dell'arbitro che con le dita alzate ha segnalato i due minuti di recupero. E il gol del pareggio di Corradini è arrivato quando il cronometro segnava 46' e 17". Che si sia arrabbiato il presidente Pozzo non sorprende, Rozzi evidentemente fa scuola fra i colleghi. Pairetto aveva già fatto recuperare alla fine del primo tempo i cinque minuti persi a causa del suo infortunio del 10'. Lo stiramento era stato curato subito con una puntura calmante, la gamba stretta da una fascia elastica. Infiltrazione locale nell'intervallo, ha spiegato il medico dell'Udinese. C'è chi considera un mistero invece i 2' di recupero, segnalati, del secondo tempo. Ma basta rileggere il tabellino per trovarne sufficienti motivi. Tre cambi (Oddi per De Vitis e Zola per Baroni al 60', Bruniera per Gallego all'84') bastano e avanzano. E l'ultimo cambio friulano sul 2-0 a soli 6' dalla fine possiamo immaginare quanto sia durato. Chi era alla partita, rileggendo sul suo taccuino, trova infine l'annotazione su un infortunio a due giocatori a 5' dalla fine. Parecchi altri secondi persi per strada. [r.s.]

Luoghi citati: Friuli, Torino