Tregua in Usa

Tregua in Usa Tregua in Usa Ieri, giorno di festa, la Borsa si è salvata. Ma ora si teme una nuova ondata di veiidite WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE La chiusura della Borsa di Tokyo — in Giappone era vacanza — e la festività del Martin Luther King day in America hanno ieri evitato a Wall Street un'altra brutta caduta dopo quella di venerdì. Sebbene abbia registrato un episodio negativo, la messa in amministrazione controllata della massima catena di grandi magazzini degli Usa, quella della Campeau, il gigan-' te canadese dell'edilizia, la borsa Usa è riuscita a limitare i danni, grazie anche al modesto livello delle trattazioni. L'indice Dow Jones dei titoli industriali, sceso venerdì di 71 punti, è ieri calato appena di una ventina: la prova di forza di Wall Street con l'avversa congiuntura è stata dunque rinviata a oggi. La crisi della Campeau, proprietaria tra l'altro anche dei famosi Bloomingdales, non ha colto il mercato azionario di sorpresa. La ditta canadese si era esposta per quasi otto miliardi di dollari al momento dell'acquisto della Federated Allied Stores due anni fa, e il rallentamento della crescita dei consumi negli Stati Uniti le ha fatto sfiorare un vero e proprio dissesto. Il suo ricorso all'amministrazione controllata è però l'incidente più grave occorso al settore commerciale americano dalla fine della guerra: Bloomingdales è il grande magazzino più alla moda, da cui si serviva e si serve anche Nancy Reagan, la moglie dell'ex presidente. Si temono ripercussioni in tutto il terziario. Nel tentativo di frenare l'incipiente pessimismo di Wall Street, che fino alla scorsa settimana contava di superare presto i tremila punti dell'Indice Dow Jones, mentre adesso prevede una lunga ritirata, Michael Boskin, il consigliere eco¬ nomico di Bush, ha rilasciato ieri alla tv dichiarazioni rassicuranti. Boskin ha detto che non vi è recessione alle viste, che «forse l'economia americana rallenterà nella prima parte del '90, ma riprenderà a espandersi nella seconda». Il consigliere di Bush ha aggiunto che se i democratici al Congresso accettassero la proposta del presidente di ridurre le tasse sui capital gains, Wall Street riprenderebbe subito la sua scalata «e il Paese se ne avvantaggerebbe». Boskin ha anche insistito che il governo ridurrà il deficit del bilancio dello Stato, e ha criticato la Riserva Federale per aver alzato i tassi d'interesse l'anno scorso, causando il rallentamento dell'economia. Ma ha ammesso che la Fed in questo momento non ha molto margine di manovra, perché l'inflazione sta aumentando, anche a causa del rincaro energetico. Boskin non ha inoltre escluso qualche altro giorno di instabilità in Borsa a mano a mano che le corporations pubblicheranno i bilanci trimestrali. Alla fine dell'89, i profitti infatti sono diminuiti, e le società che lo hanno lasciato trapelare hanno già visto scendere bruscamente le loro quotazioni a Wall Street. La maggioranza dei «guru», come Ellen Garzarelli, l'unico analista che previde il lunedì nero del 19 ottobre dell'87, condividono il parere di Boskin Ma parlano del '90 come di un anno anemico, in cui parte degli investitori si sposterà verso l'Europa, dove la crescita economica dovrebbe superare quella americana. I «guru» puntano al boom di borse europee quali quella di Francoforte, non di Wall Street. Nel loro giudizio, il potenziale di espansione della Cee è aumentato con gli sconvolgimenti del Paesi dell'Est, che vogliono tutti associarsi a essa. [e. e] Tregua in Usa Tregua in Usa Ieri, giorno di festa, la Borsa si è salvata. Ma ora si teme una nuova ondata di veiidite WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE La chiusura della Borsa di Tokyo — in Giappone era vacanza — e la festività del Martin Luther King day in America hanno ieri evitato a Wall Street un'altra brutta caduta dopo quella di venerdì. Sebbene abbia registrato un episodio negativo, la messa in amministrazione controllata della massima catena di grandi magazzini degli Usa, quella della Campeau, il gigan-' te canadese dell'edilizia, la borsa Usa è riuscita a limitare i danni, grazie anche al modesto livello delle trattazioni. L'indice Dow Jones dei titoli industriali, sceso venerdì di 71 punti, è ieri calato appena di una ventina: la prova di forza di Wall Street con l'avversa congiuntura è stata dunque rinviata a oggi. La crisi della Campeau, proprietaria tra l'altro anche dei famosi Bloomingdales, non ha colto il mercato azionario di sorpresa. La ditta canadese si era esposta per quasi otto miliardi di dollari al momento dell'acquisto della Federated Allied Stores due anni fa, e il rallentamento della crescita dei consumi negli Stati Uniti le ha fatto sfiorare un vero e proprio dissesto. Il suo ricorso all'amministrazione controllata è però l'incidente più grave occorso al settore commerciale americano dalla fine della guerra: Bloomingdales è il grande magazzino più alla moda, da cui si serviva e si serve anche Nancy Reagan, la moglie dell'ex presidente. Si temono ripercussioni in tutto il terziario. Nel tentativo di frenare l'incipiente pessimismo di Wall Street, che fino alla scorsa settimana contava di superare presto i tremila punti dell'Indice Dow Jones, mentre adesso prevede una lunga ritirata, Michael Boskin, il consigliere eco¬ nomico di Bush, ha rilasciato ieri alla tv dichiarazioni rassicuranti. Boskin ha detto che non vi è recessione alle viste, che «forse l'economia americana rallenterà nella prima parte del '90, ma riprenderà a espandersi nella seconda». Il consigliere di Bush ha aggiunto che se i democratici al Congresso accettassero la proposta del presidente di ridurre le tasse sui capital gains, Wall Street riprenderebbe subito la sua scalata «e il Paese se ne avvantaggerebbe». Boskin ha anche insistito che il governo ridurrà il deficit del bilancio dello Stato, e ha criticato la Riserva Federale per aver alzato i tassi d'interesse l'anno scorso, causando il rallentamento dell'economia. Ma ha ammesso che la Fed in questo momento non ha molto margine di manovra, perché l'inflazione sta aumentando, anche a causa del rincaro energetico. Boskin non ha inoltre escluso qualche altro giorno di instabilità in Borsa a mano a mano che le corporations pubblicheranno i bilanci trimestrali. Alla fine dell'89, i profitti infatti sono diminuiti, e le società che lo hanno lasciato trapelare hanno già visto scendere bruscamente le loro quotazioni a Wall Street. La maggioranza dei «guru», come Ellen Garzarelli, l'unico analista che previde il lunedì nero del 19 ottobre dell'87, condividono il parere di Boskin Ma parlano del '90 come di un anno anemico, in cui parte degli investitori si sposterà verso l'Europa, dove la crescita economica dovrebbe superare quella americana. I «guru» puntano al boom di borse europee quali quella di Francoforte, non di Wall Street. Nel loro giudizio, il potenziale di espansione della Cee è aumentato con gli sconvolgimenti del Paesi dell'Est, che vogliono tutti associarsi a essa. [e. e]

Persone citate: Boskin, Bush, Ellen Garzarelli, Martin Luther King, Michael Boskin, Nancy Reagan

Luoghi citati: America, Europa, Francoforte, Giappone, Stati Uniti, Tokyo, Usa, Washington