Mondadori, via libera a Berlusconi di Valeria Sacchi

Mondadori, via libera a Berlusconi Confalonieri presidente dell'Amef che controlla il 50,3% del gruppo di Segrate Mondadori, via libera a Berlusconi A fine mese nominato il nuovo consiglio d'amministrazione De Benedetti chiederà l'arbitrato per avere i titoli Formenton MILANO. Il primo tempo della partita sembra concluso a favore di Silvio Berlusconi. Sembra, perché la vicenda Mondadori presenta ogni giorno nuove sorprese. Ieri Fedele Conf'alonieri è stato nominato presidente della Amef. Nella duplice veste di presidente di Amef (nel cui portafoglio c'è il 50,3% della Mondadori) e di rappresentante designato dal sindacato, egli si presenterà dunque alla assemblea della Mondadori di fine mese (25 o 26 gennaio) proponendo un consiglio di amministrazione nuovo: 13 posti per Fininvest-Formenton e due rappresentanti di Cir. Salvo imprevisti a fine mese il gruppo editoriale passerà ad una nuova gestione. A Carlo De Benedetti resta da giocare, nel medio periodo, la carta del contratto con il quale i Formenton si erano impegnati a cedere alla Cir la maggioranza della Mondadori nel gennaio del 1991, contratto in base al quale il tribunale ha sequestrato i titoli Amef dei Formenton e azioni privilegiate Mondadori della Cir. Se l'arbitrato, che la Cir è intenzionata ad attivare entro questa settimana, darà ragione a De Benedetti, paradossalmente, tra un anno, il controllo della casa editrice passerà un'altra volta di mano. Ma un anno è lungo. Andiamo con ordine. Nel pomeriggio di ieri l'assemblea Amef ha deciso (con l'accordo degli alleati Berlusconi-Formentoni di non cacciare i tre amministatori Cir, come era nell'ordine del giorno. Restano dunque nel consiglio Amef Vittorio Ripa di Meana, Alberto Milla e Corrado Passera. Al posto del dimissionario Jody Vender è stato nominato Leonardo Mondadori, dal momento che la cordata Fininvest non ha rite- nuto di accogliere l'invito del tribunale di Milano, espresso dal custode giudiziario del titoli Amef Renzo Polverini, di votare Giacinto Spizzico come rappresentante di questi titoli sequestrati (che sono quasi un milione e mezzo). Successivamente, Vittorio Dotti non ha escluso che la proposta del tribunale possa essere accettata, sostituendo un consigliere. Sulla presidenza ci sono state parecchie discussioni: i rappresentanti della Cir hanno infatti sostenuto che, visto che Meana era stato riconfermato, non c'era ragione di considerarlo scaduto come presidente. Di parere contrario, ovviamente, i le¬ gali di Fininvest-Formenton, che hanno insistito su Fedele Confalonieri. Meana, parte in causa, ha dunque rimesso la decisione all'assemblea, e Confalonieri presidente è passato a maggioranza. Ma questa assemblea verrà impugnata, come ha preannunciato per la Cir l'avvocato Brock. La mattinata si era però aperta in tribunale, con due «no» della magistratura a due istanze di Cir. La prima, respinta dal pretore Maria Rosa Grossi, chiedeva che fosse «sospesa» l'efficacia del patto di sindacato Amef, in vista della assemblea degli azionisti del pomeriggio, la seconda sollecitava il presidente del tribunale di Milano, Ignazio Micelisopo, ad impartire istruzione al custode dei titoli Amef sequestrati, appunto Polverini, su come votare sia nell'assemblea del pomeriggio che nel sindacato: lo scopo era di rendere non valida l'assemblea del sindacato che si è tenuta la scorsa settimana a Roma, e che aveva scelto la composizione del prossimo consiglio Mondadori. Entrambe le richieste sono state respinte, ma nelle motivazioni della seconda è contenuto un elemento importante per la Cir. Il presidente del tribunale, pur confermando le decisioni del pretore Grossi e le istruzio¬ ni date a Polverini da Clemente Papi (di non andare al sindacato, ma di votare in assemblea Amef), ha sostanzialmente avallato la legittimità del sequestro. Conclude Micelisopo osservando come la linea di comportamento delineata tra Polverini e lui stesso dovrebbe essere improntata «a ogni possibile spunto idoneo a far concludere alle parti intese anche provvisorie le quali, allentando il clima di tensione all'interno di Amef e Mondadori, si tradurrebbero sicuramente nella migliore tutela delle azioni sottoposte a sequestro». Valeria Sacchi Fedele Gonfalonieri. E' stato nominato ieri presidente dell'Amef Mondadori, via libera a Berlusconi Confalonieri presidente dell'Amef che controlla il 50,3% del gruppo di Segrate Mondadori, via libera a Berlusconi A fine mese nominato il nuovo consiglio d'amministrazione De Benedetti chiederà l'arbitrato per avere i titoli Formenton MILANO. Il primo tempo della partita sembra concluso a favore di Silvio Berlusconi. Sembra, perché la vicenda Mondadori presenta ogni giorno nuove sorprese. Ieri Fedele Conf'alonieri è stato nominato presidente della Amef. Nella duplice veste di presidente di Amef (nel cui portafoglio c'è il 50,3% della Mondadori) e di rappresentante designato dal sindacato, egli si presenterà dunque alla assemblea della Mondadori di fine mese (25 o 26 gennaio) proponendo un consiglio di amministrazione nuovo: 13 posti per Fininvest-Formenton e due rappresentanti di Cir. Salvo imprevisti a fine mese il gruppo editoriale passerà ad una nuova gestione. A Carlo De Benedetti resta da giocare, nel medio periodo, la carta del contratto con il quale i Formenton si erano impegnati a cedere alla Cir la maggioranza della Mondadori nel gennaio del 1991, contratto in base al quale il tribunale ha sequestrato i titoli Amef dei Formenton e azioni privilegiate Mondadori della Cir. Se l'arbitrato, che la Cir è intenzionata ad attivare entro questa settimana, darà ragione a De Benedetti, paradossalmente, tra un anno, il controllo della casa editrice passerà un'altra volta di mano. Ma un anno è lungo. Andiamo con ordine. Nel pomeriggio di ieri l'assemblea Amef ha deciso (con l'accordo degli alleati Berlusconi-Formentoni di non cacciare i tre amministatori Cir, come era nell'ordine del giorno. Restano dunque nel consiglio Amef Vittorio Ripa di Meana, Alberto Milla e Corrado Passera. Al posto del dimissionario Jody Vender è stato nominato Leonardo Mondadori, dal momento che la cordata Fininvest non ha rite- nuto di accogliere l'invito del tribunale di Milano, espresso dal custode giudiziario del titoli Amef Renzo Polverini, di votare Giacinto Spizzico come rappresentante di questi titoli sequestrati (che sono quasi un milione e mezzo). Successivamente, Vittorio Dotti non ha escluso che la proposta del tribunale possa essere accettata, sostituendo un consigliere. Sulla presidenza ci sono state parecchie discussioni: i rappresentanti della Cir hanno infatti sostenuto che, visto che Meana era stato riconfermato, non c'era ragione di considerarlo scaduto come presidente. Di parere contrario, ovviamente, i le¬ gali di Fininvest-Formenton, che hanno insistito su Fedele Confalonieri. Meana, parte in causa, ha dunque rimesso la decisione all'assemblea, e Confalonieri presidente è passato a maggioranza. Ma questa assemblea verrà impugnata, come ha preannunciato per la Cir l'avvocato Brock. La mattinata si era però aperta in tribunale, con due «no» della magistratura a due istanze di Cir. La prima, respinta dal pretore Maria Rosa Grossi, chiedeva che fosse «sospesa» l'efficacia del patto di sindacato Amef, in vista della assemblea degli azionisti del pomeriggio, la seconda sollecitava il presidente del tribunale di Milano, Ignazio Micelisopo, ad impartire istruzione al custode dei titoli Amef sequestrati, appunto Polverini, su come votare sia nell'assemblea del pomeriggio che nel sindacato: lo scopo era di rendere non valida l'assemblea del sindacato che si è tenuta la scorsa settimana a Roma, e che aveva scelto la composizione del prossimo consiglio Mondadori. Entrambe le richieste sono state respinte, ma nelle motivazioni della seconda è contenuto un elemento importante per la Cir. Il presidente del tribunale, pur confermando le decisioni del pretore Grossi e le istruzio¬ ni date a Polverini da Clemente Papi (di non andare al sindacato, ma di votare in assemblea Amef), ha sostanzialmente avallato la legittimità del sequestro. Conclude Micelisopo osservando come la linea di comportamento delineata tra Polverini e lui stesso dovrebbe essere improntata «a ogni possibile spunto idoneo a far concludere alle parti intese anche provvisorie le quali, allentando il clima di tensione all'interno di Amef e Mondadori, si tradurrebbero sicuramente nella migliore tutela delle azioni sottoposte a sequestro». Valeria Sacchi Fedele Gonfalonieri. E' stato nominato ieri presidente dell'Amef

Luoghi citati: Meana, Milano, Roma