De Benedetti attacca in Tribunale

De Benedetti attacca in Tribunale De Benedetti attacca in Tribunale I legali della Cirpresentano un nuovo ricorso «Il giudice deve sciogliere il sindacato Amef» MILANO. Prima dell'assemblea degli azionisti dell'Amef, fissata per il tardo pomeriggio di domani, il tribunale di Milano dovrà pronunciarsi due volte. La Cir di Carlo De Benedetti, infatti, oltre ad aver chiesto al presidente del tribunale, Ignazio Micelisopo, di pronunciarsi sulla richiesta che Renzo Polverini, custode giudiziario delle azioni Amef sequestrate ai Formenton, possa votare in seno al patto di sindacato, ha avanzato ieri mattina un'altra istanza. I legali dell'Ingegnere hanno presentato in Pretura una ri¬ chiesta d'urgenza, in base all'articolo 700 del codice civile, con la quale si chiede che i soci aderenti al patto (i tre blocchi: De Benedetti, Berlusconi-Mondadori, Formentoni possano votare con le loro quote liberamente, senza essere più vincolati nel voto. Di fatto si tratta di una richiesta che sancisce lo scioglimento del sindacato Amef che la Cir ritiene ormai «nullo e decaduto». Che cosa può guadagnarci De Benedetti? Il ragionamento degli uomini dell Ingegnere è il seguente. Il patto di sindacato Amef era stato costituito in quanto doveva rappresentare una volontà comune dei soci di comando, tanto che era stata fissata la soglia (il 60 per cento) di una maggioranza qualificata affinché la fiduciaria Siref potesse esprimere il voto dei soci. Ora, invece, sostengono alla Cir, ci si trova di fronte a una situazione per cui non soltanto non c'è più bisogno della maggioranza qualificata, ma addirittura il voto del sindacato Amef viene espresso da un terzo soltanto delle azioni, cioè quelle di Berlusconi-Mondadori. La quota dei Formenton, in¬ fatti, è congelata nelle mani del custode giudiziario, mentre la Cir è contraria. Se fosse accettata l'istanza della Cir, all'assemblea dell'Amef di domani si potrebbe arrivare con tutti i soci in grado di votare liberamente, senza vincoli. In questo modo, probabilmente, verrebbero a confrontarsi tre blocchi: BerlusconiMondadori, De Benedetti e l'ultimo, quello dei Formenton, per il quale dovrebbe votare il custode Polverini. Insomma la Cir spera di potersi alleare, in assemblea, proprio con il custode giudiziario. Ma è un'ipotesi praticabile? La battaglia di Segrate è andata avanti con sentenze sorprendenti, blitz e colpi di mano, quindi tutto è ancora possibile. Certo è curioso che l'istanza presentata ieri dalla Cir sia stata affidata al pretore Maria Rosaria Grossi che nei giorni scorsi si era già occupata del caso Mondadori ed aveva accolto una richiesta dei Formenton. E per questo era stata tirata in ballo da Eugenio Scalfari che, in un commento su La Repubblica, l'aveva definita «pretore improbabile». L'assemblea dell'Amef di domani, comunque, dovrebbe fornire un'indicazione importante sull'evoluzione di questo scontro politico-editoriale. La nuova maggioranza creatasi attorno alla Fininvest intende nominare Fedele Gonfalonieri alla presidenza dell'Amef al posto di Vittorio Ripa di Meana. Per il 25 gennaio, poi, è stata convocata l'assemblea della Mondadori per nominare il nuovo consiglio di amministrazione. Rinaldo Gianola

Luoghi citati: Milano, Segrate