Vecchiet esclude un caso Vialli

Vecchiet esclude un caso Vialli Attorno al medico azzurro un vero superstaff in vista di Italia '90 Vecchiet esclude un caso Vialli «In Nazionale era sano, l'infortunio dopo» ROMA. Si squaglia il «caso Vialli», lievita lo staff medico della nazionale. Per Leonardo Vecchiet, responsabile sanitario della squadra azzurra, nessuna nube sampdoriana all'orizzonte ma, in compenso, un gruppo di illustri collaboratori con cui dividere la responsabilità di portare l'Italia al «top» della condizione nei giorni del Mondiale. CASO VIALLI — L'attaccante si è infortunato durante Cremonese-Samp del 30 dicembre, non prima. Vecchiet esclude nella maniera più assoluta che il piede di Vialli fosse gravemente acciaccato già a Cagliari, dove il giocatore scese in campo per un tempo nell'amichevole pre-natalizia contro l'Argentina. «Vialli ci disse di avere da mesi dei dolori al piede destro — ricorda Vecchiet — e il professor Pirastu lo sottopose immediatamente a una radiografia che escluse ogni sospetto di frattura. La lastra fu consegnata a Vialli». Esclusa l'esistenza di uno strascico polemico con la Samp: «Ho parlato con Mantovani e non è per nulla adirato con noi». Esito altrettanto felice ha avuto la telefonata fatta al presidente blucerchiato da Matarrese. STAFF MEDICO — Nasce una vera e propria clinica azzurra. Si chiama comitato scientifico di consulenza: Vecchiet conserva il timone della salute dei nazionali, ma sarà coadiuvato da un gruppo di sei specialisti di fama. I nomi: Antonio Manzoli, direttore dell'Istituto superiore della Sanità; Noris Siliprandi, direttore del dipartimento di biochimica dell'università di Padova; Paolo Cerretelli, direttore del dipartimento di fisiologia delle università di Milano e Ginevra; Francesco Furlanello, cardiologo e presidente della società aritmologica internazionale di Trento; Antonio Arrigo, direttore della clinica neurologica dell'università di Pavia e Lamberto Perugia, direttore della clinica ortopedica universitaria di Roma, forse il più noto al pubblico sportivo per i suoi numerosi interventi sugli arti lesionati di campioni come Ancelotti e Gullit. L'augusto consulto sarà coordinato dallo stesso Vecchiet e avrà il suo punto di riferimento a Coverciano, nel centro medico in via di ristrutturazione. Il compito immediato dei sei professori sarà di preparare il lavoro che la nazionale dovrà sostenere nei 40 giorni che precedono il Mondiale: «Vicini ha già messo a punto il piano degli allenamenti — dice Vecchiet —. Ora ascolteremo i consigli del comitato scientifico sull'aspetto sanitario. Il paventato stress è un falso problema. L'unica preoccupazione è quella dei traumi: più si gioca e più aumenta il rischio». (m. g.]