Ribaltone in Mondadori di V. S.
Ribaltone in Mondadori Andrea Manzella si dimette dopo che la maggioranza rifiuta il rinvio della riunione Ribaltone in Mondadori La Cirfuori e Leonardo guida l'Amef MILANO. Tormentatissima giornata per l'affare Mondadori, culminata nelle «dimissioni irrevocabili» di Andrea Manzella dalla presidenza dell'assemblea del sindacato Amef (subito sostituito da Leonardo Mondadori) e nella decisione degli alleati Berlusconi-Formenton di proseguire ugualmente l'assemblea stessa per designare la composizione del prossimo consiglio della Mondadori. Andiamo con ordine. In quella che resterà una data storica, a ora prestissima, il pretore Maria Rosa Grossi ha depositato la sua ordinanza, in risposta alla richiesta dei Formenton di poter votare al sindacato Amef o, in via subordinata, che fosse consentito ai loro alleati di votare. Il pretore ha sostanzialmente accolto quest'ultima tesi, stabilendo che il quorum che permette la votazione non tenga conto del pacco sequestrato. In tal modo, il famoso 60% necessario per rendere legittimo il voto nel sindacato si abbassa al 32% delle azioni Amef, e poiché Berlusconi e Leonardo hanno insieme il 34%, la votazione è assicurata. Pochi minuti dopo, all'apertura della Cancelleria, la Cir depositava un ricorso alla Cassazione nel quale sosteneva che, poiché il patto di sindacato prevede l'arbitrato, è quest'ultimo e non la pretura la sede adatta a dirimere il dissidio tra soci. Nel pomeriggio, alle 17,30 l'appuntamento era fissato a Roma, in via Sicilia presso la Mondadori, per la riunione dell'assemblea del sindacato. Arrivavano compatti i rappresentanti di Fininvest e Formenton, compresi Leonardo Mondadori e Gianni Letta. Per la Cir si presentava solo Vittorio Ripa di Meana mentre il presidente del sindacato, Andrea Manzella, si portava ad ogni buon conto un proprio consulente, il professore Bernardino Limbonati. Tre ore dopo, Manzella decideva di rinviare la riunione a oggi pomeriggio, stesso luogo e stessa ora. Come mai? La Cir aveva chiesto questo rinvio per avere il tempo di consultare il giudice Clemente Papi sulla validità della presenza del custode delle azioni Amef dei Formenton, Renzo Spolverini, alla riunione del sindacato. Così, dopo che l'ordinanza del pretore Grossi dava il via libera alla votazione degli alleati di Berlusconi, e quindi alla designazione a fine gennaio di un consiglio Mondadori targato Berlusconi-Formenton, tutto sembrava tornato in alto mare. Se infatti, oggi. Papi accoglierà la richiesta Cir, la decisione della pretura potrebbe essere vanificata. A questo punto usciva dalla riunione Ripa di Meana. Ma gli altri membri presenti non accettavano lo slittamento e decidevano di proseguire ugualmente verso la votazione. Di qui le dimissioni di Manzella che ha dichiarato: «La mia decisione di accordare alla Cir un breve rinvio, allo scopo di acquisire le decisioni del presidente del tribunale di Milano e del custode giudiziario in ordine alla partecipazione delle azioni sequestrate, ha provocato una radicale contestazione da parte degli altri partecipanti. Giudico tale reazione del tutto ingiustificata in quanto nessun pregiudizio può derivarne alle parti, e in quanto il ricorso alle decisioni del giudice deve essere sempre rispettato. In tale situazione, una mia ulteriore presenza nel sindacato Amef diventa priva di efficacia costruttiva». Poco dopo era nominato Leonardo Mondadori. ' L'assemblea del patto di sindacato si è conclusa alle 23,30; sono stati affrontati due argomenti e cioè l'assemblea Amef che si apre oggi (ma che dovrebbe essere aggiornata a lunedi) e l'assemblea Mondadori fissata per il 25 gennaio. Proprio in vista dell'assemblea ieri sono stati definiti i criteri per la nomina dei nuovi consiglieri ed è stata compilata la lista dei possibili condidati. La lista, comunque, non è stata resa nota. [v. s.]
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