C'è la neve, ma pochi ci credono

C'è la neve, ma pochi ci credono Le località delle Alpi occidentali e le Dolomiti aiutate dal freddo e dai cannoni C'è la neve, ma pochi ci credono Val Susa e Val d'Aosta hanno salvato le vacanze Qualche rotella si è inceppata nella macchina quasi perfetta dello sci, ma non è colpa delle stazioni invernali. E' vero che la neve manca su quasi tutte le Alpi (mai Kitzbuhel avrebbe pensato che la discesa sulla sua mitica «Streif» potesse essere messa in forse), la Coppa del Mondo è un circo che vagola qua e là in cerca di materia prima, ma almeno sulle Alpi Occidentali, nelle località più importanti, è da tre settimane che si scia bene o molto bene. Malgrado ciò il successo delle vacanze natalizie, pur brillante, non è stato quel «boom» che era lecito attendersi. Vari fattori hanno concorso a questa apoteosi mancata: una disinformazione dei mass media, specie radiofonici e televisivi, che ha fatto spesso di ogni erba un fascio e ha ignorato che in Valsusa e Val d'Aosta le piste erano quasi perfette; una criminalizzazione (complici gli incidenti di Tomba, Girardelli e Piantanida) dell'innevamento artificiale specie sulle piste da gara; un certo «malcostume» tutto italico che vede solo il Natale e che non sa né vestirsi, né attrezzarsi, né programmare le vacanze attendendo momenti più propizi. Quindi sfiducia, rinuncia allo sci, incredulità quando qualcuno si affannava a spiegare che almeno in alcune località la situazione era pressoché normale. Il maresciallo Micheletti, comandante la stazione dei cara- binieri di Sestriere, ha ricevuto decine di telefonate di sciatori che volevano sentirsi rassicurati dalla probità dell'Arma che la neve c'era. Il freddo intenso del dopo-Natale ha permesso anche alle Dolomiti di riaprire molte piste, ma è indubbio che, vuoi per il mezzo metro e più di neve caduta intorno al 20 dicembre, vuoi per l'innevamento programmato, 5 località, tutte comodissime per Torino e Milano, svettano sulle altre. «In tutto il comprensorio della Via Lattea — dice Renato Opezzi, direttore generale della Sestrieres spa — le vacanze hanno segnato un forte recupero sull'anno scorso in termini di passaggi sugli impianti e almeno il raddoppio per presenze turistiche. Abbiamo l'80 per cento degli impianti aperti, sono ancora possibili i collegamenti in quota tra i vari bacini e in alcune zone, poiché continuiamo a «sparare», probabilmente si scia meglio oggi che venti giorni fa tanto che chi sale quassù certo non butta via i soldi. L'ulteriore riconferma della necessità dei cannoni ci porterà probabilmente a estendere il prossimo anno ai Monti della Luna l'innevamento programmato, garantendoci dai capricci del tempo in ogni vallata del domaine skiable». Impossibile un confronto con l'anno scorso per Bardonecchia, tanto il Natale '88 fu negativo, ma affluenze e incassi sono sulla linea degli anni in cui la situazione era normale, anche se la condizione di quasi unicità nell'apertura degli impianti faceva sperare di più: gennaio si annuncia comunque bene, con possibilità di discese molto soddisfacenti sui tre versanti del comprensorio. ((Ancora un po' e volavano i pugni sulle piste di Courmayeur, tanta era l'affluenza — dice Edgardo Arboletti, direttore generale delle Funivie Val Veny — con una media di 9 mila persone il giorno, anche provenienti dalle vicine stazioni francesi drammaticamente a secco. L'aumento rispetto all'anno scorso è del 31 per cento e intorno al 20 per cento sul Natale '86 che per noi fu un record. Tutto il comprensorio è sciabile e rinfreschiamo le piste ogni notte». Vacanze con un buon bilancio anche a La Thuile, malgrado un calo del 15 per cento sullo scorso Natale (che tuttavia fu un record), ma sui livelli di due anni fa. Tutte le piste alte sono aperte, compreso il collegamento internazionale con La Rosière e si scende in paese lungo tre tracciati, per complessivi 1100 metri di dislivello. «Cervinia, e non era mai successo prima, ha un po' patito la disinformazione — dice Nuccio Doglione, amministratore delle Funivie del Cervino — tanto che abbiamo ricevuto centinaia di telefonate incredule per sapere se effettivamente al Breuil si sciava come sempre. Abbiamo registrato un dieci per cento di calo nei passaggi sull'anno scorso, ma la situazione attuale è buona, con tutti gli impianti aperti, escluso il Furggen, e le discese fino al paese sia sulla pista 5 che lungo il Ventina». Il cielo dovrebbe fare la grazia agli sciatori solo verso fine mese ma adesso, fra tante lacrime, specie degli esercenti più piccoli, almeno le «magnifiche cinque» sono in forma. E non è peregrino notare che gli investimenti in cannoni, in inerbimenti estivi delle piste, in macchine battipista che sanno coccolare quella poca neve che c'è, pagano largamente in termini di bilancio e di immagine. Gigi Mattana QUI PISTE VIA LATTEA (Torino) Impianti e piste aperti all'80%; massimo dislivello sciabile 1000 metri BARDONECCHIA (Torino) Impianti aperti al 90%; massimo dislivello sciabile 1000 metri COURMAYEUR (Aosta) Impianti aperti al 100%; massimo dislivello sciabile 1100 metri LA THUILE (Aosta) Impianti aperti al 100%; massimo dislivello sciabile 1100 metri CERVINIA (Aosta) Impianti aperti al 95%; massimo dislivello sciabile 1500 metri I cannoni e una nevicata hanno regalato un Natale bianco a Sestriere

Persone citate: Edgardo Arboletti, Gigi Mattana, Girardelli, Micheletti, Nuccio Doglione, Piantanida, Renato Opezzi, Tomba