«Chi critica entri nel mio governo» di Alfredo Venturi

«Chi critica entri nel mio governo» DDR Proposta di Modrow all'opposizione «Chi critica entri nel mio governo» BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Alle critiche crescenti dell'opposizione e dei suoi stessi alleati, Hans Modrow risponde con una mossa a sorpresa, invitando i gruppi del dissenso rappresentati nella tavola rotonda a partecipare all'attività del governo. Al tempo stesso, il primo ministro di Berlino Est tiene duro sulla principale ragione di crisi: la progettata rifondazione dell'apparato di sicurezza. Con questa duplice intenzione Modrow si è presentato ieri alla seduta straordinaria della Camera del popolo, il Parlamento che fra poco meno di quattro mesi sarà rinnovato, per la prima volta, con procedure democratiche. 0 almeno questo è quanto dovrebbe accadere: sono proprio i dubbi dell'opposizione sulle reali intenzioni della Sed-Pds, il partito comunista in lotta per la propria sopravvivenza politica, alla base della crisi in corso. Lunedi prossimo, dice Modrow, alla tavola rotonda sarà presentato un rapporto completo sul problema della sicurezza. Sarà lui stesso a presentarlo, come vuole l'opposizione? Il primo ministro lascia aperta questa possibilità, anticipando d'altra parte il succo della posizione governativa: incombe sul Paese un pericolo bruno, il radicalismo neonazista cerca infatti di organizzarsi, un efficiente apparato d'informazione è dunque necessario. Ma più che dallo spettro bruno, secondo alcuni evocato ad arte, la gente nell'altra Germania è ossessionata dallo spettro rosso della Stasi, l'onnipotente polizia segreta che servì il regime fino alla sua caduta. Adesso la Stasi è per così dire in frigorifero: degli 85 mila agenti che ne costituivano l'organico sessantamila sono ancora alle dipendenze del governo. Sono loro, evidentemente, il nucleo dell'apparato di sicurezza che si vuole costituire, sia pure con finalità adeguate a una fase di rinnovamento che Modrow definisce irreversibile. Ma proprio la scomparsa della Stasi è sentita, a livello popolare e non soltanto di opposizione militante, come premessa essenziale di questa irreversibilità. Non a caso contro il temuto riciclaggio degli 007 di Honecker la piazza è tornata a far sentire la sua voce. Mentre Modrow parlava davanti ai deputati, fuori dal palazzo del- l'assemblea manifestava una folla di operai. Erano i lavoratori dell'edilizia, che avevano deciso un'ora di sciopero con uno scopo ben preciso: premere sul governo per la dissoluzione definitiva dei servizi di sicurezza. Si noti: uno sciopero politico, da parte di quella che fu la base dello Stato comunista, contro quello che fu il partito della classe operaia. Per oggi è prevista una manifestazione analoga. Le proposte di Modrow hanno ricevuto per ora commenti prevalentemente negativi. Non abbiamo nessuna intenzione, ha detto un rappresentante dell'opposizione, di andare a amministrare la crisi, condividendo responsabilità governative a copertura degli errori commessi dai comunisti. Più sfumata la reazione di Bonn: l'offerta di aprire all'opposizione, ha detto un portavoce della Cancelleria federale, è un passo importante, anche se bisognerà poi vedere quali concreti poteri questa offerta comporti. Restano aperti, dopo il discorso del primo ministro, tutti gli interrogativi sulla durata di questo governo provvisorio. Arriverà fino alle elezioni del 6 maggio? Gli osservatori generalmente concordano nel sottolineare che Modrow ha segnato un punto a suo favore, riprendendo l'iniziativa con l'offerta di allargare la base del governo. Il primo ministro ha avuto uno scatto d'orgoglio, quando ha detto che il suo potere non discende da un colpo di Stato, e che nessuno può permettersi di convocare in modo perentorio il capo del governo con il preavviso di un'ora. Era accaduto lunedì scorso, quando i gruppi di opposizione della tavola rotonda avevano posto una specie di ultimatum. Il dibattito di oggi alla Camera del popolo potrà far trasparire le intenzioni dell'opposizione: anche se l'opposizione, fino al 6 maggio, dei dibattiti parlamentari è semplice spettatrice. Per catturarne la benevolenza, Modrow ha fatto un po' di repulisti nel governo, sostituendo alcuni ministri compromessi con il vecchio regime. Inoltre ieri la Camera del popolo ha accettato le dimissioni di Egon Krenz, ultimo atto nella vicenda dell'uomo che cercò, succedendo a Honecker, di conciliare passato e futuro. Alfredo Venturi

Luoghi citati: Berlino Est, Bonn, Ddr, Germania