«Disordini e repressioni in Albania »
«Disordini e repressioni in Albania » Fonti Usa «Disordini e repressioni in Albania » WASHINGTON. Durante il mese di dicembre si sono svolte in Albania manifestazioni studentesche immediatamente represse con violenza. E' quanto affermano esponenti del Dipartimento di Stato americano, confermando alcune voci già apparse in Occidente. I maggiori disordini si sarebbero svolti nella città settentrionale di Scutari, dove vi è la più alta concentrazione di cattolici di questo Paese a maggioranza musulmana. Altre manifestazioni sono state registrate quest'estate nella zona meridionale e soprattutto nella città di Coriza. A condurre le manifestazioni sarebbero soprattutto gli studenti, una percentuale importante della popolazione dato che circa i due terzi dei 3,2 milioni di albanesi ha meno di 30 anni. Il tasso d'istruzione è del resto abbastanza alto: nel 1944 solo il 15 per cento degli abitanti sapeva leggere e scrivere, oggi sono il 75 per cento. Molti giovani parlano almeno una lingua straniera, soprattutto inglese e tedesco. A conferma delle proteste, la stampa albanese ha parlato recentemente dell'aumento del «vandalismo», mentre il presidente Ramiz Alia ha alluso nel suo discorso di capodanno a certe «forze anti-albanesi», ispirate dagli eventi «occorsi di recente nei Paesi dell'Est Europeo», che avrebbe ripreso una campagna di calunnie contro il Paese. Lo scontento degli albanesi è aumentato dal recente peggioramento delle condizioni economiche, già inferiori alla media europea. Nel 1988, dopo tre anni di siccità l'Albania ha cominciato ad importare beni alimentari. Di fronte a questa situazione e al pericolo di contagio proveniente dai Paesi dell'Est, il presidente Alia ha cominciato alcune timidissime aperture. Per la prima volta dal 1944, a novembre sono stati presi contatti con esponenti della chiesa ortodossa albanese negli Stati Uniti, specialmente con il reverendo Arthur Liolin. Questi ha incontrato la settimana scorsa Raymond Seitz, assistente del segretario di Stato, e gli ha comunicato che le misure antireligiose in Albania sono state allentate e che Tirana cerca contatti con società americane. Stati Uniti e Albania non hanno rapporti diplomatici. [Adn-Kronos]
Persone citate: Arthur Liolin, Fonti, Ramiz Alia, Raymond Seitz
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