ALLA GALLERIA ARTECLUB
ALLA GALLERIA ARTECLUB ALLA GALLERIA ARTECLUB Sono belli, piacciono, costano poco i campi di grano di Teonesto Deabate ALL'ARTECLUB di via della Rocca 39 è ancora possibile vedere fino al 13 gennaio una piccola antologica di Teonesto Deabate. Si vorrebbe dire che è doveroso vederla, trattandosi di un pittore vero che riserva sempre un angolo, uno scorcio, un accordo di colore e di acuta osservazione naturale nelle sue tele prodotte forse con troppa falicità, rapidità (e in quantità, dunque, eccessiva, tenendo conto che l'artista visse fino a 83 anni di età). E' pur vero che anche Van Gogh produsse più di quattrocento tele in circa due anni e mezzo, quasi una ogni due giorni, e che queste tele sono strabilianti per la varietà dei soggetti. Ma Van Gogh, anche perché fisicamente esaurito da questo immane sforzo, si sparò in un campo di Auvers. Non sappiamo che cosa abbia spinto Deabate a produrre così tanto, a non concentrarsi di più su meno opere. Sarà stato il mercato, lo stillicidio di piccole richieste, così tipico di un ambiente provinciale; sarà stata una predisposizione al risultato facile, di «mano» più che di testa. Fatto sta che un pittore con così belle doti è ancor oggi, a quasi dieci anni dalla morte, in vendita a 2-4 milioni. Come un principiante. Bella ma discontinua è anche la mostra dell'Arteclub: molte varianti di uno stesso dipinto (campagna con il campo di grano), alcune stupende, altre un po' meno; fiori e figure non entusiasmanti; una straordinaria piccola periferia, in toni bruni e senza quei rosa, azzurri e verdi della maturità, dei primi anni. Ricorda certe cose analoghe del primo periodo di Piero Solavaggione, che è ancora più raffinato nell'uso della gamma dei bruni, delle ocre, dei grigi. E Solavaggione è con Deabate uno dei maestri piemontesi che Torino non riesce a lanciare come dovrebbe e potrebbe, anche se poi i singoli collezionisti fanno tesoro delle opere di questi artisti molto amati. Molto amati ma non abbastanza «sponsorizzati»: poiché dipingevano quattro vecchie case, un albero nel campo, uno scorcio di fiume si ritiene siano irrimediabilmente «out». Si dimentica così che la qualità pittorica delle loro opere più riuscite sarà sempre irrimediabilmente «in» per chi ha occhi per la pittura e non ha paura di sembrare stupido affermandolo. Ci vuol altro, per sembrare stupidi. [b. z.) Teonesto Deabate, Arte Club, via della Rocca 39, orario 16,30-20, chiuso i festivi. Fino al 13 gennaio.
Persone citate: Deabate, Piero Solavaggione, Solavaggione, Teonesto Deabate, Van Gogh
Luoghi citati: Torino
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