Un nuovo sport a Torino: la caccia ai miliardari

Un nuovo sport a Torino: la caccia ai miliardari Con il sorteggio della Lotteria Italia la dea bendata ha baciato anonimi giocatori della città e della provincia Un nuovo sport a Torino: la caccia ai miliardari Soltanto una settimana fa erano stati vinti oltre due miliardi al Totocalcio Finalmente: di sei biglietti miliardari, primi estratti nella lotteria di Fantastico, 2 sono stati venduti in Piemonte; uno (serie N 395893, che ha fruttato un miliardo di lire) nel Vercellese e l'altro (serie Q 979595 che ha fatto vincere 1500 milioni) a Torino. Oltre questa manna miliardaria, altri nove torinesi da ieri si possono consolare con premi vari di «seconda e terza serie». Tre, fra cui un chivassese, si sono aggiudicati un premio da 250 milioni di lire; gli altri invece hanno in mano una «figlia» che vale 50 milioni. Il biglietto che ha vinto un miliardo é mezzo è stato venduto tra il 10 e il 15 dicembre da Salvatore Rivieccio, 74 anni, pensionato. L'ambulante che abita con la famiglia in corso Unione Sovietica 157, vende tutto l'anno i biglietti della varie lotterie sotto i portici di piazza Castello, in prossimità del numero cìvico 71, quasi al¬ l'angolo con via Accademia delle Scienze. «E' tutta gente di passaggio quella che compra i biglietti da rne, eppoi ne ho venduti oltre 4 mila. Di sicuro posso dire che non è un giovane. La maggior parte infatti sono persone anziane. Quei pòchi ragazzi che mi richiedono i tagliandi dicono di farlo per accontentare il nonno, la nonna o un anziano parente». Per la cronaca, il signor Rivieccio ha già dispensato milioni a sconosciuti. Precisamente con la lotteria di Monza dell'86, con l'Italia dello stesso anno e con quella dell'anno dopo, oltre alla Lotteria di Viareggio dell'88. «Cifre non consistenti come stavolta — precisa —: al massimo 100 milioni, ma sempre soldi». E sempre a proposito di fortuna e per chi crede ciecamente che la dea bendata torni spesso sui suoi passi, c'è da segnalare che una delle tre vincite da 250 milioni registrate a Torino è stata effettur* " in una ricevitoria del Totocalcio considerata fra le più «generose» del Piemonte: quella dei fratelli Centoni, in corso Regio Parco 166. Qui infatti, verso la fine di novembre, è stato venduto il biglietto serie G 321614 che ha fruttato appunto 250 milioni. Domenico e Guelfo, originari di Altopascio, e il nipote Marco, addetti alla riscossione delle scommesse e a staccare i tagliandi delle varie lotterie, sono sicuri che il vincitore sia un habitué del loro locale. «Avremo venduto un migliaio dì biglietti, ma pensiamo davvero si tratti di un nostro cliente». Invece il biglietto venduto a Vercelli è stato acquistato da un ignoto automobilista nell'Autogrill di Cigliano Sud, sull'autostrada Torino-Milano. Il tagliando vincente faceva parte di uno stock venduto tra il 7 e il 16 novembre. I baristi non hanno saputo col legare il biglietto a un volto. «Ne abbiamo venduti 20 mila, a persone in transito». Comunque, al di là di improbabili cacce ai fortunatissimi milionari, per una volta tanto si sfata la leggenda di una provincia sfortunata in fatto di vincite miliardarie alle Lotterie. E' vero che nel gennaio 1987 sono piovuti attorno alla Mole 1650 milioni dalla Lotteria Italia: sei premi da 200 milioni e nove da 50; ma anche allora i biglietti miliardari erano stati venduti altrove, a Pescara, a Roma, a Milano. L'anno dopo, febbraio '88,400 milioni della lotteria di Viareggio sono toccati a Torino; ma erano sempre premi minori, una miseria rispetto ai 10 miliardi che i torinesi avevano «investito» in quei mesi, poco meno della metà di quanto aveva speso l'Italia intera (25 miliardi 511.760.000 lire). Nel giugno '89 c'era poi stato l'episodio del biglietto da 2 mi • liardi della lotteria di Monza, dapprima indicato come venduto in una tabaccheria torinese di corso Inghilterra, ma in realtà restituito poco prima dell'estrazione al mittente e finito a Milano, dove il solito ignoto se l'era aggiudicato. La consolazione, per tutti i torinesi, viene pur sempre dal Tototalcio, sport e speranza-nazionale. Gli ultimi «colpi grossi»? Eccoli qua: mezzo miliardo per un «13» (marzo '87); 560 milioni per un 13 (gennaio '89) realizzato in un bar tabaccheria di via Bologna; altri 639 milioni per un 13 e 6 dodici (aprile '89), con una schedina giocata in una tabaccheria di via Monte Rosa; 2200 milioni (è solo storia di una settimana fa) vinti con un sistema da 19 mila lire giocato in una tabaccheria di via San Donato. Dunque, si vince, si vince, magari in pochi, però conti alla mano... Ivano Barbiere

Persone citate: Centoni, Ivano Barbiere, Salvatore Rivieccio