Mani in alto, c'è Gregori

Mani in alto, c'è Gregori Dopo l'ennesimo svarione del portiere, Scoglio non sa più che dire Mani in alto, c'è Gregori «Eppure sto bene, sono informa» si difende GENOVA. Da domenica sera i tifosi della, Sampdoria per salutarsi alzano entrambe le braccia. E' un'imitazione impietosa dell'ultima gaffe di Gregori, il portiere del Genoa ancora una volta protagonista di una papera clamorosa. «Un gol come quello di Lecce in 15 anni di calcio non l'avevo mai visto» ha commentato sconsolato il professor Scoglio, che da quando ha a che fare con Gregori ha dovuto rassegnarsi e abbandonare la sua teoria secondo la quale il calcio è matematica. Una lunga serie di gol quasi incredibili. Lo show di Gregori inizia il giorno del derby. E' fuori porta quando quasi dall' out Vialli crossa. La traiettoria è troppo lunga: sarebbe un innocuo passaggio al portiere se Gregori fosse tra i pali. E' invece costretto a un goffo tuffo all'indietro e la respinta finisce sui piedi di Mancini che a porta vuota mette dentro. 11 bis con il Cesena: i tifosi restano annichiliti quando Gregori si lascia scappare dalle mani un tiro senza pretese di Esposito. Contro il Verona siamo alla farsa: Gregori esce dai pali, ma non va incontro al pallone. Lascia la porta incustodita e appoggiare in rete è un giochino facile anche per un terzino dal piede ruvido come Bertozzi. Gregori finisce in castigo, ma Braglia, il sostituto, convince ancora meno: contro l'Atalanta manca la presa ed è un regalo di Natale per Caniggia. Durante la sosta Scoglio fa il punto con la società. Spuntano i nomi di Piotti, che ha una casa a Nervi e che già in estate era stato contattato, e soprattutto di Nista. Anconetani, presidente del Pisa, dice a Spinelli: «Prendilo in prestito, non ti chiedo una lira». Nista è rimasto fermo otto mesi per guai alla schiena, Scoglio all'ultimo momento ci ripensa. Il tecnico ad Ascoli fa scatta¬ re l'operazione Gregori: fila tutto liscio a parte un'uscita a vuoto (però Colantuono mette fuori). Ma sette giorni dopo a Lecce l'ennesima papera. Gregori, che è diventato papà la settimana scorsa, ha cercato in questi giorni un pizzico di serenità a Monterotondo, con la figlioletta Martina. «Eppure — commenta — sto bene, mi sento in forma. E paradossalmente l'ho anche dimostrato a Lecce perché ho fatto una buona parata su Vincze e una ancora più difficile su colpo di testa di Marino. Ma nella memoria rimane la papera, è il destino di un ruolo come quello del portiere. Se rinasco faccio il centravanti». Con Gregori sino alla fine:: Scoglio l'ha fatto capire. Ma Signorini, il capitano, preoccupato si domanda: «Cosa succederà la prima volta che a Marassi sbaglierà un intervento?». Gessi Adamoli

Luoghi citati: Genova, Lecce, Monterotondo