Sacchi non concede alibi ai Milan

Sacchi non concede alibi ai Milan Le bellicose dichiarazioni del tecnico messinese Buffoni non spaventano i rossoneri, seppur in formazione rimaneggiata Sacchi non concede alibi ai Milan «La Coppa è un obiettivo che si deve centrare» MILANO. Attenti al Davide di turno. 11 messaggio inviato da Adriano Buffoni dallo Stretto è abbastanza esplicito: il Messina non può competere neppure col Milan-bis, allestito oggi da Sacchi, però la sorpresa potrebbe anche scapparci. In fin dei conti il Messina è capacissimo di perdere contro una delle rivali di B, ma ancho di eliminare il Toro dalla Coppa Italia e di offrire il bis poi in campionato. «Contro le squadre di prestigio ci esaltiamo — ha detto Buffoni —. L'abbiamo dimostrato anche contro l'Atalanta quando non abbiamo vinto per un soffio. Col Milan non c'è confronto, ma appunto per questo potremo giocare con una tranquillità che ci metterà al riparo da ogni condizionamento». Per Sacchi i discorsini degli altri non sono d'eccessivo interesse, abituato com'è a correre senza guardarsi attorno. «La Coppa per noi è un obiettivo come un altro e vogliamo centrarlo: i nostri ragazzi sono tutti professionisti, sanno essere all'altezza di ogni situazione. E poi è l'occasione per vedere all'opera anche quelli che non sempre possono essere utilizzati, senza dimenticare Borgonovo e Filippo Galli». Già, i due resuscitati. Proprio l'attaccante ha lanciato un segnale stranamente diverso da quello emesso poche settimane fa a Firenze quando sconsigliava a Baggio di andare a Milano e lasciava intendere che avrebbe pagato di tasca propria per tornare ad indossare i colori viola: «Vorrei restare al Milan anche per una questione di principio: se dovessi andarmene lasciando un rapporto così incompleto mi sembrerebbe di avere fallito. Invece voglio dimostrare che in questa squadra posso starci anch'io, purché sia nelle condizioni fisiche ideali per giocare. Oggi ricomincio praticamente da capo e mi auguro di non sbagliare». Sacchi sorride: è proprio questo il tipo di discorso che apprezza in un mese tremendo per tutti, ma in particolare per il Milan che ha una pendenza da regolare col Verona e che ri¬ schia di giocare una gara più delle avversarie. Un gennaio gelido, ma che in campo sarà di fuoco con inevitabili avvicendamenti, con forze da utilizzare con intelligenza. Tanto è vero che Ancelotti, intenzionato a giocare nonostante un malanno al solito ginocchio («Colpa del freddo»), resterà a riposo: meglio non rischiare uno dei cardini della squadra. Giocherà Rijkaard che a quanto pare ha superato la crisetta di fine anno, è tornato il condottiero che non soltanto gli amici ma soprattutto i nemici hanno apprezzato a loro spese. Così i titolari a riposo sono ulteriormente ridotti: Pazzagli (ma Giovanni Galli non può essere considerato una riserva), Tassotti, Maldini, Evani, Donadoni, Van Basten. E' un lusso che può permettersi soltanto il Milan disponendo di ragazzi in gamba come Salvatori, Fuser, Stroppa e Carobbi. Proprio Fuser è un po' l'emblema dell'ultimo Milan: a 21 anni ha vinto nel giro di due mesi quei trofei che la maggioranza dei calciatori non conquista in una vita: «Effettivamente in poco tempo ho provato sensazioni che non avrei mai immaginato: la maglia azzurra dell'Under 21, l'esordio in Coppa Campioni, la Supercoppa col Barcellona e poi la Coppa Intercontinentale a Tokyo. Traguardi che esaltano, sollecitano a dare sempre il meglio, non assolutamente punti d'arrivo. Giocare nel Milan, a fianco di tanti campioni, è sempre bello, stimolante, c'è sempre qualcosa da imparare». Il ragazzo venuto da Venaria Reale, dopo un primo brusco impatto con S. Siro, ha conquistato la simpatia dei tifosi rossoneri con quelle sue incursioni che lasciano il segno. E Sacchi di lui dice: «Si vede l'impegno del giocatore, la mentalità giusta, la professionalità: nel Milan ci si batte sino in fondo, sin quando l'arbitro non ha fischiato». E' la filosofia di Sacchi che fa presa soprattutto sui giovani ma anche con gli anziani, stando a quanto è successo negli ultimi anni al Milan. Giorgio Gandolf i Elogi per Fuser. Dell'ex granata, Sacchi dice: «Ha la mentalità giusta»

Luoghi citati: Barcellona, Firenze, Italia, Milano, Tokyo, Venaria Reale, Verona