la Juve si schiera con Zoff

la Juve si schiera con Zoff Oggi quattro partite di Coppa Italia e a Pescara la vigilia è animata la Juve si schiera con Zoff «Le proteste di Zavarov sono assurde» PESCARA DAL NOSTRO INVIATO Serghey Aleinikov ha dormito profondamente, i lamenti di Zavarov, compagno di camera, non hanno turbato il suo sonno. Sul volto riposato dell'uomo di Minsk il solito sorriso di circostanza, l'impressione che al riguardo di questa vicenda è meglio stare alla finestra. Sacha ha letto i giornali, ha confermato le accuse a Zoff, reo di impiegarlo nella posizione sbagliata: «Non so se gli parlerò, ormai mi pare di avere già detto tutto, no? Ma forse neppure il tecnico avrà più voglia di parlarmi», ha mormorato all'ora di pranzo. Nel pomerìggio però il chiarimento c'è stato, sul campo di Francavilla. In sostanza Zoff ha spiegato al «rivoltoso di Kiev» che non ha voglia di diventare o sentirsi «la vittima predestinata di una certa situazione. Passerà Zavarov, passerò io — ci ha confessato il tecnico — resterà la Juve, ed è giusto che sia così. Ma pensavo di lavorare tranquillo in questi due giorni, invece neppure un pareggio a Bologna ci accontenta più». Infine: «Vuol dire che dovrò aiutare Sacha a gestire la sua libertà, non è stato abituato ad averne». Ma sul caso Zavarov a qualche giocatore bianconero non dispiace far sentire il proprio pensiero. Tacconi, ad esempio: «Quando le cose vanno bene si è sempre uniti e contenti, appena vanno male c'è chi tira a uscirne bene». Oppure De Agostini: «Quando gioco non ho certo il tempo di guardare chi è il compagno smarcato, ma è folle pensare a boicottaggi. Ho ricoperto molti ruoli e ho indossato quasi tutti i numeri di maglia eccetto l'I e il 5. Evidentemente Sacha invece riesce a farsi condizionare dalla posizione». Per Marocchi, poi, la Juventus attualmente «è sistemata bene in campo e Zoff ha sempre detto a Zavarov di muoversi come voleva arretrando in copertura solo in certe situazioni tattiche. Mi ha sospreso la sua uscita perché quando c'è qualcosa che non va personalmente ne parlo con l'allenatore, e anzi spesso lo faccio in presenza dei compagni». Premesso che non avrebbe mai accusato Zoff per una questione di posizione, Galit spiega': «Zavarov, come me, si sente in questo momento un po' odiato. Lo capisco, non sta giocando con serenità, sente aria di contestazione come io sento i fischi. Viviamo sotto pressione, alla Juve non è mai perdonato nulla. Se giochiamo bene e perdiamo siamo criticati, ma succede la stessa cosa se vinciamo giocando male. Il 3-0 sul Lecce è l'episodio più lampante. Sono sicuro che se avessimo colpito tre pali e perso noi 3-0 a Lecce tutti avrebbero esaltato la prova dei pugliesi. Inoltre Zavarov soffre le voci di mercato. Non è vero che a noi queste cose non interessino. La differenza è che un giocatore ita-. liano ci è ormai abituato, lui non ancora, viene disturbato da tutto ciò». Parlando con Galia siamo scivolati anche su altri discorsi, come quello del ruolo di libero. Zavarov ha cominciato a «entrare in crisi» quando Zoff ha tolto Fortunato dal centrocampo per sostituire Tricella. In di¬ fesa i conti non sono tornati, stando ai risultati. «E' la controprova che la colpa non era solo di un giocatore se le cose non andavano bene» sostiene Galia. Ora, questo fatto di Tricella che potrebbe essere nuovamen¬ te utilizzato ha cominciato a frullarci nella testa. Ed è diventato sospetto fondato quando Zoff non ha voluto dare la formazione che stasera affronterà il Pescara in Coppa Italia. Il tecnico, inoltre, ha aggiunto: «Tricella? Dobbiamo giocare tutti anche perché è giusto tenere unito l'ambiente». Insomma, via libera a Casiraghi di punta al fianco di Schillaci, Bonetti terzino e Bruno stopper, rientro di Tricella. Fuori Galia e Barros, forse staffetta FortunatoAlessio, è incerto chi dei due comincerà l'incontro ma visto che la Coppa Italia è la vetrina per chi non gioca mai, ci sarà spazio per l'ex avellinese. Di staffette, tra l'altro, ne prevede anche Reja, tecnico del Pescara. Juventino mancato per una settimana (il sì della società torinese dopo un provino venne dopo che lui aveva già firmato per la Spai) e goleador a Torino contro Anzolin nelle file degli emiliani («una delle poche reti della mia carriera»), Reja terrà inizialmente in panchina Edmar c Pagano. Per l'allenatore che ha miracolato il Pescara dopo l'avvio disastroso della gestione Castagner, la questione Zavarov non esiste: «Al torneo di Berlino lo vidi giocare bene sulla sin., tra, secondo me questi sono falsi problemi». Zoff non si fida del Pescara: «Lo so che pensano prima di tutto a tornare in A, ma a Genova con la Samp hanno perso solo all'ultimo minuto e domenica non giocano in campionato. E poi contro la Juventus tutti danno il massimo. Noi non possiamo preventivare se vinceremo la Coppa Italia, ma dobbiamo cercare di passare questo turno, è alla nostra portata». L'unica cosa che dà fastidio a Zoff è il fatto di dover giocare alle 20,30: «Non per l'orario, sia chiaro, ma perché il giorno dopo dovremo così sobbarcarci più di 700 km di pullman e salteremo un allenamento». Ieri pomeriggio hanno lasciato la comitiva bianconera i giovani della «primavera» Rosa e Serena impegnati oggi a Pisa. Franco Battolato in questo momento un po odiato. Lo capisco, non sta giocando con serenità, sente aria di contestazione come io sento i fischi. Viviamo sotto pressione, alla Juve non è mai perdonato nulla. Se giochiamo bene e perdiamo siamo criticati, ma succede la stessa cosa se vinciamo giocando male. Il 3-0 sul Lecce è l'episodio più lampante. Sono sicuro che se avessimo colpito tre pali e perso noi 3-0 a Lecce tutti avrebbero esaltato la prova dei pugliesi. Inoltre Zavarov soffre le voci di mercato. Non è vero che a noi queste cose non interessino. La differenza è che un giocatore ita-. liano ci è ormai abituato, lui non ancora, viene disturbato da