Analisi Ford

Analisi Ford Analisi Ford Detroit, la crisi si fa più grave DETROIT. Otto milioni e mezzo di veicoli in più rispetto alle esigenze del mercato verranno prodotti quest'anno. Si tratta di un'eccedenza pari al 20%, sostiene Harold Poling, vice presidente e direttore operativo della Ford Usa. A farne le spese sarà soprattutto il mercato nordamericano dove verranno immessi sei degli otto milioni e mezzo di auto in più. Questo porterà, secondo Poling, a una concorrenza ancora più agguerrita tra i grandi gruppi mondiali del settore. Soprattutto, nel momento in cui si assiste a quella che il vicepresidente della Ford definisce come «l'espansione non gradita» dei produttori giapponesi. Le grandi società di Tokyo sono ormai arrivate a conquistare i segmenti più redditizi del mercato, tra cui anche le auto di lusso. Il 65% dei cinquanta miliardi di dollari di deficit commerciale Usa con il Giappone è legato al settore automobilistico, ha detto Poling. E il 40% con la Corea del Sud. Accanto alla crescita della concorrenza proveniente dal Paese del Sol Levante, il mercato Usa va progressivamente diminuendo. Le vendite sono calate del 6% lo scorso anno. E per il prossimo decennio la crescita dovrebbe attestarsi intomo al 2% dal 3,5% degli Anni Ottanta. Ma la quota degli Usa sarà sempre minore. Circa il 60% delle nuove auto prodotte nei prossimi venti anni verrà, infatti, dall'Europa dell'Est, Russia, Cina, India e altri Paesi asiatici in cui i gruppi statunitensi hanno una presenza del tutto irrilevante. Intanto sorgono nuovi impianti di assemblaggio. Negli Usa ne è stata annunciata la costruzione di altri due da cui usciranno circa tre milioni di auto l'anno, pari a 500.000 unità in più della produzione totale annua della Chrysler. Kevin Dono Copyright «Financial Times> e per l'Italia «La Stampa'

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