La Liguria brucia, caccia al piromane
La Liguria brucia, caccia al piromane In una settimana cancellati 1500 ettari di foreste, ad Alassio distrutti i boschi dipinti da Carlo Levi La Liguria brucia, caccia al piromane Decine di incendi minacciano ipaesi, interviene l'Esercito GENOVA. La Liguria brucia. Gli incendi boschivi stanno devastando l'intero arco della Riviera: da Ventimiglia a Ceparana il fuoco distrugge boschi, oliveti, macchia mediterranea. Ad Alassio sono andati in fumo i carrubi che Carlo Levi aveva dipinto nelle sue ultime tele. Venerdì scorso il presidente della giunta regionale ligure Rinaldo Magnani aveva dichiarato lo «stato di grave pericolosità» per tutta la regione. Ha anche inviato un «decalogo» con i comportamenti da tenere per evitare incendi. Una raccomandazione caduta nel vuoto. Anche ieri la Riviera è stata aggredita pesantemente dal fuoco. L'incendio di maggiori proporzioni si è registrato in vai Maremola, alle spalle di Pietra Ligure. Ieri mattina un fronte di fuoco lungo 8 chilometri si dirigeva, spinto dal vento, verso Giustenice, Tovo San Giacomo e il colle del Melogno. I sindaci della zona sono intenzionati a chiedere lo stato di calamità naturale. Quelli della Comunità montana del Giovo, che comprende i comuni confinanti con Savona, hanno deciso invece di chiedere l'intervento della Protezione civile per uno stanziamento straordinario che assegni alla provincia di Savona uomini e mezzi. «Ormai in Liguria non c'è più una stagione degli incendi, il periodo di "fuoco" dura tutto l'anno», afferma l'assessore della Comunità montana Michele Costantini. A Giustenice è bruciata una pineta secolare. Le fiamme hanno lambito le case, ed è stata distrutta dal fuoco l'auto di Siro Cataldo, un abitante della zona che stava cercando di difendere dal fuoco il giardino. Per tutta la giornata si sono alzati e abbassati i Canadair della protezione civile, elicotteri della Marina e dell'Esercito, i G 222 con liquido ritardante. Guardia forestale, vigili del fuoco, squadre di volontari e soldati hanno lavorato per tutto il giorno. Alle 18 il fronte di fuoco era diviso in due lingue di un chilometro l'una. Situazione drammatica anche sulle colline di Alassio. Un incendio, sviluppatosi lunedì alle 19, ha interessato le alture delle frazioni Moglio e Vegliasco. Le fiamme hanno minacciato le numerose villette della zona distruggendo magazzini e allevamenti. Nel tremendo rogo sono andati in fumo anche numerosi oliveti. Anche in questo caso sono intervenute le guardie forestali, i vigili del fuoco e l'esercito. Il forte vento di tramontana, invece, ha impedito l'uso degli aerei. Una prova è stata fatta al mattino con un G 222 ma il vento ha disperso il ritardante rendendo inutile il lancio. Il racconto di chi ha trascorso la notte a combattere il fuoco è drammatico: non si faceva a tempo a spegnere un focolaio che subito il vento ne accende¬ va uno nuovo. Le case, ieri mattina, portavano i segni della «battaglia»: muri anneriti, giardini coperti di cenere, alberi ridotti a carbone. Uno spettacolo desolante, comune a tutte le zone della Riviera. Ancora in provincia di Savona bruciano le colline di Onzo, nell'immediato entroterra di Albenga. Sul posto, per tutta la notte, hanno lavorato gli uomini della forestale, dei vigili del fuoco e dei carabinieri per evitare che le fiamme raggiungessero le case. Anche nelle altre province liguri ci sono incendi ancora in corso. Nell'Imperiese sta bruciando il passo Grillarino mentre in provincia di Genova le alture di Arenzano sono interessate da un incendio scoppiato domenica mattina e, fino ad ora, hanno devastato almeno 600 ettari di bosco. La guardia forestale di Genova è convinta che dietro al dilagare degli incendi (nei primi giorni dell'anno sono stati almeno mille e 500 gli ettari di territorio bruciati) ci sia la mano dell'uomo. Piromani, certo, ma anche incoscienti che vorrebbero bruciare fogliame e arbusti secchi. Il vento e il terreno arido fanno il resto. Da alcuni giorni sulle città della costa aleggiano i fumi degli incendi. L'odore acre delle resine bruciate arriva sino ai paesi. E l'unica cosa che piove dal cielo, da mesi, è la cenere. [ste. pez.] Difficile per la Protezione Civile far fronte a tutti gli incendi: la Regione ha chiesto rinforzi al ministero
Persone citate: Carlo Levi, Melogno, Michele Costantini, Moglio, Rinaldo Magnani, Siro Cataldo
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