« Vìa i russi entro il '90 » di E. St.

« Vìa i russi entro il '90 » CECOSLOVACCHIA Praga vuol cacciare gli 80 mila uomini dell'Armata Rossa « Vìa i russi entro il '90 » Nel 1968 i soldati del Patto di Varsavia stroncarono la «Primavera» Le trattative per rimpatriare le ultime truppe cominceranno a giorni PRAGA. La Cecoslovacchia ha chiesto ieri il ritiro entro la fine dell'anno di tutte le truppe sovietiche, che si trovano sul suo territorio dai tempi dell'invasione del 1968. «L'accordo in base al quale le truppe del Patto di Varsavia occuparono il nostro Paese oltre 20 anni fa è da considerare nullo —, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri, Lubor Dobrovsky —. Suggerisco che i sovietici lascino il teritorio cecoslovacco entro il 1990». Circa mezzo milione di uomini delle forze del Patto di Varsavia, per la maggior parte sovietici, furono inviati in Cecoslovacchia nell'agosto del 1968 per stroncare la «Primavera di Praga» di Alexander Dubcek. E' stato questo l'«aiuto fraterno» portato dall'Urss di Breznev al Paese in cui si stava affermando il «socialismo dal volto umano». Di quei 500 mila soldati — oltre i sovietici c'erano soldati di Germania Est, Polonia, Ungheria e Bulgaria: del Patto di Varsavia mancava soltanto la Romania di Ceausescu, gelosis¬ sima della sua indipendenza da Mosca — ora ne sono rimasti circa 80 mila, tutti appartenenti all'Armata rossa. Per vent'anni queste truppe sono state l'unico puntello del regime dell'ex segretario Husak, travolto dal crollo generale del comunismo nell'Europa dell'Est. Appena restaurata la democrazia, il nuovo governo di Praga ha sollevato la questione della presenza sul suo territorio di queste truppe alleate. Già il mese scorso il nuovo ministro degli Esteri ceco, l'ex dissidente Jiri Diensbier, di ritorno da una visita di Stato a Mosca aveva detto che i due Paesi avrebbero iniziato trattative in gennaio per il ritiro delle truppe dell'Urss. I previsti colloqui ceco-sovietici inizieranno a Praga tra una settimana, secondo quanto ha annunciato ieri il portavoce del ministero degli Esteri. «Per il governo della Cecoslovacchia si tratterà di una trattativa molto importante, che si svolgerà al livello di vice-ministri degli Esteri — si legge sul reso¬ conto dell'agenzia ufficiale di Praga 'Ctk", che ha rilanciato le dichiarazioni di Dobrovskj —. Da parte nostra avanzeremo la richiesta che inizi quanto prima un ritiro graduale, che dovrà essere completato entro l'anno», ha aggiunto il portavoce del ministero degli Esteri. Dobrovoskj ha rivelato che è probabile che il ministro degli Esteri sovietico Eduard Shevardnaze visiti Praga subito dopo l'inizio del negoziato. Per il nuovo presidente cecoslovacco Vaclav Havel è già prevista una visita a Mosca per il prossimo mese, mentre il ministro degli Esteri Dienstbier andrà in visita ufficiale a Budapest nei giorni 12 e 13. Il portavoce ha anche annunciato che la trattativa per riallacciare i rapporti diplomatici tra la Cecoslovacchia e Israele «proseguirà ora a un ritmo più sostenuto rispetto al passato». La questione sarà dibattuta dai dirigenti di Gerusalemme con una delegazione giunta ieri da Praga nella capitale israeliana. [e. st.]

Persone citate: Alexander Dubcek, Breznev, Ceausescu, Dienstbier, Eduard Shevardnaze, Husak, Jiri, Vaclav Havel