Arrivo in parata

Arrivo in parata Parigi-Dakar, tappa facile con qualche polemica Arrivo in parata Tre piloti Cagiva (De Petti, Arcarons e Orioli) primi insieme Rahier accusa ilferito Lalay: «E'pagato perfinire il raid» TAHOUA. Usciti dalle trappole infernali del Tenére i concorrenti della Parigi-Dakar si sono «sciolti le gambe» (per usare l'espressione degli organizzatori) nella breve tappa prevista ieri dopo la domenica di riposo ad Agadez. Un ritmo nettamente più tranquillo dei giorni precedenti sui 483 chilometri (con una speciale di 198 chilometri) tra Agadez e Tahoua, in Niger. La decima tappa non ha apportato alcun cambiamento in classifica generale. Edi Orioli su Cagiva è sempre saldamente al comando tra le moto, le Peugeot tra le auto. La Cagiva ha piazzato tre moto ai primi posti di tappa, ancora una volta vinta da Alessandro De Petri (secondo Arcarons a 3'05, terzo Orioli a 3'14). Gilles Lalay, vincitore '89, sarà probabilmente costretto ad abbandonare. La Suzuki va bene ma il pilota francese si è procurato, in una caduta, una profonda ferita alla mano sinistra. Il suo caposquadra, il belga Gaston Rahier che è nono in classifica generale, sostiene che Lalay potrebbe continuare, pur «stringendo i denti, anche perché è pagato per farlo». Ma questa non è l'opinione del francese. Il connazionale Cyril Neveu, uno dei grandi favoriti, è stato definitivamente posto fuori gara dalla dilezione. Sabato si era praticamente ritirato a causa della rottura del cambio sulla sua Yamaha-Sonauto. Era tornato indietro dopo 51 chilome¬ tri, poi — riparato il guasto — aveva proseguito solo per poter assistere sul terreno l'ultimo rappresentante della Sonauto, Gilles Picard (quinto in classifica a 2 ore 45' da Orioli). Neveu era giunto al traguardo con nove ore di distacco dal leader. Ma nella fretta, e forse per deconcentrazione ormai avvenuta, aveva imboccato un tratto di strada asfaltata. Una mancata osservanza del regolamento molto grave, notata e riferita alla giuria. Ieri Neveu è stato squalificato. La corsa delle auto presentava scarso interesse a causa della supremazia Peugeot. Quattro equipaggi hanno comunque percorso la speciale (sinuosa e attraverso numerosi villaggi) in meno di due ore, il tempo fissato dagli organizzatori. Sono stati tutti classificati primi ex aequo. Negli ultimi giorni la Dakar è stata bersagliata da rapine e vandalismi: getti di sassi, corde tese in mezzo alla pista per far cadere i motociclisti e rubargli soldi ed oggetti (è successo cinque volte). Per alcuni è il dazio da pagare alla crescente popolarità del raid, per altri un segno del malcontento delle popolazioni. Una posizione, quest'ultima, condivisa da gran parte del clero francese, a cominciare dall'Abbé Pierre che giudica la Parigi-Dakar «scandalosa e senza rispetto per i popoli africani, al limite della sopravvivenza», [p. p.l

Persone citate: Alessandro De Petri, Arcarons, Cyril Neveu, De Petti, Edi Orioli, Gilles Lalay, Gilles Picard, Orioli

Luoghi citati: Agadez, Dakar, Niger, Parigi