La Ford dice addio alle armi

La Ford dice addio alle armi L'intero settore aerospaziale messo in vendita dalla multinazionale di Detroit La Ford dice addio alle armi / tagli del Pentagono raggiungeranno l'8-9%e si prevedono altri cali nei prossimi dieci anni La seconda azienda Usa ad abbandonare la difesa, solo la General Motors decisa a non cedere WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE La Ford ha messo in vendita il suo settore aerospaziale, che ha un fatturato annuo di due miliardi e mezzo di dollari, oltre tremila miliardi di lire, con tredicimila dipendenti, e che figura tra le punte della tecnologia Usa anche per le telecomunicazioni. La decisione ha sorpreso Detroit, perché solo un anno fa la Ford aveva acquistato una piccola ma avanzata azienda del settore, la Bdm International di McLean in Virginia, in vista di una possibile espansione. E' la seconda volta nel giro di un mese che una grande casa automobilistica americana cerca di staccarsi dal settore militare in genere: a dicembre, la Chrysler mise sul mercato i reparti per la produzione per la difesa. Solo la General Motors, il gigante dell'auto Usa, sembra decisa a restare nel settore: «Non intendiamo cedere la Hughes per nessun motivo», ha dichiarato un portavoce. La Hu¬ ghes è una delle grandi contrattiste della Nasa, oltre che del Pentagono. Nessun acquirente si è sinora fatto avanti, ma si sa che sono interessati a negoziare con la Ford ditte come la Boeing, la regina dell'aeronautica civile, la McDonnell Douglas, quella dell'aeronautica militare, e la Martin Marietta, quella dell'industria spaziale, che ha appena lanciato un satellite artificiale col primo razzo privato della stona Usa. La Ford ha reso noto che «non cederà la sua tecnologia a poco prezzo», ma ciò non costituirebbe un ostacolo per gli altri colossi. A Wall Street la scelta della Ford è stata salutata come «l'inizio di un turbolento periodo di fusioni, acquisizioni e forse dissesti nell'establishment militare industriale, destinato a cambiare in parte la fisionomia e la struttura dell'economia Usa». Il motivo: il Pentagono, «una vacca munta troppo a lungo» ha scritto l'analista Wolfang Demisch, sta riducendo drasticamente il bi¬ lancio della difesa. In un certo senso, la Ford è la prima superazienda Usa ad avvertire gli effetti della glasnost e della perestrojka e della rivoluzione europea orientale. «E' vittima del crollo dell'impero sovietico» ha detto Demisch. «Di fronte al calo delle ordinazioni belliche da una parte» ha aggiunto «e di quelle dell'auto dall'altra, ha dovuto scegliere». L'analista ritiene la decisione oculata. «A meno di catastrofi» ha spiegato «le spese militari continueranno a diminuire nei prossimi dieci, quindici anni, mentre le auto certamente si riprenderanno». Negli ultimi mesi, le vendite delle vetture sono diminuite, a dicembre del 22% per la Ford, che sta ora approntando piani di espansione in Europa. «Non dimentichiamo» ha concluso Demisch, «che di recente la Ford ha comprato la Jaguar inglese, e che l'Est europeo è affamato di macchine». La ristrutturazione dell'industria militare americana anticipata dalla decisione della Ford sarà traumatica. Ieri il Pentagono ha pubblicato il bilancio della difesa per il '91: sarà immutato rispetto all'attuale, 290-295 miliardi di dollari, ossia sarà inferiore del 45% in termini reali, tenuto conto dell'inflazione. Con ogni probabilità, il Congresso lo ridurrà ulteriormente, forse di altri 1012 miliardi di dollari, cioè di un altro 3-4%. Inoltre il ministro della Difesa Cheney ha decretato una drastica riforma degli appalti per stroncare gli sprechi, riforma che si trasformerà in un risparmio di 5-6 miliardi di dollari annui. Il «Washington Times» ha ieri adombrato i primi tagli del Pentagono: ne andranno di mezzo non solo la flotta, i cui programmi di espansione verranno tutti aboliti, ma anche la produzione del famoso F14, il caccia di «Top Gun», oltre a quella del carroarmato MI. E' una svolta cruciale per un'economia in cui dal principio del secolo la componente bellica è stata molto importante. Ennio Carette

Persone citate: Cheney, Ennio Carette, Hughes, Martin Marietta

Luoghi citati: Detroit, Europa, Usa, Virginia, Washington