Ruggiero «libera» i capitali di Roberto Ippolito

Ruggiero «libera» i capitali Ruggiero «libera» i capitali La deregulation parte da imprese e servizi ROMA. E' scattata la corsa a tappe verso la libertà valutaria. Entro sei mesi, chiunque potrà detenere e scambiare senza alcuna limitazione marchi, sterline e qualsiasi altra moneta. Il primo provvedimento che si muove in questa direzione è stato firmato ieri dal ministro del Commercio estero, Renato Ruggiero. Si tratta di un decreto ministeriale con il quale vengono liberalizzati i conti valutari: gli operatori economici potranno trattenere senza vincoli di tempo la valuta di cui sono entrati in possesso come pagamento di beni e servizi. Finora, invece, entro quattro mesi bisognava effettuare il cambio in lire presso l'Ufficio italiano cambi. La prossima tappa della «deregulation», stando ai programmi abbozzati al Commercio estero, potrebbe avvenire ad aprile. Verrà consentito l'acquistr dei titoli esteri con scadenza a sei mesi o inferiore. Infine, verrà permesso di aprire conti correnti presso qualsiasi banca straniera. Non ci sono ancora indicazioni sul momento in cui sarà emanato questo provvedimento, ma avverrà comunque entro il primo luglio prossimo. Verrà cioè rispettata la data indicata nella' direttiva comunitaria impartita nel mese di maggio del 1988 per la liberalizzazione valutaria nel mercato unico europeo. «Gradualità e intensità crescente» è lo slogan che si è dato il ministro Ruggiero per realizzare la liberalizzazione valutaria. E' un processo molto delicato che si sta concretizzando contemporaneamente all'assimilazione della lira alle altre monete della Comunità (con l'abolizione, da ieri, della «banda larga» è stata soppressa l'agevolazione concessa all'Italia di ammettere fluttuazioni più ampie per il valore del cambio senza ricorrere alla svalutazione o alla rivalutazione). Il ministro del Commercio estero intende adeguarsi alle nuove re¬ gole comunitarie con un atterraggio morbido, un passo per volta. Il decreto emanato ieri (che diventerà operativo nell'arco di pochi giorni con la firma del ministro del Tesoro Guido Carli) è di particolare interesse per gli operatori economici. I conti valutari vengono aperti in una banca e producono interessi in lire; vengono tenuti in piedi per ricevere i pagamenti per le vendite all'estero o i servizi effettuati in altri Paesi. Chi riceve somme in valuta non è più obbligato a cambiarle in lire nei quattro mesi successivi. Temporaneamente, l'obbligo resta solo per la valuta acquistata in cambio di lire. Anche le banche avranno dei vantaggi: potranno allargare la raccolta in valuta sul mercato interno. E' la premessa per far cadere il monopolio del cambio, dal momento che scompare il vincolo di cessione della valuta all'Ufficio italiano cambi. Dal primo luglio, la liberalizzazione sarà ancora più appariscente: la valuta detenuta individualmente potrà superare il valore di due milioni e mezzo di lire che è il limite attualmente ammesso. La fine del monopolio del cambio è l'obiettivo finale perseguito con il decreto presidenziale predisposto da Ruggiero il primo ottobre 1988 con il quale è stato dato l'avvio alla liberalizzazione valutaria. Le misure per i conti valutari e le altre in cantiere sono l'effetto di quel provvedimento. Adesso la direzione valute del ministero dei Commercio estero sta mettendo a punto le disposizioni per consentire l'acquisto di titoli esteri con scadenza sei mesi. Questi titoli sono stati considerati equivalenti alla valuta: l'acquisto è stato impedito in analogia al divieto di avere disponibilità in valuta all'estero. Da luglio potranno anche essere acquistati titoli non quotati nelle Borse dei Paesi extracomunitari. Ma il passaggio chiave avverrà con la totale liberalizzazione dell'apertura di conti correnti nelle banche all'estero. La decisione politica è già stata presa, ma restano ancora alcu- ne difficoltà sul piano tecnico. Bisogna tener conto infatti di un problema di carattere fiscale: come far pagare le tasse sugli interessi maturati nei conti detenuti in istituti di credito stranieri? Le soluzioni vengono studiate al dicastero del Tesoro e soprattutto al ministero delle Finanze. Vengono anche esaminate le iniziative avviate negli altri Paesi della Comunità; l'armonizzazione del prelievo fiscale è un traguardo importante per tutti i partner. Ovviamente, la possibilità di aprire conti all'estero non può tradursi in una nuova occasione per aggirare il pagamento delle imposte. L'aliquota del 30% finora praticati! in Italia verrà comunque abbassata, come ha già fatto sapere il ministro delle Finanze, Rino Formica. Anche questo «sconto» è stato concepito per equiparare i diversi trattamenti praticati in Europa. Roberto Ippolito Il ministro Ruggiero

Persone citate: Guido Carli, Renato Ruggiero, Rino Formica

Luoghi citati: Europa, Italia, Roma