Nevica al Centro-Sud ma sulle Alpi è già primavera

Nevica al Centro-Sud ma sulle Alpi è già primavera Incendi nella Riviera Ligure Nevica al Centro-Sud ma sulle Alpi è già primavera Nevica in Abruzzo, in Umbria, sulle Marche, si scia sull'Etna. Intanto le Alpi offrono un panorama primaverile, il freddo e la nebbia non danno tregua al Nord e la Riviera di Ponente brucia, prostrata dalla siccità. Roghi anche in Valle d'Aosta: vicino a Gressoney sono andati in fumo 50 ettari di bosco. Il tempo capovolto ha messo in crisi il rientro dalle vacanze, ha causato alcuni incidenti e seri danni agli albergatori e soprattutto ai proprietari degli impianti sciistici. L'altra notte è nevicato su gran parte delle Marche: il manto ha raggiunto i dieci centimetri verso i mille metri d'altitudine. I valichi appenninici sono tutti aperti, ma la polizia consiglia agli automobilisti di tenere a bordo le catene.. Nevicate anche in Abruzzo, soprattutto oltre i 1500 metri. La statale per Roccaraso può essere percorsa solo con le catene. Per il momento gli impianti sciistici restano chiusi, a causa della temperatura mite. Neve nella notte anche sui passi dell'Umbria: a Bocca Traballa, Bocca Seriola e via Maggio sono caduti circa cinque centimetri. E' nevicato sulle alture al di sopra degli 800 metri, mentre in pianura è piovuto. In alcuni tratti il manto nevoso si è già sciolto per l'innalzamento della temperatura. La neve è caduta per un paio d'ore ieri mattina su quasi tutta l'Emilia-Romagna provocando seri problemi al traffico. Sull'autostrada del Sole fino all'appennino toscano e sull'Adriatica fi').? a Cesena (dove la neve era già caduta sabato sera) il traffico è stato molto rallentato. Sulle strade provinciali e statali la situazione si è fatta subito ancora più difficile a causa dei numerosi incidenti. Ogni pattuglia della Polstrada ne ha segnalati tre o quattro. Sull'Appennino romagnolo i passi dei Mandrioli e di Verghereto sono transitabili soltanto con le catene. Anche all'aeroporto di Bologna ci sono stati problemi: il «Guglielmo Marconi» è stato riaperto nella tarda mattinata e i voli per Roma, Francoforte, Londra e Parigi sono partiti in ritardo, dopo che le piste erano state liberate dalla neve. I numerosi incidenti stradali hanno provocato decine di feriti, nessuno in gravi condizioni, Intanto in tutta la regione continua l'ondata di freddo. Il record a Piacenza: meno sei gradi. Anche l'altra notte il termometro è sceso sotto lo zero in tutto in Nord. Meno otto gradi a Verona e a Venezia, meno cinque a Milano, meno sette a Torino, meno tre a Bologna. Notti miti, invece, al Centro-Sud: cinque gradi la minima a Firenze e Roma, quattro a Perugia, sette a Reggio Calabria e dieci a Palermo. Molto freddo e poca neve: sono questi i dati costanti che provengono dalle aziende di soggiorno dei centri turistici del Friuli Venezia Giulia. Il primato spetta a Fusine, vicino a Tarvisio, dov'è stata registrata una temperatura di meno 15 gradi. Meno 12 a Tarvisio (massima meno sette), dove sono aperte solo due piste da sci innevate artificialmente. A Sella Nevea meno 13 gradi. Anche nel Fornese l'unica neve è quella delle due piste artificiali di Forni di Sopra. Ma nonostante la siccità, nei giorni di Capodanno pensioni e alberghi della regione erano al completo. Una notte con temperature minime tra gli otto e i nove gradi sotto zero ha trasformato il paesaggio del Veneto, che ieri mattina si presentava coperto di uno strato di brina spesso più di un centimetro. A Treviso la colonnina di mercurio è scesa a nove gradi sotto lo zero, ma temperature analoghe sono state registrate in tutte le altre province della regione. In montagna la neve si fa ancora attendere, il gelo è intenso: meno dieci gradi a Cortina d'Ampezzo. Lastre di ghiaccio si sono formate in numerosi tratti stradali, ma non sono stati segnalati incidenti gravi. Durante la giornata si è diradata la nebbia che durante la notte precedente aveva rallentato il traffico e causato un tamponamento a catena sulla Milano-Venezia, vicino a Bergamo: settanta auto coinvolte, ventinove feriti, autostrada bloccata a lungo. La Liguria sta vivendo un altro dramma, inconsueto in questa stagione: gli incendi. Era appena stato spento il rogo che ad Arenzano ha divorato trecento ettari di bosco e pinete, quando è scoppiato un altro incendio in vai Varatella (Savona), tra Celiale e Lorgnette. Da due giorni bruciano 250 ettari di verde: contro il fuoco combattono due Canadair della Protezione Civile e un elicottero dell'esercito. Nelle ultime ore altri roghi si sono accesi a Stella, Gorlenda e Vado, nel Savonese, a Montallegro, sopra Rapallo, a Ranzo e Perinaldo, in provincia di Imperia. Sono incendi dolosi, «che il clima secco di questi giorni contribuisce a diffondere», spiega il meteorologo Marcello Loffredi. «Al di là del caso eccezionale della Liguria, siamo comunque in presenza di una situazione anomala. L'alta pressione resiste, ma interessa soltanto alcuni strati dell'atmosfera. L'aria fredda proveniente da Nord-Est causa un invorticamento delle correnti, che richiama aria calda e umida. Il risultato sono le nevicate al Centro-Sud. Ora l'aria calda è in viaggio verso il Nord, e oggi potrebbe portare qualche precipitazione sulle Alpi e sulla Pianura Padana. Ma sono soltanto episodi». Quando nevicherà anche al Nord? «Il mese di gennaio — prevede Loffredi — sarà probabilmente asciutto. Ma verso la fine il vortice polare che al momento gravita tra il Polo e il Nordamerica comincerà a spostarsi verso l'Europa. Con l'inizio di febbraio cambieranno tutte le correnti, e arriverà anche la neve». [r. cri,]

Persone citate: Bocca Seriola, Bocca Traballa, Guglielmo Marconi, Loffredi, Mandrioli, Marcello Loffredi, Ponente