Quando sventolano bandiere confederali

Quando sventolano bandiere confederali r -~i UN'IDEA D'EUROPA Quando sventolano bandiere confederali NEI giorni scorsi Franqoìs Mitterrand ha lanciato l'idea di una confederazione tra tutti gli Stati europei, dall'Atlantico agli Urali, da realizzare negli Anni Novanta. Non pochi saranno stati sorpresi, perché da decenni si insegna che la confederazione di Stati è un'istituzione del passato, priva di validità attuale, e si cita come esempi la Confederazione Elvetica ( 1291 -1798 e 1815-1848), quella degli Stati Uniti (1778-1787) nonché quella germanica (18151866). In realtà, quello che sembrava un relitto storico sta vivendo una nuova gioventù, almeno a livello di progetto politico. Nel 1981 il Senegal e la Cambia decisero di formare una confederazione (poi fallita). Nel 1985 re Hussein di Giordania concluse un accordo con l'Olp per la creazione di una confederazione tra la Giordania e il futuro Stato palestinese. Anche se già due anni dopo Hussein si tirò indietro, vari uomini politici, soprattutto in Europa, continuano a credere che questa costituisca l'unica soluzione istituzionale valida per la Palestina. Qualche mese fa alcuni statisti hanno caldeggiato la creazione di una confederazione tra le due Germanie, ed ora Mitterrand ha avanzato la sua audace proposta. Come mai il concetto di confederazione riscuote oggi tanto successo? Vediamo quali sono i suoi tratti salien'ti. Allo schema confederativo gli Stati hanno fatto ricorso ogniqualvolta si è voluto perseguire due obiettivi politici in apparenza antitetici: da una parte passare da contatti politico-diplomatici più o meno intensi a forme stabili ed istituzionalizzate di cooperazione; dall'altra, non spingere tale cooperazione sino al punto da creare un'autorità superiore a ciascuno Stato confederato; in altri termini, salvaguardare la piena sovranità di quegli Stati. E perciò le confederazioni hanno in comune i seguenti caratteri: 1) gli Stati membri concordano di assicurare il mantenimento della pace nei loro rapporti reciproci e di cooperare stabilmente a livello politico; 2) essi creano un organo assembleare comune (la Dieta), nel quale si incontrano periodicamente per coordinare taluni aspetti della politica estera, partico¬ larmente nel campo della pace e della guerra; 3) quest'organo, oltre a fungere da conferenza diplomatica istituzionalizzata, viene dotato di poteri limitati (può ricevere o accreditare i diplomatici, o stipulare accordi in nome della confederazione). Oltre a queste caratteristiche, bisogna ricordare che finora le confederazioni hanno sempre costituito una fase di passaggio verso la creazione di uno Stato a base federale. E, in effetti, dalla confederazione americana si passò agli Stati Uniti, da quella elvetica all'attuale Stato articolato in Cantoni (anche se è stata conservata l'antica denominazione), dopo la confederazione germanica nacque, nei 1871, l'impero tedesco. L'utilità della confederazione consiste appunto nell'offrire ad un gruppo di Stati, legati da cornimi interessi economici ed affinità politico-culturali, un quadro istituzionale nel quale possano cooperare politicamente, per un periodo più o meno lungo, e creare gradualmente una nuova struttura organizzativa, entro cui i singoli Stati scompaiono come gestori autonomi di politica estera, per assoggettarsi ad un'autorità centrale. Che prospettive esistono, oggi, per la realizzazione pratica dei vari progetti politici che ricordavo avanti? Lasciando da parte la questione palestinese, che costituisce un caso a parte, appare chiaro che le proposte relative alla creazione drurta confeder-" " razione tra le due Germanie e, assai a lunga scadenza, tra i Paesi dell'Europa, mirano a rafforzare la pace, e soprattutto a far fare un salto di qualità ai rapporti attualmente esistenti tra i vari Stati interessati, senza però intaccare il carattere sovrano e indipendente di ciascuno di essi. Certo, i problemi da affrontare — politici, economici e militari — non sarebbero né pochi né facili: in particolare, quello del rapporto con le alleanze contrapposte (Nato e Patto di Varsavia) e con le comunità europee. Ma molti statisti hanno già dato prova di fervida fantasia ed inoltre il diritto internazionale dà completa libertà agli Stati di elaborare forme organizzative nuove, al di fuori degli schemi tradizionali. Antonio Cassese rJ

Persone citate: Antonio Cassese, Cantoni, Mitterrand

Luoghi citati: Confederazione Elvetica, Europa, Giordania, Palestina, Stati Uniti