Chi trova una bottiglia trova un tesoro

Chi trova una bottiglia trova un tesoro Dopo una partenza in sordina il fenomeno dei vini di antiquariato sta conquistando anche l'Italia Chi trova una bottiglia trova un tesoro Dal Barbera al Brunello, si compra tutto a colpi di milioni MONTALCINO. Nelle cantine ci sono tesori che dormono: bottiglie, magari murate in una nicchia tanti tanti anni fa, messe da parte in attesa di un matrimonio o di un battesimo e poi dimenticate. Sono piccoli forzieri di vetro, che oltre al valore affettivo oggi hanno anche una precisa quotazione sul mercato dei «vini di antiquariato». In Italia le più preziose in assoluto sono le tre bottiglie di Brunello della vendemmia 1888 che la casa vinicola Biondi Santi custodisce in una segreta delle sue cantine (la quarta bottiglia è stata donata al presidente della Repubblica Cossiga in occasione del centenario del prestigioso vino toscano). Una quinta è in possesso di un collezionista americano: valgono decine di milioni l'una, ma nessuno le vende. Il mercato dei vini rari vive, infatti in Italia un momento di interesse particolare. Florido in Inghilterra e Francia, molto sviluppato anche negli Stati Uniti dove si sono spesi 35 milioni di lire per una bottiglia di Bordeaux appartenuta al presidente Jefferson, era finora rimasto nel nostro Paese un fenomeno marginale. Poi sono arrivate alcune aste, la più importante organizzata lo scorso maggio a Montalcino, dove per la prima volta è stato redatto un catalogo dei vini di antiquariato. La manifestazione sarà ripetuta anche quest'anno. Le quotazioni di alcune partite sono già inserite tra i dati dell'indice Videotel (un Barbaresco Bersano 1958 è quotato 450 mila), ma per avere indicazioni più precise bisogna considerare le condizioni oggettive e storiche di ogni singola bottiglia. Il valore cresce infatti, e di molto, in base alla notorietà dell'imbottigliatore, allo stato generale di conservazione, soprattutto dell'etichetta (visto che nessuno acquista queste bottiglie per berne il contenuto) e al momento dell'imbottigliamento. Tutte le etichette speciali create in occasioni di avvenimenti particolari sono destinate a crescere di valore. Gli esempi più eloquenti arrivano dall'estero. A Martigny, in Svizzera, il museo della fondazione Pierre Gianadda dedica a ogni mostra (l'ultima è stata di Henry Moore) una serie speciale di bottiglie. Grande successo hanno avuto in Francia i vini della Rivoluzione venduti con l'etichetta del Bicentenario. Lo scorso anno a Costigliele l'asta benefica di barbera d'Asti (che sarà ripetuta a maggio) ha fruttato all'Associazione per la ricerca sul cancro oltre 400 milioni. Le bottiglie con etichetta autenticata hanno già superato per alcune partite il prezzo di centomila lire l'una. Molto ricercate anche le «mezzolitro» speciali che la Florio ha imbottigliato con il Marsala vergine degli Anni 30 e 40 spillato dalle botti del suo storico baglio. E il Consorzio Gallo Nero ha fatto battere da Sotheby's un'asta di Chianti classico, vendemmia 1988, con consegna differita dopo 3 anni. Un tesoro annunciato. Sergio Miravalle Si preparano i campioni. Le vendite all'incanto di vini da collezione aumentano

Persone citate: Barbera, Bersano, Cossiga, Gallo Nero, Henry Moore, Martigny, Sergio Miravalle