L'amarcord dell'uomo elegante

L'amarcord dell'uomo elegante A Firenze e Milano la moda per l'inverno '90-91 guarda con nostalgia al passato L'amarcord dell'uomo elegante Montgomery, cardigan e risvolti ai pantaloni Alla vigilia delle grandi presentazioni della moda maschile italiana, l'I 1 gennaio a Firenze con Pitti Uomo Immagine, il 13 a Milano, in Fiera, con le grandi firme, le indicazioni di tendenza in anteprima sono elargite con cautela. L'inverno 1990-91 apre una decade importante, il Duemila è davvero alle porte e più che sferrare battaglie creative, gli stilisti sembrano affascinati dal bilancio di stagioni trascorse e dal recupero di immagini vicine e lontane. Il Gruppo GFT, uno dei più importanti produttori di abbigliamento maschile a livello internazionale, propone circa 30 linee, estremamente diversificate per contenuti e stile, dedicate alla fascia alta e media dei vari settori di mercato. Non manca lo sportwear che si profila ancora in crescendo. Gli Anni Novanta infatti puntano alla coesistenza del formale con più un accentuato stile sportivo: comune denominatore la qualità dei tessuti, la voglia di ritorno alla tradizione purché mutata dal colore e una confortevole, disinvolta portabilità. «Penso a differenti tipi di uomini per la mia nuova linea Ricerche prodotta dal Gruppo Marzotto — dice Enrico Coveri —. Uomini dinamici, professionalmente impegnati, uomini appunto che "ricercano" il proprio stile preciso, una particolare qualità della vita». Lo stilista fiorentino non rinuncia al suo tipico e vitale senso del co¬ lore, per un inverno che sembra scegliere, quale tinta novità per l'uomo, il rosso in tutte le sue gradazioni. Rosso potrà essere l'interno d'un giaccone in "orsetto", ancora una volta legato ad anni lontani: il montgomery, che viene indicato come il capo rivelazione dell'inverno 90. Perduta ogni connotazione guerresca verrà realizzato in tessuti eleganti come il velour di lana o invece rustici come il panno da pastore. Si annuncia un uomo capace di esercitare la cura del proprio aspetto vestimentario, con discrezione attraverso una moda non maschilizzata ma rispettosa delle linee naturali, «il sopramisura — dice Armoni — è tramontato. Persino nella maglieria, accurata, preziosa, magari un po' snob nel suo gusto retro". Trovo accattivante ricreare la tradizione, agendo sulle spalle scese, sui tessuti di aspetto "consumato", come sui risvolti ai pantaloni e la piega stirata». Con abiti così, cappotti a quattro o sei bottoni nella linea del trench, tessuti morbidissimi e fodere lusso. Richiamarsi alla naturalezza non significa solo per l'uomo dell'inverno 1990-91, rispondere all'innegabile seduzione del colore. Non c'è infatti solo il rosso, ma il verde bosco, anche il giallo dorato. Il ritorno ad un più meditato e insieme disinvolto modo di vestire, che rispetti le forme del corpo, si esprime allo stesso modo anche nell'osservanza di regole formali in questi ultimi anni volutamente trascurate. Laura Biagiotti parla di «atmosfere di pacata spensieratezza» a propòsito di spolverini e blouson, impermeabili e caban, realizzati però in materiali dalla mano impalpabile e setosa. Ermenegildo Zegna sottolinea la sua collezione con lo slogan «sofisticato rigore»: «La giacca ha un aspetto allungato, quasi scivolato sulla figura. Eppure è comoda ma non grazie al volume, bensì ad accurate soluzioni sartoriali, Il colore è importante, ma i toni vivi sono abbinati in modo che si smorzino l'uno con l'altro e quelli scuri tendono ad essere illuminati da tinte pastello. In quanto al casual che sta riemergendo, l'accento sofisticato è dato dal preziosismo dei tessuti, nuove fibre, nuove tramature».' Per gli Anni 90, dunque, circolarità dei diversi stili nella raffinatezza. Importanti tornano ad essere gli accessori. Elementi bizantini, moduli medioevali nelle sete delle camicie, da Pancaldi. Il previsto omaggio alla Rùssia è vissuto nelle cravatte di Guy Laroche attraverso i disegni di Bakst per i Balletti di Diaghilev. Così una maglieria in piena salute non cancella camicia e cravatta e al pulì preferisce il cardigan, lavoratissimo in tradizionali trecce, losanghe e torciglioni. Lucia Sollazzo La moda uomo toma al passato: ecco un abito a tre bottoni di Isaia

Persone citate: Armoni, Diaghilev, Enrico Coveri, Ermenegildo Zegna, Guy Laroche, Laura Biagiotti, Lucia Sollazzo, Pancaldi, Pitti Uomo Immagine

Luoghi citati: Firenze, Milano