Stop a tabacco e alcol per abolire il russare

Stop a tabacco e alcol per abolire il russare r- -n Stop a tabacco e alcol per abolire il russare SI suol dire che colui che russa non ha alcun disturbo del sonno, anzi dorme saporitamente, e se qualcuno è disturbato è chi ha la sventura di essergli accanto. Questo è vero sovente ma non sempre.- Studi recenti hanno messo in evidenza che il russare, da sempre considerato un banale difetto, può in certi casi essere accompagnato da una patologia importante, e ne diventa quindi una sorta di segnale. Non vogliamo preoccupare tutti coloro che dormendo russano e che pare ammontino al 25% degli uomini e al 1 5% delle donne (ma dopo i 60 anni si passerebbe rispettivamente al 60 ed al 40). Il russamento non è pericoloso di per sé, ma talora può costituire un indice di pericolo per la salute, un pericolo che riguarda esclusivamente i russatori. Il rumore del russare, che si ha durante l'inspirazione dell'aria dal naso e sovente anche dalla bocca aperta, è causato dalla vibrazione della parte posteriore del palato, il palato molle o velo pendulo, quando esista un'ostruzione nella parte iniziale delle vie respiratorie, appunto nel naso e nella faringe, per cui si crea una zona di turbolenza nel flusso dell'aria. Vi è dunque un disturbo del passaggio dell'aria inspirata, che può tuttavia limitarsi ad un semplice inconveniente della vita di relazione. Infatti un buon numero di russatori non hanno complicazione alcuna a carico della funzione respiratoria, in complesso dormono bene, e durante il giorno non hanno sonnolenza e si sentono in buone condizioni fisiche e psichiche. All'estremo opposto vi sono certi soggetti, specialmente uomini, che russano abitualmente fino dall'adolescenza e dalla prima giovinezza e nei quali, in genere dopo i 30-40 anni, si stabilisce una vera e propria malattia, la «apnea del sonno» (apnea significa assenza del respiro). Essa è caratterizzata da un blocco totale del passaggio dell'aria a livello boccanaso per l'ostruzione completa, a causa del cedimento del tono muscolare, d'una via già ristretta in partenza. Il blocco può durare una decina di secondi ma anche qualche minuto. Questi episodi possono ripetersi decine o addirittura centinaia di volte durante la notte, e sono seguiti da un breve risveglio. Da ciò deriva un difetto di ventilazione dei polmoni e dell'ossigenazione del sangue. Nel sangue vi è infatti ipossia (diminuzione dell'ossigeno) e ipercapnia (aumento dell'anidride carbo ì) Le conseguenze manife meni I nica) Le ste sono un'intensa stanchezza dopo il risveglio e sonnolenza durante tutto il giorno con improvvisi adaormentamenti (attenzione alla guida dell'automobile!), inoltre irritabilità, difficoltà di concentrazione, diminuzione della memoria, mal di capo. Si parla anche, a questo proposito, di sindrome di Pickwick poiché nel romanzo di Dickens un personaggio, Joe, obeso, sempre mezzo addormentato e forte russatore, sembra proprio il ritratto dei sofferenti di apnea del sonno. L'evoluzione della malattia può portare a conseguenze gravi quali ipertensione, disturbi del ritmo cardiaco, insufficienza cardiaca, episodi di ischemia cardiaca o cerebrale (infarti, ictus). Da semplice curiosità medica quale sembrava fino a qualche tempo fa, l'apnea del sonno è diventata un importante argomento. Si calcola che un terzo di coloro che hanno problemi di insonnia o di sonnolenza diurna soffrano di apnea del sonno, la quale è favorita dall'obesità, dall'ingrossamento delle adenoidi o delle tonsille, da una respirazione irregolare per vari motivi e da altri fattori non ancora ben conosciuti. L'apnea del sonno deve essere diagnosticata e curata. Ci vogliono esami approfonditi come la registrazione dei rumori respiratori e altre determinazioni (se ne è parlato in un recente congresso a Torino, relatori Dalmasso, Braghiroli, Righini, Bonsignore), costituenti nell'insieme la cosiddetta registrazione polisonnografica: elettroencefalogramma, elettromiogramma dei muscoli del mento, elettrooculogramma registrante i diversi movimenti degli occhi, elettrocardiogramma, ossigenazione del sangue, tutto questo naturalmente durante il sonno. Queste tecniche concorrono a identificare i casi patologici, a guidare la terapia, a seguirne i risultati. Quanto alla cura, in primo luogo interessa ridurre o abolire il russare. Vi sono norme igieniche: niente tabacco, niente alcolici o sedativi o sonniferi che diminuiscono il tono muscolare, ridurre il peso eccessivo. Adottare la posizione prona per dormire, evita la caduta all'indietro della lingua, uno dei fattori del russamento. Si può ricorrere a maschere nasali collegate con un apparecchio a pressione d'aria, da tenere durante tutta la notte, infine all'intervento chirurgico, il più radicale, ossia un trattamento di chirurgia plastica sul palato, sulla faringe, sull'ugola. Ulrico di Aichelburg irg

Persone citate: Bonsignore, Braghiroli, Dalmasso, Dickens, Righini, Ulrico Di Aichelburg

Luoghi citati: Torino