Forlani chiarisce di F. 1.1.
Forlani chiarisce Forlani chiarisce «Pena di morte inproponibile ma lo Stato sia più severo» PALERMO DAL NOSTRO INVIATO «La pena di morte? Certo che in Italia è improponibile». Ma allora, è stato tutto un equivoco? Il segretario della de, Forlani, cerca di mantenere un atteggiamento disteso. Sorride, si ferma a riflettere, poi riprende: «E' una speculazione. Ma vogliono toglierci la libertà di parlare?». Sono le 16,20 di ieri e l'aereo militare è appena sceso all'aeroporto di Punta Raisi. Forlani viene accolto dal presidente della Regione, Nicolosi, dal sindaco Orlando, dal segretario provinciale Rino La Placa, dimissionario. E' a Palermo per la celebrazione del decennale dell'assassinio di Piersanti Mattarella, presidente della Regione siciliana «scomodo» e inviso alla mafia, ma i cronisti insistono sull'argomento della pena di morte e sulle sue affermazioni, che hanno provocato una levata di scudi generale, non ultima quella, autorevole, dell'«Osservatore Romano». «La mia riflessione, così privata, in ordine alla necessità di un'azione complessivamente più risoluta da parte dello Stato contro la criminalità, è stata assunta come un'invocazione al riferimento alla pena di morte». Il concetto, più tardi, prima dell'inizio della commemorazione nella «sala gialla» di Palazzo dei Normanni, sarà ripreso e modificato così: «Il mio pensiero, in effetti, portava a concludere che sono contro la pena di morte, contro quella pena di morte fino a questo momento messa in pratica soltanto dai sequestratori e dai criminali». Forlani torna, quindi, a sottolineare che il suo era un discorso privato e comunque «se fosse stato valutato nel suo reale significato, non avrebbe provocato polemiche né scandalo». «Si parlava — precisa il segretario de — delle varie ipotesi ai fini della tutela dei sequestrati. Naturalmente prendendo in considerazione anche quella di una differenziazione della pena, rendendola estremamente severa e ineludibile per chi provoca la morte del sequestrato. Sono discorsi che si sono sempre fatti. Una riflessione privata resa nota all'esterno e trasformata in provocazione che, intendiamoci, può anche risultare utile se contribuirà a determinare un atteggiamento complessivamente più risoluto della società e dello Stato contro la criminalità». Il segretario conclude: «Siccome adesso sono in corso fatti drammatici legati ai sequestri di persona, la cosa può essere interpretata come un'interferenza in queste vicende. Non desidero parlare di questo. Interverrò al momento opportuno». Poi comincia la commemorazione di Piersanti Mattarella, e Forlani si rituffa nella politica: ha accanto Orlando, l'ultimo demitiano. [f. 1.1.]
Persone citate: Forlani, Nicolosi, Piersanti Mattarella, Raisi, Rino La Placa
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