Che bello sarebbe battere la Signora di Enzo Masi

Che bello sarebbe battere la Signora Maifredi, allenatore mancato e futuribile della Juve, cerca col Bologna una vittoria di prestigio Che bello sarebbe battere la Signora «Ilpressing è la nostra arma» ROLOGNA. Come sarà pei Gigi Maifredi questa Epifania-vigilia anti Juventus? «Sarà un'Epifania prepartita, ossia un sabato come tutti gli altri». Il tecnico non si scompone. Davvero l'incontro non ha un sapore diverso per chi da ragazzo (e anche dopo) per la signora bianconera ha perduto la testa? Nel soggiorno del centro sportivo di Casteldebole, Maifredi sfoglia i giornali. Fuori la temperatura è polare: —7. Maifredi è proprio tetragono alle vibrazioni affrontando gli amati juventini? «Ora le emozioni le provo soltanto per il Bologna — insiste — e poi non è più un impatto: questa è la quarta volta. Ammetto che dopo quello rossoblu viene il tifo bianconero». Tre partite, mai una vittoria. Sarà la volta buona? Che cosa proverebbe Maifredi? «Una grossa gioia, come del resto la proverei con altri squadroni mai superati. Li aspettiamo tutti a Bologna, meno l'Inter. La nostra squadra ha bisogno di uri successo per arrivare alla Coppa Uefa. Meglio correre su due binari. Per la Coppa Italia la trasferta di Napoli sarà come una finale. Per il campionato questa partita è importante». Gigi è a Bologna ormai da tre anni e si è ben calato nello spirito buontempone dei petroniani «veraci». Pare interpretarli anche fisicamente. Grande e grosso, occhi furbi, mobilissimo, ciuffo ribelle da scanzonato ragazzone ultraquarantenne, ama la compagnia gaudiosa, si diletta a fare il teatrante. E prende la vita con filosofia senza mai drammatizzare. Tuttavia è prontissimo a caricare e a ricaricarsi correggendo la rotta, magari facendo fìnta di niente. «E' un allenatore straordinario, un tipo unico che sa galvanizzarti, che senti vicino anche quando è lontano cento metri», così lo ha descritto Cabrini. Ne ha fatta di strada Maifredi in tre anni! Arrivò sotto le due torri (saltando dalla C2 alla B) da... abusivo. Ricordate le polemiche dell'Associazione allenatori per quel patentino non regolare? Adesso Gigi sale in cattedra a spiegare, nel presti¬ gioso palazzo dei notai, a 200 tecnici delle giovanili che cos'è il suo calcio; a distinguere fra la sua zona (quattro difensori in linea con due centrali che arretrano a turno a seconda delle circostanze) e quella di Sacchi (arretra sempre soltanto Baresi) o di Scoglio «che è zona soltanto sulla carta»; a fare autocritica per quella formula dei tre centrali subito abbandonata dopo il primo e unico esperimento proprio contro la Juventus lo scorso anno (1 -4 a 10' dal termine), ma ancora vagheggiata con elementi adatti; a sognare una squadra avveniristica con due quintetti, uno in difesa e uno in attacco, ciascuno con i propri schemi. Ma stavolta Maifredi davvero se ne andrà da Bologna? «E' un discorso prematuro». Se potesse scegliere riaggancerebbe la Juventus che si lasciò sfuggire lo scorso anno? «Mi permette di non rispondere?» taglia con un sorri- Torniamo alla partita. «E' importante, ma non particolarmente. La Juventus è uno squadrone e come tale rappresenta per noi un altro esame di maturità. Avremo la misura abbastanza esatta di quel che siamo ora, dei nostri progressi. Attraversiamo un buon momento: con la Roma abbiamo giocato una grossa partita e meritavamo di vincere, Non sono insoddisfatto dei 18 punti che suggellano il girone; ma potevano essere tranquillamente due in più. La squadra ha ritrovato la fiducia in se stessa; l'ottimo pressing mostrato negli ultimi tempi è una conseguenza logica». Merito di Waas? «Waas è un grosso giocatore, rapido e concreto. E' stato utilissimo. E Giordano, potendo giocare nella posizione che più gradisce, ne guadagna. Il merito però è di tutti. Certo, il gioco più frizzan¬ te piace maggiormente al pubblico». E sicuramente piace di più a Maifredi, profeta delle tre punte. Il tecnico spera in un grande pubblico, domani. E' leggermente deluso dai bolognesi, se non proprio freddi, troppo tiepidi. Li vorrebbe più coinvolti, più passionali. Basterà la Juve, piena di problemi? «Speriamo. Ma dei problemi degli altri io non parlo, non lo faccio mai». Eppure Maifredi avrà analizzato e approfondito questi problemi che angustiano i bianconeri per poterne approfittare. Lui dice di no. Dice che si cura soltanto del Bologna (ma è una bugia). Domani Maifredi ritroverà Marocchi. C'è stata frizione non piccola col giocatore. Ora come sono i rapporti? «Marocchi con me era grandissimo, lo ricordo così. Gli dirò: ciao Ciccio, come va? Mi pare basti». Enzo Masi ng è la nostra arma» ioso palazzo dei notai, a 200 ecnici delle giovanili che cos'è suo calcio; a distinguere fra la ua zona (quattro difensori in nea con due centrali che arrerano a turno a seconda delle ircostanze) e quella di Sacchi arretra sempre soltanto Barei) o di Scoglio «che è zona solanto sulla carta»; a fare autoritica per quella formula dei re centrali subito abbandonata opo il primo e unico esperimento proprio contro la Juvenus lo scorso anno (1 -4 a 10' dal ermine), ma ancora vagheggiaa con elementi adatti; a sognae una squadra avveniristica on due quintetti, uno in difesa uno in attacco, ciascuno con i ropri schemi. Ma stavolta Maifredi davvero se ne andrà a Bologna? «E' un discorso rematuro». Se potesse scegliee riaggancerebbe la Juventus he si lasciò sfuggire lo scorso nno? «Mi permette di non ripondere?» taglia con un sorri- Torniamo alla partita. «E' importante, ma non particolarmente. La Juventus è uno squadrone e come tale rappresenta per noi un altro esame di maturità. Avremo la misura abbastanza esatta di quel che siamo ora, dei nostri progressi. Attraversiamo un buon momento: con la Roma abbiamo giocato una grossa partita e meritavamo di vincere, Non sono insoddisfatto dei 18 punti che suggellano il girone; ma potevano essere tranquillamente due in più. La squadra ha ritrovato la fiducia in se stessa; l'ottimo pressing mostrato negli ultimi tempi è una conseguenza logica». Merito di Waas? «Waas è un grosso giocatore, rapido e concreto. E' stato utilissimo. E Giordano, potendo giocare nella posizione che più gradisce, ne guadagna. Il merito però è di tutti. Certo, il gioco più frizzan¬ te piace maggiormente al pubblico». E sicuramente piace di più a Maifredi, profeta delle tre punte. Il tecnico spera in un grande pubblico, domani. E' leggermente deluso dai bolognesi, se non proprio freddi, troppo tiepidi. Li vorrebbe più coinvolti, più passionali. Basterà la Juve, piena di problemi? «Speriamo. Ma dei problemi degli altri io non parlo, non lo faccio mai». Eppure Maifredi avrà analizzato e approfondito questi problemi che angustiano i bianconeri per poterne approfittare. Lui dice di no. Dice che si cura soltanto del Bologna (ma è una bugia). Domani Maifredi ritroverà Marocchi. C'è stata frizione non piccola col giocatore. Ora come sono i rapporti? «Marocchi con me era grandissimo, lo ricordo così. Gli dirò: ciao Ciccio, come va? Mi pare basti». Enzo Masi Gigi Maifredi sulla panchina del Bologna insieme al presidente Corioni; sopra, l'ex bianconero Cabrini, grande estimatore del tecnico Gigi Maifredi sulla panchina del Bologna insieme al presidente Corioni; sopra, l'ex bianconero Cabrini, grande estimatore del tecnico

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