Oggi sposi i fidanzatini rapiti nell'84

Oggi sposi i fidanzatini rapiti nell'84 Nozze con 400 invitati a Mandas (Cagliari): le benedirà il prete che consegnò il riscatto Oggi sposi i fidanzatini rapiti nell'84 Dieci mesi prigionieri in una grotta, pagarono 700 milioni MANDAS DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Si erano appartati in auto alla periferia di Mandas (centro di circa 3000 abitanti, al confine tra le province di Cagliari e Nuoro), quando dal buio si materializzarono diversi banditi armati e mascherati. Era il 10 febbraio del 1984: Franco Pisano e Annalisa Pittau, 23 e 21 anni, riacquistarono la libertà solo il 10 dicembre, dopo il versamento di un riscatto di 700 milioni consegnato da un sacerdote agli uomini incappucciati. E con una veste talare indosso, il ragazzo raggiunse Cagliari, mentre la giovane lo seguì solo qualche ora più tardi, dopo che i fuorilegge avevano terminato di contare una per una le banconote. Cinque anni fa la storia di Franco e Annalisa tenne con il fiato sospeso vasti settori dell'opinione pubblica. Trepidaro¬ no, si commossero e poi festeggiarono in tanti per i fidanzatini di Mandas, come, senza grandi sforzi di fantasia, erano stati subito ribattezzati i giovani. La paurosa avventura ha rafforzato il legame che li univa, ha trasformato un rapporto tra ragazzi in qualcosa di estremamente serio: oggi i due si inginocchieranno davanti all'altare della parrocchia di San Giacomo, a Mandas, per diventare marito e moglie. Sarà un replay della festa della liberazione: allora due ali di folla plaudente a salutare il ritorno a casa, oggi 400 invitati. Sarà una giornata di gioia, senza una nube: neanche un pensiero ai sequestratori rimasti impuniti (furono arrestati in sei, dopo un anno ottennero gli arresti domiciliari, poi gli indizi si sfaldarono fino a perdere del tutto consistenza). Benedirà le nozze il sacerdote che con grande coraggio si presentò ai se¬ questratori con i 700 milioni del riscatto, don Osvaldo Puddu. «Siamo felici. Il passato è dimenticato: i banditi ci trattarono con grande umanità. Il lavoro e la solidarietà della gente ci hanno aiutato a dimenticare», spiegano mano nella mano i fidanzatini. Superato l'inevitabile shock. Franco Pisano ha ripreso l'attività di imprenditore nel settore edile, al fianco del padre Emilio, protagonista di una estenuante trattativa con i rapitori. Si è tuffato nella politica, ricoprendo l'incarico di assessore nell'amministrazione comunale del paese, dopo essere stato eletto, come indipendente, nella lista democristiana. Annalisa Pittau, capelli neri a caschetto, occhi verdi, fisico slanciato, si occupa della gestione di un negozio di scarpe che ha aperto assieme al futuro marito. I due, insomma, sono riusciti a rientrare nella normalità. Ma, anche se ora non vogliono ammetterlo, riacquistata la libertà, per un lungo periodo furono turbati da incubi notturni. Non riuscivano a dimenticare quei mesi trascorsi nelle grotte dell'Ogliastra, regione che si affaccia sulla costa orientale della Sardegna. Il passato è passato, scatta la rimozione. Rimesse in piedi le finanze dopo il durissimo salasso, della paurosa avventura si ricordano solo le conseguenze positive. «L'avventura di cinque anni fa ci ha spronato a fare di più. Ci ha aiutato moltissimo. Ci saremmo dovuti sposare nei mesi scorsi. Poi, per vari motivi, abbiamo spostato la data», conclude Franco Pisano. E ricorda-l'incoraggiamento ricevuto da un vecchio saggio del paese dopo la liberazione: «Dopo la notte viene il giorno». Corrado Grandesso

Persone citate: Annalisa Pittau, Corrado Grandesso, Franco Pisano, Osvaldo Puddu