Nell'89 mozzate 120 teste

Nell'89 mozzate 120 teste ARABIA SAUDITA Sono escluse dai dati ufficiali le numerose lapidazioni di adultere Nell'89 mozzate 120 teste Le esecuzioni in piazza, fra canti e applausi RIAD. L'Arabia Saudita nel 1989 ha decapitato oltre 120 persone — senza considerare le adultere, uccise per lapidazione, di cui non si conosce il numero —. Nell'89 i giornali di Riad hanno riferito l'esecuzione di almeno 105 criminali comuni, annunciate dal ministero dell'Interno. Inoltre sedici cittadini del Kuwait, sciiti, accusati di essere implicati negli attentati s Ua Mecca, hanno avuto la testa tagliata con la sciabola. Le più recenti decapitazioni dell'89 risalgono a venerdì 29 dicembre, quando due cittadini indiani sono stati uccisi nel Sud-Ovest del Paese, a Alfaycaliyah (erano accusati di avere assassinato un egiziano). Lo stesso giorno, a Medina, è stata amputata la testa a due sauditi, non si sa per quali crimini. Risultano in aumento anche le altre punizioni corporali, ma la stampa ne parla di rado, e contarle è impossibile. Il 29 dicem- bre è stata amputata la mano destra a un saudita che, dice il ministero, aveva perpetrato vari furti. Alcuni mesi fa l'agenzia ufficiale saudita annunciò l'amputazione della mano destra a dodici individui implicati in aggressioni a mano armata. Molte le flagellazioni, specie per traffico di droga. Oltre ai giustiziati, il gruppo di sciiti implicati nell'attentato alla Mecca ha subito altre punizioni: quattro uomini sono stati condannati a lunghe pene detentive e a frustate in numero compreso fra mille e millecinquecento, in ragione di 50 «per sessione di supplizio», specificano le autorità. Fatto nuovo, dopo essere stati decapitati, i cadaveri di «quattro banditi da strada» sono rimasti per due giorni esposti al pubblico, su una piazza di Riad. Erano praticamente crocifissi, con la testa in qualche modo riattaccata. A Riad le esecuzioni sono fatte il venerdì subito dopo la preghiera, sulla piazza della moschea di Eid (la Festa). Sono molto popolari e attirano migliaia di spettatori. Appena una testa cade, è un coro di canti e di urla di gioia, e una parte del pubblico danza. E' celebre in tutto il regno Saeed al-Sayaf, il boia di Riad, che ha 60 anni. Recentemente ha dichiarato al quotidiano «ai-Medina» di avere tagliato oltre 600 teste e 300 mani in 35 anni di carriera. «Tanta severità intende dimostrare che il regno saudita applica alla lettera la Sharia, la legge islamica, e che non deve imparare lezioni da nessune, specialmente dall'Iran» commenta un diplomatico occidentale. Il principe Nayef, ministro dell'Interno, respinge le accuse dei vari gruppi umanitari: «Sono ingerenze nei nostri affari interni. Noi seguiamo non le leggi convenzionali, ma la legge divina». lAnsa-Afp]

Persone citate: Nayef

Luoghi citati: Alfaycaliyah, Arabia Saudita, Iran, Kuwait, Medina, Riad