La Ddr congeda un soldato su 3 di Tito Sansa
La Ddr congeda un soldato su 3 Dopo l'ammutinamento in alcune guarnigioni, ridotta la leva da 18 a 12 mesi La Ddr congeda un soldato su 3 Toltigli arresti domiciliari a Honecker: potrebbe essere ospitato in convento o finire in carcere Il Parlamento interroga il suo staff, che riversa sull'ex segretario tutte le responsabilità BERLINO EST DAL NOSTRO INVIATO Erich Honecker, l'ex capo dello Stato e segretario generale del partito comunista della Ddr destituito da tutte le cariche il 18 ottobre, non è più agli arresti domiciliari. L'uomo che per quasi vent'anni ha governato da dittatore, potrebbe uscire (se non temesse per la sua incolumità e non fosse ammalato) dalla sua villa nel villaggio residenziale di Wandlitz, nel quale vivevano i più alti papaveri del regime stalinista. Tra qualche giorno Honecker dovrebbe traslocare, il governo gli ha proposto due appartamenti che però non gli sono piaciuti e la Chiesa evangelica gli ha offerto ospitalità in un convento. L'informazione è stata data dal portavoce del governo Wolfgang Meyer e confermata dal capo della polizia criminale generale Helmut Nettwig, il quale ha fatto la sorprendente precisazione che «non esistono elementi giuridici che giustifichino gli arresti domiciliari di Erich Honecker e di sua moglie Margot». Degli ex membri del disciolto Politbjuro, ha aggiunto il portavoce Meyer, si trovano in carcere sotto l'imputazione di abuso di potere, danneggiamento dello Stato e corruzione soltanto due eminenti personalità, l'ex primo ministro Willi Stoph e l'ex ministro dell'Economia Gùnter Mittag. La sensazionale notizia stava correndo sulle telescriventi, quando dalla Volkskammer, il Parlamento, ne giungeva un'altra secondo la quale Honecker dovrebbe finire in carcere. La commissione parlamentare d'inchiesta sui reati commessi dai maggiorenti del Politbjuro ha incaricato un gruppo di medici di esaminare lo stato di salute di Honecker e di riferire entro martedì prossimo se esso permette che l'ex capo dello Stato e del partito venga rinchiuso in cella di isolamento come gli altri ex membri del Politbjuro. In precedenza, per sei ore consecutive, la commissione parlamentare aveva interroga¬ to pubblicamente l'ex presidente del Parlamento Horst Sindermann, l'ex ideologo del partito Kurt Hager e l'ex capo della segreteria Kurt Kleinert. Le loro deposizioni sono state penose, in particolare quella di Sindermann, che ha detto di essere stato fautore «da diversi anni» della glasnost e della perestrojka. C'è molta confusione nella Ddr, come si vede, non solo Parlamento e governo si contraddicono come nel caso di Honecker. Lo hanno avvertito anche i soldati di due guarnigioni vicino a Potsdam, che ieri l'altro per la prima volta nella storia si sono ammutinati, riunendosi nella piazza d'armi delle loro caserme per chiedere la riduzione del servizio di leva da 18 a 12 mesi, l'esonero dal lavoro nelle fabbriche e un trattamento «umano». A calmare i soldati in sciopero è accorso il ministro della Difesa, ammiraglio Hoffmann, che ha promesso loro, tra gli applausi, che le loro richieste verranno accolte dal governo. Ieri è venuto l'annuncio ufficiale: la leva è ridotta a 12 mesi (il 26 gennaio verranno congedate le prime 30 mila reclute), i soldati potranno lavorare nelle fabbriche come civili e tutti avranno il loro passaporto per ogni fine settimana, che sarà di libera uscita (cioè potranno trascorrere la licenza all'estero), non saranno più obbligati a cantare marciando quando vanno alla mensa, dal giuramento sarà tolta la formula di fedeltà «con l'impegno della mia vita». Un generale è andato ancor più in là nel suo zelo di riformista democratico. Ha ordinato che nelle caserme venga abolito l'uso dell'appellativo «Genosse» (compagno), inammissibile in una società pluralista. D'ora innanzi verrà sostituito dalla parola «Herr» (signore) seguita dal nome. Dovranno impiegarla non solo i soldati verso gli ufficiali, ma anche i superiori quando si rivolgeranno alla recluta. Tito Sansa
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