UNA STORIA NON ANCORA CONCLUSA di Aldo Rizzo

UNA STORIA NON ANCORA CONCLUSA UNA STORIA NON ANCORA CONCLUSA CON la resa di Manuel Antonio Noriega e il suo trasferimento in Florida, l'operazione «Giusta Causa», come l'amministrazione Bush ha chiamato l'invasione di Panama, si è ufficialmente conclusa. Il generale accusato di traffico di stupefacenti e di riciclaggio di denaro sporco è nelle mani della giustizia degli Stati Uniti. A Panama City sono al potere gli uomini che erano stati regolarmente eletti nelle ultime elezioni, disattese e tradite dal «narcodittatore». Il Canale e la sua libertà di transito non corrono più rischi. La strada è aperta per il ritorno della vita panamense alla normalità. In apparenza, dunque, tutto si è chiuso nel migliore dei modi per George Bush, alla sua prima grande prova internazionale e al suo primo esperimento di uso della forza. Probabilmente, nell'ottica complessiva dell'opinione pubblica americana, un punto al suo attivo. Tuttavia non sono ancora pochi gli ostacoli, prima che il caso Panama possa dirsi davvero concluso. Intanto il processo a Noriega non sarà in nessun caso un affare di «routine». Gli Usa dovranno dimostrare ciò che non è stato ancora dimostrato con palmare evidenza, che cioè il «boss» panamense si merita realmente tutte le gravi, infamanti accuse che gli sono state rivolte. Se ciò accadrà, l'invasione di Panama otterrà una sorta di legalizzazione «a posteriori», agli occhi dell'opinione pubblica internazionale, o almeno si spunteranno molti argomenti in favore di quella più prevenuta contro gli Stati Uniti. Se, per ipotesi, dovesse accadere il contrario, o dovesse prevalere una soluzione ambigua, si accentuerebbero molti dubbi. E, fra l'altro, trarrebbe vigore il sospetto che la superpotenza sia ancora legata a una visione in qualche modo primitiva della lotta politica internazionale, quella secondo cui i contrasti si risolvono catturando o, se del caso, uccidendo il capo del Paese o della «entità» rivale. Una visione che, sfortunatamente, è stata propria, nel recente passato, anche del governo di Israele. Poi Bush deve dimostrare che i nuovi governanti di Panama, a partire dal neopresidente Endara, siano davvero in grado di esercitare il loro mandato in maniera autonoma, con quel «mix» di autorità e di consenso che è da sempre la fonte di ogni potere legittimo. Certo, nessuno contesta che Endara e i suoi abbiano vinto le ultime elezioni e che Noriega abbia reagito malmenandoli ed estromettendoli dal governo. Ma è anche vero che Endara ha prestato giuramento come presidente in una base militare americana, prima dell'invasione, e che poi non ha fatto molto, o non ha potuto fare molto, per accreditarsi come un vero leader. E ancora resta da dimostrare o da verificare la proporzione tra la perdita di vite umane (soprattutto fra i panamensi, ma anche fra gli americani) e il ri- Aldo Rizzo CONTINUA A PAGINA 2 PRIMA COLONNA

Persone citate: Bush, Endara, George Bush, Manuel Antonio Noriega, Noriega

Luoghi citati: Florida, Israele, Panama, Stati Uniti, Usa