Nel deserto senza troppe follie

Nel deserto senza troppe follie Tappa priva di assistenza per motivi logistici, la Parigi-Dakar come ai tempi eroici Nel deserto senza troppe follie Tra le moto passa in testa Peterhansel, Edy Orioli rimonta Continua il dominio della Peugeot in campo automobilistico N'QOURTY NOSTRO SERVIZIO Alessandro De Petri continua ad inanellare, sulla sua Cagiva, le vittorie di tappa alla dodicesima Parigi-Dakar. Ieri era la terza consecutiva. Ma l'italiano è lontano in classifica generale, solo nono a un'ora 43' dal nuovo leader, il francese Stéphane Peterhansel (Yamaha). Si profila una battaglia in famiglia per il primato perché alle spalle di Peterhansel, a soli 12", c'è il compagno di squadra Cyril Neveu, uno dei favoriti della Dakar, specie in assenza delle Honda ufficiali. Terzo il redivivo Orioli (Cagiva) a 12'. La sesta tappa di questo durissimo raid (Dirkou-N'Gourty, km 497) ha indotto i concorrenti alla prudenza. Non tanto per gli incidenti dei giorni precedenti quanto per la difficoltà logistica della tappa, definita «maratona» dagli organizzatori in omaggio allo spirito originario della corsa. Una volta giunti a N'Gourty, nel deserto nigeriano del Tenére, auto, moto e camion sono stati immediatamente posti nel parco-chiuso. Nessuna assistenza possibile se non quella della sostituzione a tempo di record, sotto il vigile occhio di un commissario di gara, di pneumatici bucati e di parabrezza sfondati dai sassi. Un momentaneo ritorno alle prime, eroiche Dakar anche perché nelle vicinanze non esistono piste d'atterraggio per gli aerei dell'assistenza. Ieri, quindi, i piloti ufficiali e quelli privati erano ad armi pari. Tutti guidavano con prudenza e senza troppa fretta, ben sapendo che un incidente o un guasto in questa tappa (e in quella di oggi, 499 km fino a Massakori, in Ciad) avrebbe comportato il ritiro per mancanza di assistenza. Si spiegano così i modesti scarti in classifica di tappa (pochi minuti racchiudono i migliori sia tra le auto che fra le moto) e il fatto che le due Peugeot «di scorta», quelle di Ambrosino e di Wambergue, siano arrivate al traguardo prima dei leader Vata- nen e Waldegaard. I due vincitori delle tappeprologo francesi, a Parigi e a Marsiglia, hanno già abbandonato la corsa. Claude Arnoux e Serge Coche (Buggy-Citroen) e Laurent Charbonnel (Husqvarna) sono stati traditi dai loro mezzi. Infine, la situazione dei piloti caduti nei giorni scorsi. Pierre-Marie Poli è stato ricoverato in coma profondo nell'ospedale della «Timone» a Marsiglia. Il neurochirurgo Lena ha riferito che Poli ha subito «un gravissimo trauma cranico». Lo sfortunato corridore è stato sottoposto a un delicato intervento che ha permesso il drenaggio dell' ematoma subdurale e la riduzione della frattura della mascella. Le sue condizioni restano critiche. Meno drammatico il «bollettino» per l'italiano Ermanno Bonarini, ricoverato a Bologna. In serata i sanitari hanno definito le sue condizioni «stabili» e lo stato neurologico «invariato». I medici hanno precisato che il motociclista non ha ancora recuperato lo stato di coscienza, [p.p.] Classifica auto: 1. Vatanen-Berglund (Peugeot «405 TI6») 8 ore 44'17"; 2. Waldegaard-Fenouil (Peugeot «405 TI 6») a 47'01"; 3. Ambergue-Da Silva (Peugeot «205 T16») a 1 ora 00'51"; 4. Ambrosino-Baumgantner (Peugeot «205 TI 6») a 3 ore 47'34"; 5. Pietro-Juncosa (Nisaan) a 4 ore 01 '08". Moto: 1. Peterhansel (Yamaha) 27 ore 35'27"; 2. Neveu (Yamaha) a 12"; 3. Orioli (Cagiva) a 12'12"; 4. Mas (Yamaha) a 13'53"; 5. Piccard (Yamaha) a 16'03"; 7. Picco (Yamaha) a 48'34"; 9. De Petri (Cagiva) a 1 ora 43'17". Tra le rocce. Vatanen, leader del raid, con la sua Peugeot «405 T16»