E ora Manfredonia andrà in vacanza di Enzo Masi

E ora Manfredonia andrà in vacanza Il giocatore della Roma sarà dimesso lunedì dall'ospedale di Bologna, sciolta la prognosi E ora Manfredonia andrà in vacanza Ieri i primi passi, ancora non sa di avere sfiorato la morte BOLOGNA. A meno di cento ore (esattamente 93) dall'infarto che lo ha colpito al 5' di Bologna-Roma, Lionello Manfredonia è sceso dal letto con le proprie gambe. Erano le 11,30. Aveva già tentato, prima dell'alba, di recarsi, da solo, in bagno, ma gli era stato impedito. Qualche passo nell'anticamera, dunque, poi il giocatore si è seduto sul letto e ha pranzato sobriamente: minestrina, pollo e mela cotta. I progressi di Manfredonia sono incredibili per un infartuato. Se ne meravigliano anche i medici, che hanno parlato di un caso anomalo, confermando che l'infarto, sia pur piccolo, è avvenuto, anche se non se ne vedono più tracce. «Può accadere che la parte viva del cuore copra la piccola lesione», è stato spiegato. II giocatore dovrebbe esser dimesso lunedì, la prognosi è ufficiosamente sciolta. «Ma non torneremo a casa — ha detto la moglie —. Quando l'ho riferito a Lionello, mi ha guardato sorpreso. "E gli allenamenti?", mi ha chiesto. "Dai, Lio: un po' di vacanza farà bene a tutti, anche ai bambini". "Hai ragione", ha convenuto. Ma continua a meravigliarsi di esser tenuto sotto una campana di vetro per quella che crede una semplice congestione. E' tranquillo, comunque». La signora Carolina ha riferito che il marito ha trascorso una notte'più calma, anche se involontariamente si è strappato dal braccio l'ago della flebo. Ha chiesto ripetutamente di poter leggere i quotidiani, Manfredonia, ma i medici ancora glieli negano, per il timore che si emozioni nel leggere... che è resuscitato. Il suo amico Sandro Bossi, che si è alternato con la moglie nell'assisterlo nella nottata, gli ha riferito una bugia a proposito dei quotidiani. «Sono ancora in sciopero», gli ha detto. E Lionello si è rassegnato con una battuta: «Ma quei giornalisti non han proprio voglia di lavorare!». Manfredonia ha voluto una radio per seguire la Coppa Italia. Fino a questo momento il professor Bracchetti e il suo «aiuto», dottor Naccarella, non hanno concesso ai fotografi di scattare un solo flash. Lio se n'è accorto e ha detto: «La foto comunque la voglio fare assieme ai medici e al personale: sono stati tutti gentilissimi con me». Oggi forse sarà possibile parlargli brevemente, dopo che moglie e medici gli avranno spiegato la situazione. Manfredonia tornerà a giocare? Il parere dei medici non è concorde. «Si dovranno attendere quattro o cinque mesi prima di poter esprimere un verdetto definitivo», ha dichiarato il primario. Non è una prudenza eccessiva, anche tenendo conto che l'atleta veleggia verso i 34 anni. La moglie ha rivelato che hanno già parlato del futuro. «"Stai calmo, c'è tempo", gli ho detto. E' sembrato convinto. Lionello mi ha detto: "In tutti i casi non lascerò il calcio, farò l'allenatore"». Anche ieri Manfredonia ha ricevuto diverse visite e parecchi messaggi augurali. Martedì pomeriggio si erano recati da lui i calciatori viola; ieri, prima dell'incontro, è stato il turno del presidente Righetti e dell'ex arbitro Sbardella. Anche Sandro Ciotti è venuto a trovarlo. «Mi è sembrato già lucido, ha soltanto la voce un po' fioca», ha spiegato il telecronista uscendo. Si sono rivisti Bruno Giordano e Pecci. Alcuni «ultras» del Bologna hanno lasciato alla signora Carolina una sciarpa rossoblu per lo sfortunato giocatore. Enzo Masi m Tre dei medici che hanno salvato Manfredonia al campo per Bologna-Fiorentina

Persone citate: Bruno Giordano, Lionello Manfredonia, Pecci, Righetti, Sandro Bossi, Sandro Ciotti, Sbardella