Sofia, il pc apre i negoziati

Sofia, il pc apre i negoziati BULGARIA Intesa sulle elezioni, ancora minacce di sciopero degli oppositori Sofia, il pc apre i negoziat i Verso un governo a interim sul modello ceko SOFIA. Sono cominciati ieri i colloqui preliminari per la «tavola rotonda» che, per la prima volta, dopo 40 anni, vede ufficialmente di fronte i rappresentanti del partito comunista al potere e gli esponenti della «Unione delle forze democratiche», cioè dell'opposizione organizzata. Il dialogo si avvia a meno di due mesi dalla destituzione di Todor Zhivkov, il leader bulgaro che per 35 anni aveva dominato, incontrastato, il Paese. Il pc e il partito agrario suo alleato erano rappresentati ieri, riferisce l'agenzia «Bta», da otto alti esponenti. La delegazione dell'«Unione delle forze democratiche» (un cartello che include una ventina di movimenti di vario orientamento politico, sociale e religioso) ha messo subito in discussione l'ordinamento politico attuale, mentre i comunisti bulgari hanno proposto, nei colloqui preliminari, che si discuta in gruppi di lavoro su riforme, politica economica, ecologia e ordinamento istituzionale. Va tuttavia notato che all'incontro si è giunti solo quando il sindacato indipendente Podkrepa ha minacciato lo sciopero generale se i comunisti non avessero accettato di aprire la gestione del potere. Ora si profilano elezioni entro maggio o, al più tardi, entro l'estate e, forse, un governo a interim sul modello ceko. Petar Mladenov, capo di Stato e del pc, succeduto il 10 novembre a Todor Zhivkov, ha promesso ampie riforme, ma i gruppi di opposizione hanno un più ambizioso obiettivo comune: la fine del monopolio comunista sulla società. A questo proposito, una sessione speciale del Parlamento, anticipata al 15 gennaio, discuterà l'abrogazione dell'articolo 1 della Costituzione, che sancisce il «ruolo guida» del partito comunista. La tavola rotonda segue di pochi giorni l'annuncio che la minoranza turca non sarà più soggetta al programma di «bulganzzazione». Il fatto che i suoi membri possano riprendere i loro nomi tradizionali «rappresenta un primo, grande passo sulla via della democratizzazione» ha affermato in un'intervista all'«Ansa» Kasan Isaef Dialkov, leader dei musulmani bulgari. Tra le richieste che le autorità di Sofia dovranno ancora accettare per la completa pacificazione della comunità di origine turca (un milione di persone che vivono soprattutto nel Sud del Paese, ai confini con la Turchia europea), Dialkov ha ricordato: insegnamento islamico nelle scuole, uso della lingua turca, il ripristino delle antiche tradizioni su modo di vestire, matrimoni, funerali. lAgiAp-Ansa)

Persone citate: Petar Mladenov, Todor Zhivkov

Luoghi citati: Bulgaria, Sofia, Turchia