Weizman vola a Mosca di F. A.

Weizman vola a Mosca ISRAELE Visita ufficiale del ministro che Shamir voleva silurare Weizman vola a Mosca Tel Aviv siglerà, per la prima volta dal 1967, accordi con il Cremlino Uh sondaggio: anche la destra ritiene inevitabile negoziare con l'Olp TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Ezer Weizman, il ministro che negli ultimi giorni è stato al centro di una violenta crisi politica per avere intrattenuto rapporti con l'Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp) in contrasto con la politica ufficiale israeliana, sarà domani il primo esponente del governo di Gerusalemme a giungere in visita a Mosca dalla rottura delle relazioni diplomatiche fra i due Paesi, nel 1967. Ieri, alla partenza dall'aeroporto di Tel Aviv, ha smentito le voci insistenti secondo cui avrebbe in programma un colloquio con Gorbaciov o altri incontri politici. «Lo scopo della mia visita — ha spiegato ■— è di stringere le relazioni scientifiche tra Israele e l'Urss, ma se nel corso dei ricevimenti mi saranno presentati esponenti politici stringerò senz'altro loro la mano». Ieri, le direzioni dei laboristi e del likud si sono riunite per discutere del compromesso che ha consentito a Weizman di restare in seno al governo di unità nazionale in qualità di ministro della Scienza, nonostante domenica Shamir lo avesse accusato quasi di tradimento «per aver mantenuto ripetuti contatti e aver dato consigli al peggiore dei nemici dello Stato d'Israele, cioè l'Olp». Ai deputati del likud il ministro della Giustizia Dan Meridor ha spiegato che per il momento è stato risolto soltanto l'aspetto politico dei contatti fra il ministro e la centrale palestinese, ma non quello giudiziario. Il procuratore dello Stato dovrà infatti esaminare le denunce sporte da alcuni deputati di destra, secondo cui Weizman ha infranto la legge che vieta ai cittadini israeliani «di avere contatti con membri di organizzazioni terroristiche, fra cui l'Olp». Ieri il quotidiano «Hadashot» ha pubblicato vistosamente in prima pagina i risultati di un sondaggio d'opinione curato dall'Università Ebraica di Ge¬ rusalemme da cui risulta che almeno la metà degli israeliani ritiene inevitabile una trattativa con l'Olp. La maggiore sorpresa del sondaggio è la scoperta che il 24 per cento degli intervistati che si sono dichiarati simpatizzanti del likud ha detto, al tempo stesso, di essere favorevole a una trattativa con Arafat. Ha intanto suscitato notevole emozione in Parlamento la notizia che quattro deputati di sinistra sono stati minacciati di morte dal gruppo nazionalista clandestino dei Sicari per aver preso parte alla manifestazione pacifista israelo-palestinese svoltasi sabato scorso a Gerusalemme. La minaccia è giunta pochi giorni dopo che i Sicari avevano rivendicato la deposizione di una bomba a mano disinnescata sotto l'automobile della moglie del leader laborista Shimon Peres e dopo che Weizman era stato costretto dal ripetersi di minacce nei suoi confronti a farsi accompagnare ovunque da una guardia del corpo. [f. a.]