La rivolta a Sverdlock

La rivolta a Sverdlock La rivolta a Sverdlock Non mancava solo la vodka anche la carne era introvabile MOSCA DALLA REDAZIONE Non è stata soltanto la mancanza di vodka a scatenare la protesta popolare a Sverdlock, un grosso centro industriale degli Urali. Il quotidiano dei sindacati, Trud, rivelava ieri mattina che se la scintilla è stata la rabbia per i negozi privi di bevande alcoliche proprio alla vigilia di capodanno, dietro la dimostrazione spontanea che ha paralizzato il centro della città c'erano mesi di frustrazioni: i generi principali sono razionati, a Sverdlock, e alcuni, come la carne, si possono acquistare soltanto due volte l'anno. E' avvenuto il 29 dicembre: una lunga coda si era raccolta davanti a uno spaccio di bevande alcoliche, il «Zentralnik Magazin». Tutti avevano la tessera, indispensabile per acquistare la razione di vodka con cui festeggiare il capodanno. La fila era tanto lunga che la strada ne era stata ostruita. Appena aperto il negozio però, il direttore ha annunciato che la vodka non sarebbe bastata per tutti. La reazione è stata immediata, la gente si è raccolta per le strade, ha invaso il centro. Esplodeva una rabbia covata a lungo: la situazione alimentare in città è molto grave, denuncia Trud, e lo è da tempo. Oltre ad essere razionata e introvabile nei negozi normali, la carne incomincia a scarseggiare anche dalle mense delle fabbriche. I dimostranti hanno minacciato uno sciopero generale, ma una improvvisa riunione del comitato di partito cittadino ha risolto le cose. Il 31 dicembre la vodka era tornata, i negozi erano pieni di generi alimentari in abbondanza, e secondo testimonianze citate dal giornale c'erano cose scomparse da anni, «la gente era stupita». Il giornale non commenta, e non spiega se sono state organizzate spedizioni d'urgenza da altre città, o se le merci erano state soltanto «nascoste». Molti, in Urss, cominciano a parlare di sabotaggio, di fronte ai negozi vuoti.

Luoghi citati: Mosca, Urss