Svolta a Panama «ll generale cede»

Svolta a Panama «Il generale cede» Quattro condizioni del Vaticano agli Usa Svolta a Panama «Il generale cede» WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Noriega è disposto a consegnarsi al governo panamense, che in un secondo tempo lo consegnerebbe a quello americano? Sì, secondo una notizia non confermata proveniente da Città di Panama, e secondo alcune voci che circolano al Congresso a Washington. Il Vaticano, gli Usa e Panama starebbero per raggiungere un compromesso in questo senso, e Bush avrebbe cancellato un appuntamento ieri sera (stamane in Italia) in attesa di una conferma del sottosegretario di Stato Eagleburger, recatosi a Città di Panama per un colloquio col presidente Endara, col nunzio apostolico Laboa e col consigliere della Santa Sede Berloco. Alla base del compromesso ci sarebbero quattro condizioni poste in apparenza dal Vaticano, e rese pubbliche ieri dal «Washington Times». La prima è che alcuni alti ufficiali panamensi e quattro irredentisti baschi rinchiusisi nella nunziatura con Noriega ottengano un lasciapassare per l'estero. La se- conda è che Noriega abbia la garanzia che la sua vita non è in pericolo e che verrà sottoposto a un processo «equo». La terza condizione è che venga incriminato dalla giustizia panamense, e non solo da quella americana, che lo ricerca per traffico di droga. La quarta è che si consegni volontariamente. Alla Casa Bianca, il portavoce Fitzwater ha rifiutato di confermare o smentire che la resa di Noriega sia imminente. Ma ha sottolineato che i capi d'imputazione contro l'ex dittatore non comportano la pena di morte, e ha precisato che gli Stati Uniti non si oppongono alla sua consegna a un Paese terzo, che però non ha individuato. Inoltre, ribadendo che gli Usa vogliono che Noriega finisca poi in mano loro, Fitzwater ha evitato di usare la parola estradizione. Il motivo: Panama non ha un trattato di estradizione con l'America, glielo consegnerebbe in base alle norme antidroga dell'Orni. Nello svelare le quattro condizioni del Vaticano per la consegna di Noriega, il «Washington Times» è stato ricco di par¬ ticolari. Ha scritto che il nunzio apostolico Laboa «negozia più in base ai principi religiosi che a quelli politici»; che quando Noriega gli chiese di rifugiarsi nella nunziatura lo ammonì che in caso contrario «avrebbe scatenato una lunga guerriglia»; che il seguito dell'ex dittatore è l'ostacolo maggiore a un accordo; che Noriega «denuncia grossi sbalzi di umore: sa che è la fine ma non ha il coraggio di affrontarla». Per questo il compromesso potrebbe ancora fallire. A ingarbugliare ulteriormente la vicenda è venuta, ieri pomeriggio, una manifestazione davanti alla nunziatura, promossa dall'ex opposizióne. La dimostrazione organizzata per sollecitare la consegna del generale era stata proibita dal presidente Endara per motivi di ordine pubblico. Il divieto del governo non è però stato rispettato e migliaia di persone hanno inscenato una turbolenta protesta intorno al palazzo della nunziatura. Ennio Carette AURO SERVIZIO DI M. Candito A PAGINA 4