Il gemello è solo

Il gemello è solo Oi otto forma2ioni scendono in camoper le prime partite di qualificazione alle semifinali della Coppa Italia Il gemello è solo Boskov vuole un Mancini super: «Solo così convincerà Vicini» La punta della Samp insiste: «Fare il Vialli? Non sono capace» GENOVA. E' mezzogiorno quando arriva a Bogliasco con le stampelle. Cammina a fatica, ma nonostante il gambone ingessato riesce a dribblare il gruppetto di ammiratori e soprattutto ammiratrici a caccia dei primi autografi di Vialli infortunato. Ha fretta di guadagnare gli spogliatoi per sottoporsi al controllo del dottor Vassallo. Ultimamente non ha mai dialogato troppo con i giornalisti («Preferisco la tv, così nessuno può equivocare su quello che dico»), figurarsi adesso. Solo qualche parola, o se preferite, qualche cenno del capo ad indicare «sì» o «no». E tra qualche frase smozzicata fa sapere che «è meglio ora che fra due mesi» e che «la gamba non mi fa male, anche se il gesso mi dà un po' fastidio». Poi rivela: «Ho sette giorni di permesso, ma non andrò in montagna. Meglio tornare a casa, a Cremona. Non prima però di aver visto dalla tribuna la mia Sampdoria contro il Pescara in Coppa». Neanche un cenno sui tempi di recupero, Vialli probabilmente preferisce non sapere. Qualcuno premuroso gli domanda: «Sei triste?». Lui scuote il capo. Anche Vujadin Boskov scuote il testone. Ha tanti guai, ma trova il tempo e la voglia per contestare la formula della Coppa Italia: «Non mi piace. Un minigirone di tre partite con una sola squadra che passa il turno. Metteteci che a noi la Juventus è toccata in trasferta e capite che al Pescara abbiamo la necessità di fare più gol possibili. Dobbiamo segnare di più di quanto farà la Juventus mercoledì prossimo a Pescara, così a Torino potremmo accontentarci del pareggio». Ma è una Samp d'emergenza, potrà contare su Cerezo e Mannini, che oggi finiranno nelle grinfie del giudice sportivo, ma dovrà, oltre a Vialli, fare a meno di Pellegrini (si parla di due mesi di sosta forzata), senza dimenticare l'indisponibilità di Katanec, ancora in bacino di carenaggio. Salsano, che solitamente indossa la maglia numero 3, oggi avrà il 9 e Boskov por¬ terà in panchina solo quattro giocatori. La Sampdoria però non si piange addosso. Boskov responsabilizza Mancini, spera che il «bimbo» diventi adulto per tappare il buco che per due mesi gli ha lasciato Vialli. «E' la sua grande occasione — dice l'allenatore jugoslavo —. Può dimostrare a tutti. Vicini compreso, quello che sa fare. Vi dico la verità: queste partite senza Vialli non mi spaventano più di tanto proprio perché abbiamo Mancini. Sarà lui il nuovo Vialli. Cercheremo di superare questo momento di emergenza in campionato facendo di tutto per tenere il passo delle squadre di testa. Ma non smobiliteremo neanche in Coppa Italia. Snobbare la Cop- pa? Nemmeno per idea; vogliamo vincerla per la quarta volta, la terza consecutiva, per entrare così nella storia della manifestazione». Ma cosa ne pensa Roberto Mancini di trasformarsi in Vialli? «La ricetta — spiega — per far sentire il meno possibile l'assenza di Luca è molto semplice: dobbiamo impegnarci tutti, non al cento per cento, ma al centodieci. Solo così riusciremo a non perdere contatto con il gruppo di testa. E a me non chiedete di fare il Vialli della situazione, non ne sarei capace. E poi certi trasformismi non sono positivi». Gessi Ariamoli ERG Mii U dll S Mancini. Unica punta della Samp

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