No al banco privato in chiesa
No al banco privato in chiesa La Cassazione No al banco privato in chiesa FROSINONE. Per un banco «privilegiato» in chiesa è dovuta intervenire la corte di Cassazione. La disputa era nata una decina di anni fa a Fumone, un piccolo centro montano della Ciociaria, tra il parroco Don Cristoforo D'Amico e uno degli eredi della antica famiglia Cocchi, Arsenio. Dieci anni fa, infatti, il nuovo parroco decise di togliere di mezzo il banco intestato alla famiglia Cocchi e con esso di porre fine ad una preferenza che gli sembrava anacronistico. Il privilegio era stato concesso alla famiglia 150 anni prima. I Cocchi avevano il diritto di stare il più vicino possibile all' altare principale per «vedere», ma anche per «essere visti». La famiglia ricorse in pretura ad Alatri e vinse la causa. Ma il tribunale di Frosinone diede ragione alla parrocchia. Ora, la Cassazione ha definitivamente sentenziato che il banco poteva essere rimosso dando cosi ragione al parroco di Fumone, secondo il quale, almeno in chiesa, «siamo tutti uguali». [Ansa]
Persone citate: Cocchi, Cristoforo D'amico
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