Mondadori, si prepara un'altra svolta
Mondadori, si prepara un'altra svolta Domani il giudice civile incontra Polverini: potrebbe rafforzarsi la posizione della Cir Mondadori, si prepara un'altra svolta // custode dei titoli Formenton sembra deciso a non votare MILANO. Dopo la pausa di Capodanno riprendono le manovre attorno alla Mondadori. Domani il presidente dell'ottava sezione del tribunale civile di Milano, Clemente Papi, e il custode giudiziario delle azioni Amef degli eredi Formenton, Renzo Polverini, si incontreranno per decidere il comportamento da adottare nei prossimi importanti appuntamenti fissati dalla finanziaria cui fa capo la maggioranza del capitale ordinario della Mondadori. Per domenica 7 gennaio è fissata la riunione del sindacato di blocco dell'Amef in preparazione dell'assemblea ordinaria della società del giorno 11 che ha all'ordine del giorno la revoca dei tre consiglieri rappresentanti la Cir, la nomina di amministratori e del presidente. La questione è capire come voterà il custode giudiziario che, come ha avuto modo di dire il giudice Popi, dovrà espri¬ mersi «su indicazione del tribunale e nell'interesse della società». Molto probabilmente Polverini non si presenterà alla riunione dei grandi azionisti dell'Amef, mentre intende partecipare all'assemblea della prossima settimana. Questo atteggiamento introduce un ulteriore elemento di incertezza nella complessa partita azionaria per il controllo della casa editrice di Segrate che vede fronteggiarsi Carlo De Benedetti e Silvio Berlusconi. Le quote azionarie sindacate dell'Amef sono infatti depositate presso la fiduciaria Siref che, secondo regole stabilite a suo tempo, le mette a disposizione per il voto in assemblea solo se tra gli azionisti vincolati nell'accordo viene raggiunta la maggioranza qualificata del 60%. Ma se il tribunale non si esprimerà in sede di sindacato Amef sarà impossibile arrivare a questa maggioranza qualificata. La conse¬ guenza, quindi, è che nell'assemblea Amef esprimano il voto solo le azioni non sindacate. In questo caso Berlusconi e De Benedetti dovranno contare le azioni Amef che hanno in mano e potranno votare solo con quelle non vincolate nel patto di sindacato. Se le cose andranno così, dunque, non è per nulla sicuro che il fronte FininvestFormenton-Leonardo Mondadori riesca a vincere l'assemblea Amef. Anzi, qualora dovessero votare solo le azioni non depositate alla Siref, la maggioranza potrebbe essere conquistata dalla Cir di Carlo De Benedetti. Il quadro, come si vede, è complesso e sulla base dei patti siglati dai grandi soci dell'Amef diventa giorno dopo giorno ancora più ingarbugliato. L'impressione, comunque, è che il giudice Papi intenda agire conseguentemente alle sue decisioni già assunte prima di Natale con il blocco delle azioni Amef dei Formenton e delle privilegiate Mondadori in mano a De Benedetti. In particolare Papi ha riconosciuto la validità dell'accordo con il quale i Formenton si impegnavano a vendere la loro quota Amef alla Cir nel gennaio del '91. Difficilmente, quindi, il tribunale potrà assumere una posizione contrastante con il riconoscimento dei diritti di De Benedetti sulle azioni Amef dei Formenton. Nel frattempo anche le Assicurazioni Generali hanno deciso di uscire dal capitale della Mondadori. La compagnia di Trieste, proprietaria di una piccola quota, ha venduto 180.000 azioni ordinarie e 100.000 privilegiate Mondadori ricavando oltre 15 miliardi. Le azioni sono state acquistate, pare in quote eguali, dal gruppo De Benedetti e dalla Fininvest. Rinaldo (Sianola
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