Marocchi: «Ci manca la continuità»
Marocchi: «Ci manca la continuità» Marocchi: «Ci manca la continuità» «Anche con il Lecce solo al 40%» spiega Bonetti Cinque punti persi per strada dai bianconeri TORINO. I conti sono tornati grazie alla vittoria sul Lecce, ma solo in parte. Infatti se andiamo a scorrere il ruolino di marcia della Juventus nella fase ascendente del campionato, possiamo considerare che i due punti conquistati ai pugliesi fanno il paio con quelli persi stoltamente a San Siro quando la squadra di Zoff si trovò in vantaggio sul Milan addirittura fino a dieci minuti dal termine. Ma come non ricordare i punti casalinghi persi con Bologna e Cesena? Per non parlare della sfortuna nel match dominato sul Napoli? E a Udine si poteva vincere, non pareggiare, con l'Atalanta almeno strappare un pari, non certo perdere clamorosamente. Cinque punti che mancano al carniere bianconero e che, in caso fossero stati incamerati, avrebbero portato la Juventus al primo posto insieme con il Napoli. Fantacalcio? Forse. Zoff ha sempre detto: «Non siamo inferiori a nessuno anche se, sulla carta, Inter, Milan e Napoli hanno qualcosa di più. Ma questa Juve, a differenza di quella dell'anno scorso, è più compatta, equilibrata, in grado di reggere il confronto con chiunque». E allora che cosa è mancato? Come mai la Juve si trova fuori corsa o, andiamo cauti a darla per spacciata, ai limiti della zona scudetto? Solo con la Sampdoria la Juve ha vinto, pareggiando invece col Napoli e Ìierdendo con Roma, Inter e Mian, le altre grandi. «Col Lecce abbiamo giocato al quaranta pei cento della nostre possibilità» ha confidato Dario Bonetti al rientro dopo tre turni di squalifica. Eppure la Juve, con ùn po' di fortuna è vero, ha vinto. In altri momenti, vedi appunto Cesena, Bologna, Udine, giocare con meno concentrazione del solito è stato fatale. «Ci è mancata la con¬ tinuità, non certo il gioco» sostiene Marocchi che di chilometri ne ha macinati parecchi. Ma anche lui, a volte, ha pasticciato, preso dalla frenesia. Molti tifosi hanno individuato in Galia uno dei capri espiatori del momento-no juventino. Ci sembra ingeneroso nei confronti di questo gregario capace di adattarsi a qualsiasi compito. L'esempio, per tutti i bianconeri, potrebbe e dovrà essere d'ora in poi Schillaci, l'unico a perseguire con il massimo sforzo e identico profitto l'obiettivo di sfondare, emergere. Una Juve che avesse mantenuto le premesse della vigilia e la costanza delle prime uscite di campionato (Bologna escluso prima della sfida con l'Inter tre vittorie consecutive con Verona, Fiorentina e Ascoli) sarebbe sicuramente meno abbattuta dopo un giro di boa che solo grazie a un risultato positivo le restituisce il sorriso, [f. bad.].
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